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Cominciano i Mondiali di calcio: ecco come andrebbero se contasse la birra

Tra poco più di un’ora cominceranno i Mondiali di calcio, che quest’anno ci vedranno semplici spettatori. Non essendo direttamente coinvolti nella competizione, possiamo seguirla con maggiore distacco, divertendoci magari ad avanzare pronostici più obiettivi del solito. Ed è quello che facciamo oggi su Cronache di Birra, ma andando a considerare non la forza calcistica delle nazioni partecipanti, bensì il loro potenziale birrario. Vi ricordate? È un giochino che proponemmo in passato per il Mondiale in Brasile: all’epoca analizzammo i vari gironi, pronosticando come sarebbe finito il torneo se a contare non fossero stati i giocatori, ma i movimenti brassicoli di ogni paese. Quattro anni fa pronosticammo la vittoria dell’Inghilterra contro la nostra nazionale: è chiaro che questa volta l’esito sarà necessariamente diverso. Ma riusciranno gli inglesi a riconfermarsi campioni? Vediamo…

Gruppo A (Russia, Arabia Saudita, Egitto, Uruguay)

Il primo girone non brilla certo per un elevato coefficiente birrario. In Arabia Saudita la birra è praticamente un prodotto di contrabbando, poiché la legge prevede un anno di carcere e 360 frustate a chi viene arrestato in possesso di alcol; in Egitto invece per trovare elementi di interesse brassicolo occorre tornare indietro all’epoca dei faraoni. Così come succederà probabilmente nella realtà, a giocarsi i primi due posti sono Russia e Uruguay, con la prima decisamente avanti in termini birrari. Entrambe comunque superano la fase a gironi con estrema facilità.

Gruppo B (Portogallo, Spagna, Marocco, Iran)

Da questo girone dobbiamo escludere categoricamente l’Iran per ovvi motivi, mentre non va certo meglio al Marocco. Rimangono le due nazioni della penisola iberica, con la Spagna che domina il gruppo senza troppi problemi, forte di una scena birraria giovane ma in forte ascesa. Il Portogallo può ringraziare la pochezza brassicola delle due squadre extra europee, di fronte alle quali può quasi evitare di scendere in campo per passare alla fase successiva.

Gruppo C (Francia, Australia, Perù, Danimarca)

Qui le cose iniziano a diventare interessanti. Escluso il Perù, destinato a un malinconico ultimo posto nel giro, il confronto tra le altre tre contendenti è affascinante e molto equilibrato. La Francia ha una squadra giovane ed entusiasta, ma anche molto acerba. L’Australia può contare su una rosa ampia e piena di giocatori di quantità, dove però mancano dei veri fuoriclasse. La Danimarca infine ha un gioco un po’ monocorde, ma può avvalersi di un movimento solido e radicato, capace di esprimere giocate di talento. Alla fine sono proprio i danesi a conquistare il primo posto nel girone, mentre Francia e Australia si sfidano in una partita drammatica, che in pieno recupero vede trionfare gli aussies.

Gruppo D (Argentina, Islanda, Croazia, Nigeria)

Secondo le previsioni dei bookmakers i sudamericani sono destinati a vincere facilmente il loro girone e la stessa cosa accade anche considerando il coefficiente birrario. Non che l’Argentina sia una nazione paragonabile alle principali superpotenze brassicole, ma la pochezza delle rivali gioca a suo vantaggio. La Nigeria è ovviamente fanalino di coda del gruppo, mentre a spuntarla tra Croazia e Islanda è quest’ultima, pure senza entusiasmare il pubblico.

Gruppo E (Brasile, Svizzera, Costa Rica, Serbia)

L’esito del girone è scritto in partenza, a causa del basso coefficiente birrario di Costa Rica e Serbia. La lotta tra Brasile e Svizzera per il primo posto è più combattuta del previsto: gli elvetici hanno una tradizione discreta e alcuni giocatori interessanti, ma il Brasile può mettere in campo entusiasmo, abbondanza di scelte e un talento superiore alle aspettative. Alla fine sono proprio loro ad avere la meglio e a passare alla fase a eliminazione diretta come primi nel girone.

