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Una serata in compagnia di Sandro Merlano, tra Birrifugio e Mastro Titta

358402_Birra-Merlano-Sandro-Pasturana-birrificioQuando si parla dei pionieri della birra artigianale italiana i nomi che vengono alla mente sono pochi e sempre gli stessi. In realtà l’esercito degli appassionati della primissima ora è piuttosto numeroso e composto di figure di diversa “estrazione”: birrai, homebrewer, publican o semplici bevitori. Sandro Merlano di Birra Pasturana può giustamente rientrare nella categoria: è stato uno dei primi veri malati di birra in Italia, mosso da un amore per la bevanda che lo ha spinto a viaggiare nelle nazioni brassicole europee in tempi non sospetti. Ieri ho passato qualche ora in sua compagnia, durante le quali mi ha raccontato la storia del suo percorso nel mondo della birra artigianale. Percorso nel quale l’apertura di un suo microbirrificio – nonostante risalga ormai al 2009 – è stata solo una delle ultime tappe.

In effetti Merlano ha cominciato a sviluppare la propria passione decenni fa, quando non solo la birra artigianale in Italia non aveva ancora raggiunto l’attuale successo, ma addirittura non esisteva neanche come definizione. A quei tempi l’appassionato di birra era quello strano amico di amici che conservava a casa decine di bottiglie vuote e centinaia di sottobicchieri e cimeli vari. E Sandro era proprio uno di quei collezionisti accaniti, al punto che quando si trasferì a vivere a Pasturana (AL) riuscì nell’intento di aprire il suo Museo della Birra. Era il 2000 e di strada nel nostro mondo ne aveva già percorsa tanta, come si può leggere in un bell’articolo che La Repubblica gli dedicò circa un anno fa.

Probabilmente non vi sarà sfuggito il nome del comune in cui si trasferì Sandro. Pasturana è infatti una località importante nell’immaginario degli appassionati meno giovani, perché sede di una dei più vecchi festival sulla birra artigianale: sto chiaramente parlando di Artebirra Pasturana. Oggi le manifestazioni a tema sono all’ordine del giorno, ma fino a qualche anno fa, quando il panorama era meno affollato, Artebirra era uno degli eventi imperdibili per ogni amante della buona birra. Io ebbi la fortuna di parteciparvi nel 2009, quando, grazie alla candidatura decisa da Schigi, ricoprii anche il ruolo di giudice per il concorso Miss Pasturana – occhio, si parla sempre di birre 🙂 . Inutile dire che Sandro Merlano fu – ed è tuttora – uno dei principali fautori della manifestazione.

Quell’edizione di Artebirra segnò anche il battesimo al pubblico del birrificio Birra Pasturana, aperto qualche settimana prima. Inizialmente la produzione si avvalse della collaborazione di nomi importanti, come quello di un certo Riccardo Franzosi (birrificio Montegioco), che contribuirono a definire la futura gamma dell’azienda. Una gamma che negli anni è rimasta pressoché invariata e che ha continuato a esprimere una certa devozione per prodotti di stampo belga, senza disdegnare parentesi tratte dalle altre culture brassicole.

Gran parte delle cose fin qui riportate mi sono state raccontate da Sandro mentre eravamo in viaggio verso Ostia, per la prima delle due tappe della serata. Qui siamo stati ospiti di Stefano Frasca e del suo storico Birrifugio, un locale che, per un motivo o per un altro, non avevo ancora avuto modo di visitare – sì lo so, mi cospargo il capo di cenere. E mi dispiace non averlo fatto prima, perché il Birrifugio è uno di quei posti dove ti senti a tuo agio appena varchi la porta d’ingresso. Il locale non è grandissimo, ma questo aumenta il “calore” che si respira e permette a Stefano di esprimere nel migliore dei modi il suo ruolo di ospite. È un publican nel senso più autentico del termine: appassionato, gran lavoratore e attento alle esigenze dei suoi clienti. Ma soprattutto qualcuno con cui è piacevole chiacchierare, di birra e non solo, mentre si passa la serata a sorseggiare birra. Tra l’altro segnalo una tap list finalmente diversa da tanti altri locali – un plauso per l’ampio spazio dedicato ai classici prodotti tedeschi – e una cucina essenziale, ma davvero buona.

