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Nuove birre da Hammer, Jungle Juice, Hibu, Babylon e altri

Ci sono birre che fanno parlare di sé solo pochi istanti dopo essersi affacciate sul mercato: uno degli ultimi esempi nel panorama nazionale è rappresentano dalla Mini di Hammer, Light IPA che è – letteralmente – sulla bocca di tutti. Non difficile da credere, visto che Marco Valeriani è uno dei più abili birrai in Italia nell’uso del luppolo, che in questa sua ultima creazione è stato impiegato nelle varietà Citra e Mosaic. È chiaramente fresca e dissetante, relativamente leggera (4,2% alc.) ma anche sorretta da una buona base maltata che prepara il campo al vero protagonista, il luppolo. Si è già candidata a birra italiana dell’estate 2017, ma per goderne però non dovremo aspettare l’arrivo del caldo poiché, come avrete capito, è già disponibile in fusto e in bottiglia da 33 cl.

In previsione dell’inaugurazione ufficiale del prossimo 6 maggio, il birrificio romano Jungle Juice ha in serbo non poche novità. Partiamo dalla Spud, una Double IPA decisamente muscolare, con tanto luppolo e un tenore alcolico non indifferente (8,2%), presentata a fine aprile da Malto Misto. Alla Spud bisogna aggiungere un’intera nuova linea, denominata Fruit Jay perché ha nell’impiego della frutta il suo filo conduttore. Le prime due incarnazioni sono la Raspberry Wit (4,9%), una Blanche dall’intrigante colore rosato, brassata con una generosa aggiunta di lamponi, e la Session IPA – Ananas & Mango, una Light IPA (4,7%) che oltre ai due frutti esotici prevede luppoli Galaxy, Equinox e Simcoe. Insomma, continua il gran momento delle birre aromatizzate alla frutta e con l’approssimarsi dell’estate non è escluso che aumentino ancora.

Da un neo-birrificio passiamo a un produttore ormai veterano, che da venerdì 12 a domenica 14 maggio festeggerà addirittura i suoi 10 anni di attività. Stiamo parlando del brianzolo Hibu, che per l’occasione lancerà la sua prima birra in lattina, creata apposta per il decennale. Si chiama Ten Years After ed è un’American Brown Ale piuttosto energica (7,5% alc. e 40 IBU), che presumibilmente aprirà la strada per una conversione delle altre birre Hibu in questo contenitore alternativo al vetro, che la birra artigianale è stata in grado di rilanciare in tutto il mondo. Ovviamente sarà disponibile in anteprima durante la festa del birrificio, insieme ad altre 25 birre della casa e a tanti contenuti collaterali: visite guidate agli impianti, musica dal vivo, attività sportive e di intrattenimento e tanto cibo di qualità.

Nello stesso fine settimana, e più precisamente sabato 13 maggio, sarò nelle Marche per l’inaugurazione del brewpub del birrificio Babylon. Dell’evento vi ho già parlato venerdì scorso, ma vale la pena spendere altre due righe per la Stipan Hawking, neonata Double IPA che sarà disponibile insieme alle altre birre della casa. Come da copione porta in dote tanta “ciccia”: un contenuto alcolico elevato (8,2%) ma ben celato, un grado d’amaro riassumibile in 90 IBU e l’immancabile vagonata di luppolo. Il profilo aromatico è dominato da toni fruttati, con agrumi e frutta tropicale a farla da padroni (papaia, mandarino cinese, lime).  Il nome è chiaramente un omaggio al mitico Stephen Hawking, una delle menti più geniali che la fisica moderna ci ha regalato.

Si chiama invece Lucy l’ultima nata in casa Conte Gelo, birrificio operante da qualche anno a Vigevano (PV). In questo caso siamo al cospetto di una classica Witbier, speziata con scorza di agrumi e coriandolo, oltre a un insolito tocco dato dall’impiego di lemon grass. Di colore giallo paglierino e opalescente come da attese, aggiunge una percentuale di segale alla base fermentabile classica costituita da malto d’orzo e frumento non maltato. Floreale, pepata e speziata, arricchisce il proprio bouquet aromatico con accenni fruttati provenienti dalle scorze di limone (anch’esso fuori dal modello di riferimento) e arancia amara. Come tutte le Blanche, ha nel potere dissetante uno dei suoi punti di forza più evidenti.

E concludiamo con il progetto Agrimemorie del campano White Tree, una linea parallela che punta a valorizzare con ricette ad hoc la memoria storica del patrimonio agroalimentare locale. Le birre che compongono la gamma sono tre: la Liburia è una Blond Ale aromatizzata con semi, farina e fiori di canapa sativa 100% campana; la Bubala è una Milk Stout con siero di latte di bufala campana di caseifici aderenti al Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana DOP; la Antiqua, infine, è un’American Wheat realizzata con grani antichi locali. Tre birre sicuramente da provare!

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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