Gruppo F (Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud)

Tutto facile per la corazzata Germania, nonostante il sorteggio non le abbia riservato un girone semplicissimo. A parte la Corea del Sud, infatti, gli altri due opponenti sono ospiti decisamente scomodi: la Svezia rimane una delle realtà più interessanti dell’area scandinava, nonostante le quotazione siano un po’ scese negli ultimi anni; i centro-americani invece possono giocarsi alcuni imprevedibili assi nella manica, che denotano un movimento in rapida crescita. Alla fine quindi la sfida più interessante è proprio tra Svezia e Messico, con quest’ultima che riesce a passare come seconda giusto sul filo di lana.

Gruppo G (Belgio, Panama, Tunisia, Inghilterra)

Girone praticamente già scritto: da una parte troviamo due tra le più importanti nazioni birrarie del mondo, dall’altra due paesi che hanno pochissima dimestichezza con la bevanda. La sfida tra Inghilterra e Belgio è la più bella di tutta la fase iniziale del Mondiale, con giocate di altissimo livello che determinano un pareggio scoppiettante. Tuttavia il primo posto nel girone è appannaggio degli inglesi, che a questo punto diventano seri candidati alla vittoria finale.

Gruppo H (Polonia, Senegal, Colombia, Giappone)

Girone poco interessante in termini birrari, con Giappone e Polonia che passano il turno senza particolari sofferenze. Le due nazioni mostrano filosofie di gioco radicalmente diverse, ma in entrambi i casi efficaci a superare la strenua resistenza di Colombia e (soprattutto) Senegal. Gli asiatici passano per primi nel girone grazie alla favorevole differenza reti, ma in termini di punti finiscono appaiati con la Polonia.

1° Ottavo di finale: Germania – Svizzera

Dopo la delusione per il secondo posto nel girone, la Svizzera si trova ad affrontare i panzer tedeschi, che non le lasciano scampo. Gli elvetici provano a far valere la propria esperienza, ma la solidità dei teutonici indirizza subito la gara. Non c’è storia: la Germania vince per 3 – 0 e manda un segnale importante a tutte le altre squadre approdate alla fase finale del Mondiale.

2° Ottavo di finale: Giappone – Belgio

Il Belgio ha subito la possibilità di riscattarsi dopo il secondo posto nel suo girone in una sfida che sembra a senso unico. E infatti la compagine europea passa subito in vantaggio e mette sotto gli avversari con un gioco collaudato e spettacolare. Ma a cinque minuti dall’intervallo arriva il pareggio del Giappone, dopo un’azione corale ben congegnata. I belgi non si lasciano intimorire e nel secondo tempo tornano a macinare gioco, realizzando altre due reti. Termina 3 – 1 per il Belgio, con i tifosi totalmente rinfrancati dalla prestazione dei loro beniamini.

3° Ottavo di finale: Uruguay – Spagna

Partita senza storia: è un completo dominio degli spagnoli che possono far valere la loro qualità e il proprio entusiasmo. Finisce 4 – 0 per le furie rosse, con una dimostrazione di superiorità magistrale. Ma il risultato è davvero sincero? O gli iberici hanno potuto sfruttare la pochezza degli avversari? La semifinale permetterà di rispondere a queste domande.

4° Ottavo di finale: Argentina – Australia

Sfida molto combattuta tra due squadre non fortissime, ma piuttosto divertenti da seguire. L’Australia vince per 2 – 1, riuscendo a far valere il grande lavoro dei centrocampisti e sfiancando gli avversari con un gioco corale, sebbene privo di intuizioni particolari. La rete degli argentini arriva solo nel finale e rende meno amara una partecipazione ai Mondiali che avrebbe potuto riservare ben altri esiti.

5° Ottavo di finale: Svezia – Brasile

L’incontro è molto equilibrato e tattico e non certo divertente, nonostante qualche giocata di classe. Nel secondo tempo la situazione migliora, anche perché arrivano due gol: la Svezia passa in vantaggio a metà della ripresa, ma viene raggiunta dal Brasile solo qualche minuto dopo. I tempi regolamentari finiscono in pareggio e si va ai supplementari, dove non accade nulla di rimarchevole. Tutto si decide quindi ai calci di rigore, dove la freddezza degli svedesi ha la meglio. Il Brasile torna a casa con molti rimpianti.

