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6 progetti birrari di (più o meno) successo grazie al crowdfunding

ukegNella mia rassegna mattutina sulle notizie birrarie, oggi sono incappato in questo post del blog italiano Brewing Bad che segnala il progetto uKeg. Si tratta di un growler in grado di preservare la birra fresca per un tempo lunghissimo, permettendo così di avere sempre a portata di mano la propria bevanda preferita – per i meno esperti un growler è un contenitore utilizzato per il trasporto di birra alla spina… una sorta di damigiana in chiave moderna e birraria. Il prototipo è stato sviluppato da una società ad hoc, la GrowlerWerks, che ha trovato i fondi per la propria idea tramite Kickstarter, la più famosa piattaforma di crowdfunding. L’idea è molto intrigante, ma non è l’unica che si è affidata a sistemi di finanziamento collettivo per vedere la luce. Così nel post di oggi ho deciso di spulciare il suddetto sito per cercare i progetti sulla birra (artigianale) che hanno ottenuto maggior successo.

uKeg (pagina Kickstarter)

ukeg 2Partiamo approfondendo il discorso uKeg, che rischia di diventare un vero fenomeno mediatico. Il progetto era partito con l’obiettivo di ottenere 75.000 $ di fondi, ma a quattro giorni dalla scadenza ha superato le attese di qualche unità astronomica. Nel momento in cui scrivo, infatti, è stato di gran lunga abbattuto il muro del milione di dollari (avete letto bene!), raggiunti grazie a quasi 8.000 contributi. Il successo di uKeg risiede evidentemente nella capacità (almeno sulla carta) di trovare la quadratura del cerchio: permettere agli appassionati di fare scorta di birra alla spina, senza che la stessa diventi imbevibile dopo qualche giorno. uKeg infatti si presenta come un contenitore rivestito di materiale isolante e in grado di regolare la propria pressione interna, così da evitare l’ossidazione del contenuto. Il prototipo è poi fornito di una capsula di co2, un rubinetto e un misuratore della quantità di liquido presente all’interno. Bello il design, mentre il funzionamento sembra davvero semplice. Utile per le feste in giardino o in spiaggia, ma anche come spillatore da frigo.

Tactica One (pagina Kickstarter)

tacticaSu Kickstarter si trovano tanti progetti inerenti piccoli accessori per appassionati, tra cui varie rivisitazioni del classico apribottiglie. Tra questi Tactica One è riuscito finora a racimolare la metà dei 10.000 $ previsti come obiettivo, rivelandosi quindi molto interessante. L’idea è quella di trasformare uno degli attrezzi più comuni per un bevitore in un oggetto di design, capace di unire la praticità d’uso con forme moderne e accattivanti. Tactica One può avvalersi di una struttura solida e resistente (è fatto di polimeri usati in campo militare) ed estremamente ergonomica. In altre parole, come riempire di concetti marginali un oggetto che continuerà semplicemente a fare quello che fanno tutti gli altri apribottiglie: aprire le bottiglie 🙂 .

Age it Yourself (pagina Kickstarter)

age itTra i tanti progetti in cerca di finanziamento ce ne sono anche di inquietanti e questo Age it Yourself rientra di diritto nella categoria. Si tratta infatti di un kit per trasformare qualsiasi alcolico (birra compresa) in un versione oak aged, affinata cioè in legno. La trasformazione richiede solo un paio di settimane e avviene con un meccanismo molto simile a quello che ricorre a trucioli di legno per simulare l’invecchiamento in botte in vini e altri prodotti. Oltre alla sacchetta piena di pezzi di legno di quercia, il kit si compone di un recipiente di invecchiamento, una bottiglia di presentazione e una fiaschetta in metallo. Nonostante l’idea malsana alla base del progetto, la raccolta fondi sta procedendo abbastanza bene e ha quasi coperto un terzo dei 10.000 $ posti come obiettivo.

(ABV) Artist Beer Visions (pagina Kickstarter)

abvNon è vicinissimo all’obiettivo dei 1.000 $ e non rivoluzionerà il mondo della birra artigianale, ma questo progetto secondo me merita attenzione. È un libro che raccoglie gli elaborati dei 20 artisti che sono stati chiamati dalla mostra ABV – anch’essa nata a suo tempo grazie a Kickstarter – per ideare le etichette di altrettanti marchi immaginari di birra. Il risultato è graficamente splendido.

Beer Blizzard (pagina Kickstarter)

beer blizzardA guardare il video di presentazione di Beer Blizzard non punteresti un dollaro sullo strano duo che si nasconde dietro questo progetto, ma a quanto pare la loro idea risolve uno dei problemi atavici di ogni bevitore: avere sempre a disposizione birra fresca. Questo marchingegno infernale è costituito da un contenitore conico e – parte più importante – da un supporto in termoplastica capace di raffreddare lattine e bottiglie. In passato ho visto centinaia di attrezzi assurdi cercare di raggiungere lo stesso obiettivo, possibile che bastava una cosa così semplice come il Beer Blizzard? Evidentemente sì, visto che i fondi ottenuti hanno superato i 40.000 $, andando ben oltre l’obiettivo di 5.000 $.

You can did it (pagina Kickstarter)

you can did itA dieci giorni dalla scadenza difficilmente questo progetto raggiungerà l’obiettivo prefissato di 2.400 $ (ora è fermo a 571 $), ma è piuttosto originale. You can did it è il titolo di una graphic novel incentrata su due homebrewer, Mitch (insegnante) e Ollie (paramedico). I due scoprono che una birra da loro prodotta in casa possiede delle proprietà particolari: chiunque la beve mostra un nuovo slancio per la vita e non mostra i classici effetti da hangover. Mentre il consumo della birra comincia a estendersi presso amici e familiari, i due iniziano a considerare le conseguenze di questa bevanda miracolosa. Il primo capitolo inizia e si conclude così, introducendo una storia che si dovrebbe dipanare nei capitoli successivi, fondi collettivi permettendo.

Altri progetti

In passato su Cronache di Birra ci siamo imbattuti in almeno due progetti nati grazie a Kickstarter. Uno è il libro Italy: Beer Country dell’amico Bryan Jensing, che ha raccontato dei vantaggi legati a questo meccanismo di finanziamento in un’intervista che mi ha rilasciato qualche mese fa. L’altro è Synek, uno spillatore da tavolo capace di mantenere la bevanda alla giusta pressione e temperatura.

Che ne pensate di questi progetti? Vi è venuta voglia di finanziarne uno in particolare?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. veramente bello l’ukeg. poi leggendo sotto è sembrato di capire che va bene anche x un utilizzo homebrewer. quindi ha un bel mercato. poi dimensioni sono ottimali x un utilizzo soprattutto esterno (bbq o altro). unica cosa ma penso ci avranno già pensato qualche contenitore x tenere fredda la birra.
    anche portachiavi molto bello come design.

  2. il growler è bellissimo, ma poco pratico per la pulizia. non c’è modo di controllare, da parte del publican che te lo riempie, se ci sono residui o contaminazioni. Negli USA c’è la tendenza a passare addirittura al vetro trasparente, che protegge di meno dagli UV del vetro ambra ma consente la “verifica” ad occhio.
    anche perchè il cliente che si lamenta perchè la sua birra dopo un giorno puzza di marcio non la compra più…

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