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Modesta Italia al Brussels Beer Challenge, ma spiccano gli ori di Mezzavia e Bradipongo

Alessandro Melis (a sinistra) e Gianmichele Deiana (a destra) soddisfatti per la vittoria della loro Nautilus

Nelle ultime ore sono stati svelati i risultati del Brussels Beer Challenge, uno dei concorsi birrari europei più importanti ai quali l’Italia partecipa sempre in massa. Nel complesso i risultati dei nostri birrifici sono stati discreti, ma potevamo aspettarci molto di più poiché il totale dei riconoscimenti si è fermato a 26 (contro i 32 dello scorso anno). Ma è soprattutto la distribuzione dei “metalli” a lasciare l’amaro in bocca: solo 2 ori, oltre a 5 argenti, 12 bronzi e 7 menzioni d’onore, quando nel 2016 gli ori furono ben otto e gli argenti addirittura tredici. La nostra nazione si è sicuramente piazzata tra le migliori di tutto il contest, ma è stata superata dal Belgio padrone di casa, dagli Stati Uniti, dall’Olanda e persino dall’emergente Brasile, che è riuscito ad accaparrarsi il premio “American Revelation” con l’American Lager di Dama Bier.

A proposito dei premi “revelation”, quest’anno sono stati ampliati e non limitati solo a Europa e America. Ad esempio è stato istituito anche il riconoscimento Italian Revelation, che è andata alla birra italiana meglio piazzata in assoluto in termini di punteggio. Ad aggiudicarsi questa “coppa Italia” è stato il birrificio Mezzavia con la sua Nautilus, medaglia d’oro nella categoria delle Imperial Stout. Il produttore sardo ha preceduto gli statunitensi di Founders (secondi con la loro Imperial Stout) e gli ucraini di Pravda Beer Theatre (terzi con la loro Ukrainian Imperial Stout). Il riconoscimento ottenuto da Mezzavia certifica la costante crescita di questo birrificio, che in passato si era sempre distinto al Brussels Beer Challenge senza tuttavia riuscire a ottenere il premio più ambito.

Il secondo oro italiano è invece da ascrivere al birrificio Bradipongo di San Martino (TV), che ha sbaragliato la concorrenza nella non facile categoria delle German Pilsner. La Ionda, una Pils da 4,8% brassata con luppoli Perle, Hersbrucker e Saaz, ha preceduto due birre americane: rispettivamente la Pilsner di pFriem Family Brewers e la Lakefront Pils di Lakefront Brewery. Non è la prima medaglia per Bradipongo al Brussels Beer Challenge: nel 2013 ottenne un argento con la Mafalda, una classica Belgian Ale di colore ambrato scuro. Chiaramente però il riconoscimento appena ottenuto ha una valenza molto maggiore.

I cinque argenti italiani sono stati invece conquistati da Kia Kaha di Ibeer (categoria Pacific IPA), Ponale di Leder (categoria Hoppy Lager), Road 77 di Il Mastio (categoria Amber Ale), Sa Carda di Spantu (categoria birre al miele) e Staion di Bionoc (categoria Modern Saison). Se ricordate un minimo i risultati delle precedenti edizioni, noterete che molti di questi produttori non avevano ottenuto medaglie in passato. Peculiarità che in parte si ritrova anche nella lista dei 12 birrifici italiani andati a bronzo: Bruton con Abiura (Modern Saison), Antoniano con La Torlonga (Traditional Saison), Montenetto con La Manna (Golden Ale), Oltrepò con Castana (birre al miele), Birra dell’Eremo con Ma2 (birre alla frutta), Amiata con Marsilia (Gose), Kamun con Nocturna (Oatmeal Stout) e Nucis (Dubbel), P3 con Riff (White IPA) e Speed (Golden Ale), Sagrin con Roè (IGA) e Stimalti con Sta Sciroccata (Black IPA).

In generale il Belgio si è dimostrato in netta crescita rispetto al 2016, con la solita sfilza di nomi eccellenti che, nel bene e nel male, hanno scritto la storia della nostra bevanda (Blanche de Namur, Goudenband, Rodenbach Grand Cru, Avec Les Bons Voeux, Hoegaarden, Affligem Blond, Leffe Blonde, Jupiler). Non poche le birre a medaglia che appartengono a birrifici passati recentemente sotto il controllo delle multinazionali, come il canadese Le Trou du Diable (oro e argento), il cinese Boxing Cat (un bronzo), l’olandese ‘t Ij (un argento) e gli americani Ballast Point e Firestone Walker. A proposito di quest’ultimo produttore, che nel luglio del 2015 raggiunse un accordo con Duvel, c’è da segnalare che la sua Feral Vinifera ha vinto il premio International Revelation, risultando quindi la birra con il voto più alto di tutto il concorso. Sapete in che categoria era iscritta? Quella delle Italian Grape Ale 🙂 .

Spendiamo due parole anche per le altre birre “revelation”. A livello europeo il premio è andato all’apprezzatissima Oude Gueuze Tilquin à l’ancienne, un prodotto che non dovrebbe necessitare di presentazioni per ogni appassionato di fermentazioni spontanee. In Francia invece a conquistare il riconoscimento nazionale è stato il birrificio Cap d’Ona con La Gourmandise, iscritta nella categoria Specialty Beer con più di 7% in contenuto alcolico. Tra i birrifici tedeschi ha trionfato Schlossbrauerei Friedenfels con la sua Hefeweizen, mentre tra quelli olandesi Duits & Lauret con la sua Biere de Garde Brune.

Il Brussels Beer Challenge 2017 va quindi in archivio con risultati agrodolci per i nostri birrifici. Il bottino totale è soddisfacente, ma come detto è il peso dei riconoscimenti ottenuti a stridere. Per ritrovare due soli ori vinti, bisogna addirittura tornare all’edizione 2012 del concorso, cioè quella di debutto. All’epoca la coppia di primi posti furono conquistati da Kamun e Birradamare, ma almeno a consolarci ci fu il bottino totale di medaglie (9) decisamente inferiore a quello odierno. Che sia di monito per tutto il movimento, ma intanto non possiamo che congratularci con i produttori premiati quest’anno.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. A completezza di quanto da te giustamente affermato ci sarebbero da fare 2 puntualizzazioni:
    – il BBC sta crescendo vertiginosamente in termini di birre valutate, superando le 1.500 ed anche i paesi che partecipano sono in aumento, quest’anno si è toccato il record delle 40 nazioni.
    – molti birrifici artigianali italiani si sentono già sazi dell’European Beer Star o di altri concorsi blasonati e non partecipano al BBC

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