6° Ottavo di finale: Polonia – Inghilterra

Inizialmente l’Inghilterra sembra soffrire la partita, con la Polonia che riesce a fermare saldamente ogni avanzata dei contendenti. Ma dopo venti minuti gli inglesi hanno ormai preso le misure agli avversari e vanno in vantaggio con un calcio di rigore. È l’episodio che segna l’incontro: la resistenza dei polacchi sembra improvvisamente scomparire e l’Inghilterra colpisce ancora tre volte. Il risultato finale è un dura lezione per la Polonia, ma anche un indizio importante sul prosieguo del torneo.

7° Ottavo di finale: Portogallo – Russia

Partita bloccata per tutta la durata del primo tempo, con la Russia che mantiene il pallino del gioco senza mai rendersi davvero pericolosa. Nella ripresa la musica cambia: i portoghesi appaiono stanchi e poco concentrati, mentre i russi trovano due reti senza troppi patemi. Finisce 2 – 0 per la Russia, che porta a casa un risultato importante.

8° Ottavo di finale: Islanda – Danimarca

La Danimarca si aggiudica senza faticare troppo una partita che sembrava segnata già in partenza. La resistenza degli islandesi dura un quarto d’ora, il tempo che serve ai danesi per passare in vantaggio. Un’altra rete nella ripresa chiude i discorsi, sebbene il risultato finale non sia mai apparso in bilico. Concluso l’ultimo ottavo di finale, ora il Mondiale entra nella fase clou.

1° Quarto di finale: Germania – Belgio

Sfida tra due nazioni con una grande tradizione birraria alle spalle, che molti avrebbero preferito vedere in una fase successiva del torneo. Come al solito la Germania appare solida e ben messa in campo, con il Belgio che fatica a trovare spazi e a liberarsi del pressing avversario. Ma con il passare del tempo le tante soluzioni a disposizione dei belgi fanno la differenza contro il gioco monolitico dei teutonici: due reti di altrettanti giocatori fiamminghi indirizzano l’incontro e a nulla serve l’unica rete della Germania a tempo praticamente scaduto. Partita bellissima.

2° Quarto di finale: Spagna – Australia

Negli ultimi anni la nazionale spagnola è migliorata visibilmente e a farne le spese è l’Australia. La mancanza di talento tra gli aussies alla lunga pesa sugli esiti dell’incontro, perché non sempre la quantità è sufficiente a vincere le partite. Gli spagnoli non sono sempre disciplinati tatticamente, ma mostrano un gioco frizzante e con alcune felici intuizioni da parte dei giocatori più importanti. Il secondo quarto di finale finisce 2 – 0 per la Spagna.

3° Quarto di finale: Svezia – Inghilterra

La Svezia arriva al proprio quarto di finale con grandi aspettative, che tuttavia si frantumano contro la forza degli inglesi. I three lions vanno a segno quattro volte con due reti per tempo, dando sfoggio delle proprie doti tecniche e tattiche. Partita a senso unico sin dal fischio d’inizio…

4° Quarto di finale: Russia – Danimarca

La Russia fin qui ha avuto un percorso abbastanza agevole, per il quale è bastato il suo gioco vecchio stampo. Ma contro la Danimarca la musica cambia: gli avversari hanno un approccio più moderno alla disciplina, nonostante il loro bagaglio tattico non sia particolarmente vario. Finisce 3 – 1 per la Danimarca, premiata forse ben oltre i propri meriti.

Prima semifinale: Belgio – Spagna

L’entusiasmo degli spagnoli si spegne rapidamente contro il talento dei belgi e l’andamento della prima semifinale è ben più scontato di quanto suggerisca il risultato finale. Il Belgio segna due reti nel primo tempo e una nel secondo. In mezzo la Spagna riesce a trovare il gol della bandiera con una splendida punizione a giro, ma si tratta di un episodio ininfluente. I diavoli rossi sono meritatamente in finale.

Seconda semifinale: Inghilterra – Danimarca

L’Inghilterra non mostra compassione neanche contro i danesi e fa valere tutta la propria superiorità tecnica. La partita finisce 5 – 1 e per la Danimarca si tratta di una pesante umiliazione, arrivata quasi inaspettata. Ma la voglia degli inglesi di giocarsi la finale si è dimostrata superiore a ogni avversario, almeno fino a questo momento.

