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Nuove birre da Lambrate, Free Lions, Birrificio Italiano, Extraomnes, Opus Grain

tra gioDopo aver anticipato ieri il post sui prossimi eventi birrari, oggi ci occupiamo di svelare le nuove birre annunciate recentemente dai nostri birrifici. Le novità infatti sono tante e succulente, a partire dal Lambrate di Milano, che proprio oggi presenta la sua ultima creazione: la Trà Giò. Si tratta di una Mild sui generis, che si ispira sì all’antico stile anglosassone, ma lo reinterpreta con ingredienti e tecniche di stampo americano: non solo luppoli statunitensi, quindi, ma anche il ricorso al dry hopping. Il contenuto alcolico è basso (4%) e il profilo aromatico gioca sull’equilibrio tra note di cioccolato, caramello, nocciola, agrumi, erba e terra. A chiudere la bevuta una buona secchezza finale. Come sempre il nome richiama un’espressione in dialetto milanese, che significa “tirare giù”: la Tra Giò vuole dunque essere la classica birra da bere a secchiate.

kamikaze 2Oltre a Milano, anche Roma oggi ospiterà un’anteprima. Se lo scorso settembre avete partecipato alla seconda edizione di Fermentazioni, probabilmente avrete avuto modo di assaggiare in esclusiva la Kamikaze #1, prima creatura della nuova linea di one shot del birrificio Free Lions – battezzata per l’appunto Kamikaze. A distanza di qualche mese è ora il momento di alzare il sipario sulla Kamikaze #2, che sarà presentata ufficialmente questa sera al Luppolo 12 di San Lorenzo, chiaramente con la presenza dei birrai. La Kamikaze #2 è una Light IPA, quindi poco alcolica (4,2%) ma molto intensa: le varietà di luppolo impiegate sono Mosaic e Cluster, mentre sul versante del materiale fermentabile troviamo esclusivamente malto Vienna.

brqNegli scorsi giorni il Birrificio Italiano ha annunciato il rilascio delle ultime due incarnazioni della linea BRQ, nata da particolari affinamenti a cui vengono sottoposte diverse birre della casa. Nella fattispecie la birra utilizzata in entrambe le produzioni è la Sultana, una Belgian Blonde, che ha subito un anno di maturazione tra acciaio, legno e vetro. La prima è la BRQ SU#14, realizzata con un dry hopping di Simcoe effettuato sia in botte che in bottiglia. Ha note di vaniglia, legno e frutta secca, che si fondono con sfumature di mela e pera. Delicata l’acidità, che la rende molto vivace, così come l’abbraccio dell’alcol, che si accompagna a pennellate di caramello. Interessante notare come sulla pagina Facebook del Birrificio Italiano, Agostino Arioli non si faccia problemi a sottolineare che la carbonazione è leggermente più bassa delle aspettative: una dimostrazione di onestà intellettuale assolutamente lodevole.

L’altra Sultana barricata si chiama invece BRQ SU#15 e prevede una rifermentazione in botte con brettanomiceti. Il carattere selvatico di questi microrganismi è facilmente distinguibile a livello organolettico, sposandosi con le note di frutta, miele di castagno, vaniglia e legno tostato proprie della birra e del passaggio in botte. Entrambe le birre dovrebbero essere disponibili a breve – se non proprio in questi giorni – presso la sede di Lurago Marinone e i locali che solitamente trattano il Birrificio Italiano.

chienSe le due nuove nate in casa Birrificio Italiano vi sembrano particolari, aspettate di sapere come è creata la Chien Andalou, la birra che Extraomnes ha prodotto in collaborazione col forum Il Barbiere della Birra. Già lo stile riportato in etichetta è fuori di testa (Belgian Quintupel), ma è soprattutto la ricetta a mostrare una creatività senza precedenti: oltre agli ingredienti classici, è prevista l’aggiunta di miele, zucchero candito, uvetta (Corinto e Sultanina), mandorle, nocciole e vaniglia. Ma non finisce qui: una parte della birra maturerà in barili di rum. L’etichetta che vedete in questa pagina è stata la vincente di un concorso alla quale hanno partecipato quasi 50 diversi progetti grafici. Un assaggio in anteprima sarà possibile il 7 marzo al Ma che siete di Roma, con la presenza del birraio Schigi e di diversi forumisti del Barbiere.

OE dopo tanto nord e centro Italia, scendiamo in Puglia per presentare la nuova birra di Opus Grain, beer firm di lunga militanza. Si chiama Vainell (6,5%) e può essere definita una Saison “speziata”, poiché oltre a una percentuale di farro prevede un’aromatizzazione con carrube – che in dialetto foggiano si chiamano appunto vainell. I frutti sono impiegati sia in quanto tali che in forma di sciroppo e aggiunti a fine bollitura. Il risultato è una Saison “fuori stagione”, dal carattere quantomeno autunnale, che può risultare una valida alternativa agli stili tipici della stagione. Dovrebbe essere disponibile a Beer Attraction di febbraio, evento di cui vi ho parlato ieri.

Stasera avete in programma di assaggiare le novità a firma Lambrate e Free Lions? Cosa ne pensate invece delle altre birre?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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4 Commenti

  1. La Birra del Barbiere è Chien Andalou, non Chen Andalu. 😉

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