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Nuove birre da La Fucina, Birra del Borgo, Lariano e altri

La panoramica di oggi sulle nuove birre dei produttori italiani comincia con l’ultima arrivata da La Fucina, giovane birrificio che recentemente sta facendo molto parlare di sé. Si chiama Angelica ed è una Double IPA bella “cicciona” (ma anche facile da bere), dal tenore alcolico piuttosto elevato (8,8%) e con un amaro decisamente pronunciato (96 IBU). L’abbraccio caldo dell’alcol si avverte già al naso, dove si fonde con le peculiari note provenienti dall’uso di luppoli neozelandesi. In bocca è ricca e appagante, con una complessa trama maltata e un buon equilibrio tra toni dolci e amari. L’Angelica è stata presentata con un tour che ha visto il birraio Angelo Scacco viaggiare per tutta Italia e che si è concluso appena qualche giorno fa.

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Probabilmente molti di voi si staranno ancora riprendendo dalle splendide fatiche del Birra del Borgo Day. Tra le tante attività collaterali, il birrificio reatino sfrutta ogni anno la sua festa per lanciare una versione speciale della Reale, sua birra di punta. E così negli scorsi giorni è stata presentata la Reale Decimo Anniversario, che nella ricetta ha seguito l’evoluzione delle ultime versioni, giocando sul mix di luppoli. Per la versione 2015 sono state impiegati Victoria Secret, Topaz, Summit, Athanum, Citra e Simcoe, con un bell’alternanza tra varietà comuni e altre meno diffuse. In bocca risulta bilanciata, con note fruttate e leggermente tostate che ben si sposano con la piacevole secchezza finale, derivante dall’elevato livello di attenuazione. Facile da bere e mai stucchevole, è ancora disponibile in molti locali italiani. Curiosa nota a margine: per l’etichetta Birra del Borgo aveva lanciato un concorso per giovani illustratori italiani.

dalibor

Molto interessante è la novità annunciata recentemente dal Birrificio Lariano. L’azienda lombarda negli ultimi anni ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi con la sua Grigna, e così sull’onda del successo conquistato dalla sua Pils ha deciso di creare… un’altra Pils. La Dalibor è definita una classica Bohemian Pilsner, sebbene il nome riveli il suo legame con la Repubblica Ceca – Dalibor è il titolo di un’opera del compositore ceco Bedrich Smetana. Ma in cosa si concretizza tale legame? Nell’uso dei luppoli, tutti provenienti dalla nazione che ha dato i natali a questo splendido e spesso snaturato stile birrario. Così come succede con la Grigna, anche nell’etichetta della Dalibor campeggia il muso di un simpatico gatto: non poteva essere diverso per due birre strettamente imparentate.

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In panoramiche come quelle offerte dal post di oggi raramente non compaiono collaboration brew, ma in questo caso parliamo di una mega collaborazione. Alla creazione della Cerevisia, infatti, hanno cooperato tutti i 15 birrifici trentini partecipanti al festival omonimo, tenutosi a fine maggio a Fondo (TN). Realizzata sull’impianto di Maso Alto, la Cerevisia è una Saison aromatizzata con ginepro e genziana del Trentino e brassata con luppolo coltivato in Val di Fiemme. Ulteriori informazioni su Trento Today.

4bigs pigs

E un’altra collaborazione, ma questa volta tutta romana, è quella che ha dato luce alla 4Big Pigs (5,2%), birra riconducibile allo stile della Amber Ale – a mio parere sempre troppo sottovalutato dalla scena brassicola italiana. La creazione è il frutto dell’incontro tra Hilltop (birrificio dove è stata brassata), Jungle Juice, Eternal City Brewing e Pork’n’Roll, tutti nomi giovani che stanno rapidamente emergendo nell’ambiente di Roma e dintorni. La 4Big Pigs è vellutata e ruffiana, con aromi intensi di mandarino, uva spina e pesca derivanti principalmente dall’impiego dei luppoli (tra i quali, in dry hopping, EKG e Nelson Sauvin). Se la volete assaggiare dovrebbe essere disponibile in questi giorni in diversi locali della Capitale.

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E concludiamo con due novità di un birrificio che non ho mai menzionato su Cronache di Birra, ma che è attivo ormai da alcuni anni. Come si può leggere sul blog di Chiara Andreola – sito che vi consiglio di seguire perché puntuale e competente – il birrificio Garlatti Costa ha recentemente presentato la nuova linea estiva battezzata Funky, di cui le prime due rappresentati sono la Riff e la Slap. La Riff è una Golden Ale di carattere, con un corpo tutt’altro che watery nonostante la facilità di bevuta. Nella descrizione che ne ha fatto Chiara mi ha ricordato sua maestà Summer Lightning… se vi si avvicina solo lontanamente è un grande birra. La Slap dovrebbe invece appartenere allo stile delle IPA, nella loro versione più “light” – ma non chiamatemele Session IPA, vi scongiuro. Abbiamo allora aromi balsamici e resinosi e leggere sfumature di caramello, prima di una chiusura amara, erbacea e terrosa.

Avete assaggiato alcune delle birre presentate in questo articolo?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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3 Commenti

  1. Giacomo Petretto

    Riff? Almeno una googlata o una ricerca su ratebeer prima di uscire con un nuovo nome?

    http://www.p3brewing.it/news-and-events/item/140-inaugurazione-riff-session-white-ipa.html

  2. Buona la Cerevisia ma mi è scoppiato il tappo in macchina e ne ho bevuta davvero poca…

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