Finale per terzo e quarto posto: Spagna – Danimarca

I danesi sono ancora provati dalle lezione subita dall’Inghilterra e oppongono poca resistenza alla Spagna, che vince per 2 – 0. Un bel risultato per le furie rosse, che confermano i passi avanti mostrati dal loro movimento negli ultimi anni.

Finalissima: Belgio – Inghilterra

Ed eccoci giunti all’atto finale del Mondiale, che vede sfidarsi due grandissime superpotenze brassicole. La partita non delude le aspettative: le squadre si sfidano a viso aperto, mettendo sul campo tutto il loro talento. Passa in vantaggio l’Inghilterra con uno dei giovani giocatori della rosa, ma il pareggio belga arriva quasi immediatamente, grazie a una giocata a fermentazione spontanea. Nel secondo tempo gli inglesi segnano di nuovo, per merito di un centrocampista di comprovata esperienza. Ma la risposta del Belgio non tarda ad arrivare: il giovane trequartista dipinge una traiettoria impossibile su calcio di punizione. Alla fine dei 90 minuti siamo sul 2 – 2 e si va ai supplementari. Quando la partita sembra destinata ai rigori, ecco che arriva la rete dell’Inghilterra su calcio d’angolo, segnata da uno dei difensori centrali. L’Inghilterra si conferma campione del Mondiale della Birra, ma il Belgio può uscire a testa alta.

Soddisfatti di questi mondiali birrari? Spero di sì, ma se avete recriminazioni da muovere prendetevela con l’arbitro (cioè con il sottoscritto).

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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7 Commenti

  1. Ciao,
    amo il “gioco monolitico” dei teutonici… smettiamola di dire che la Germania è rimasta indietro e cose del genere… sono fatti per mantenere certe tradizioni e le perle brassicole che ci forniscono ne sono testimonianza; detto questo il risultato vs il Belgio ci sta.

    Per quanto riguarda l’Inghilterra, avrà tutta la tradizione e l’esperienza che dite… ma sinceramente in giro si trova poco… A parte birre di nuova generazione, se vado a un beer shop, un pub o anche solo a un supermenrcato, ditemi voi che cosa devo comprare per bere una English Pale Ale in stile (magari di un birrificio pre-esistente la renaissance brassicola degli ultimi anni).

    Quindi in finale li avrei visti sconfitti.

    Ciao

    Carlo

    • Ciao Carlo, ammesso e non concesso che la disponibilità sul mercato italiano sia il parametro per definire la forza birraria di una nazione, credo che tra Moor, Thornbridge, Samuel Smith e altri di cose buone e tradizionali se ne trovino parecchie.

      • Ciao Andrea,
        secondo me certo che la diffusione di un prodotto rientra tra i parametri di forza del prodotto stesso. E secondo me Germania e Belgio da questo punto di vista sono nettamente superiori all’Inghilterra.
        I birrifici da te menzionati sono reperibili sì, ma si contano sulla punta delle dita e tra l’altro due di questi (Moor e Thornbridge) si distinguono per birre “moderne” e “americanizzate” più che per birre della tradizione brassicola Inglese.
        Dal punto di vista del marketing questi soggetti immagino siano da ritenere molto validi, ma li vedo un po come dei solisti che da soli non riescono a portare alla vittoria la squadra.

        Un saluto

        Carlo

        • Veramente le regole del giochino le detto io, se permetti 🙂 E nella valutazione sulla potenzialità birraria di una nazionale ho tenuto conto delle caratteristiche del loro movimento interno.

          Comunque spiegami una cosa: tolti i 3 o 4 posti in Italia in cui puoi bere roba della Franconia, quali sarebbero questi prodotti classici tedeschi facilmente reperibili?

          • Ciao Andrea,
            lo so che sei arbitro e io da buon tifoso ti do addosso 🙂
            Ti rispondo: Schlenkerla la trovo in molti beer shop, meno diffusa ma presente la Mhar’s. Già questi 2 nomi storici basterebbero…
            Ma di birre tedesche se ne trovano a bizzeffe… in un beer shop trovi 5-6 tipi di Weisse, e poi varie lager tipo Keller Pils Helles; qualche Gose e Schwarz non manca, mentre scarseggiano le Dunkel ( e di questo me ne lamento).

            Non tutte saranno di birrifici storici o piccoli, ma per me questo non è un problema.

            Ciao

            Carlo

  2. La nigeria si poteva portare agli ottavi a suon di Guinness!

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