Merlano ha sfruttato l’occasione per aprire qualche bottiglia che aveva portato con sé. Siamo partiti con la Filo di Fumo, una Rauchbier che vuole omaggiare le affumicate della Franconia e una delle sue destinazioni brassicole preferite. E nonostante sia un’alta fermentazione, questa birra per pulizia sembra quasi una Lager: capirete dunque che l’omaggio alla regione più settentrionale della Baviera è pienamente riuscito. La Framboise è invece una birra a fermentazione mista realizzata con l’impiego di lamponi, che nasconde benissimo il suo contenuto alcolico (7,5%) e che risulta godibile e piacevole. Infine abbiamo assaggiato una versione sour della Filo Forte, una Tripel in cui l’acidità si mantiene tenue e rende facile la bevuta.

Lasciato il Birrifugio abbiamo ripreso la Roma-lido e siamo passati al Mastro Titta, per un paio di birre prima di tornare a casa. Il locale di Giorgio è un’istituzione che tutti conoscono molto bene, quindi ogni commento mi sembra superfluo. Aggiungo solo che mi ha fatto piacere terminare la serata nella “casa” di quello che ritengo il publican per antonomasia, o barman, come ama definirsi. Il Mastro Titta è l’espressione di Giorgio e del suo modo di intendere la birra e, forse, la vita, oltre a essere un altro di luoghi storici per la birra in Italia.

Dopo una Schlenkerla e un’Ortiga del Lambrate – che si sono aggiunte anche alla Mahr’s Ungespundet bevuta a Ostia – siamo tornati a casa. È stata una serata molto piacevole, in compagnia di appassionati di vecchia data con cui è sempre piacevole confrontarsi. E che rappresentano un modo diverso di intendere la birra artigianale, più legata alle tradizioni e meno influenzata dalle mode del momento. Una conferma di quanto sia cambiato il nostro ambiente in pochissimi anni.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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11 Commenti

  1. Ieri ho avuto il piacere di conoscere Sandro Merlano e di assaggiare la Filo Forte Sour…
    Complimenti sinceri…una birra favolosa!

  2. Ma perchè mai nel sito di Birra Pasturana la Filo Forte è una tripel per tipologia e una trappista per il suo stile?
    A parte questo, spero di provare quanto prima queste birre.

  3. Sandro, con la sua umiltà e la sua grande passione (inizialmente da collezionista, imponente la sua collezione di lattine) ha contribuito in modo positivo e costruttivo allo sviluppo del movimento. Da lui mai una critica inutile e gratuita, ma solo proposte costruttive e collaborative, anche nel consiglio di Ub. Mi spiace molto sentirlo ed incontrarlo così di rado, anni fa ci facevamo lunghe telefonate, e costruivamo castelli in aria…

  4. grazie sempre Andrea per questi tuoi articoli che mi/ci fanno conoscere interessanti realtà ed offrono l’opportunità di ricercare ed assaggiare prodotti nuovi e di qualità.
    cheers!

  5. Grande Mago…

  6. Grande mago Merlano!
    Ricordo una serata con le nostre rispettive birre nell’oristanese, in un paesino magico.
    C’erano professoroni, studenti universitari, appassionati di vario genere…
    Lui era appena partito con il suo birrificio e mentre raccontava la sua avventura birraria, c’era gente con i crampi allo stomaco per le risate.
    È l’intrattenitore birrario per eccellenza!Mitico mago!

  7. Carissimi, vi ringrazio. Anche a me piacerebbe rivedere con calma sia Lelio che Nicola e prima o poi si fa!! Giacu l’ho visto sabato….Filo Forte: ci siamo ispirati alla Westmalle Triple; la doppia descrizione indicando sia la tipologia che lo stile di riferimento è una mia invenzione, perchè in 3 parole bisogna descrivere un mondo….riuscendo a far capire che birra è, sia a chi è abituato alla bionda doppio malto sia a chi conosce la differenza tra una trappista ed una triple. Però…. visto che la Westamalle è la mamma di tutte le triple…..poi noi siamo figli, assolutamente quella birra è inimitabile. E siccome siamo anche un pò figli di androcchia abbiamo fatto anche la versione sour ah ah ah ciao a tutti venite a trovarmi!!!

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