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Le nuove birre italiane alla Settimana della Birra Artigianale (reprise)

E io che pensavo di essermela cavata con un solo post… invece per fortuna eccomi di nuovo qui, a parlarvi delle novità brassicole dei nostri produttori, che saranno presentate in anteprima in alcuni degli eventi previsti durante la Settimana della Birra Artigianale (7 – 13 febbraio 2011). Eh sì, perché tra gli oltre 160 aderenti – siamo notevolmente aumentati dall’ultimo aggiornamento 😉 – c’è davvero chi ha fatto le cose in grande. Così tra le iniziative ideate per la settimana in questione, c’è chi ne ha approfittato per lanciare birre inedite, aumentando considerevolmente l’interesse per la manifestazione. Che dire, sono davvero entusiasta per come stanno procedendo le cose!

Passiamo allora a scoprire le varie novità. Iniziamo allora dall’attivissima Puglia, dove il birrificio Svevo ha scelto la Settimana della Birra Artigianale per presentare in anteprima la sua ultima creazione. Si chiama Biancasveva e naturalmente rientra nella tipologia delle Blanche, birre di frumento tipiche del Belgio. Risulta molto fedele al modello originale: sono infatti impiegati fiocchi di frumento non maltato, coriandolo e bucce d’arancio. Come da copione non è filtrata né pastorizzata ed è rifermentata in bottiglia.

La Bianca rientra tra l’altro in un progetto produttivo specifico del birrificio Svevo, di cui però saranno rivelati i dettagli più avanti. Il primo locale in cui sarà possibile assaggiarla sarà Infermento di Polignano a Mare (BA) lunedì 7 febbraio. Per ulteriori informazioni potete consultare la pagina del birrificio sul sito della Settimana della Birra Artigianale.

Restando in Puglia, anche il birrificio Birranova ha in serbo una sorpresa inedita. Martedì 8 febbraio, infatti, si terrà presso La Cantina della Birra di Triggianello (BA) una serata dedicata alla Germania, con la possibilità di assaggiare il tipico piatto bavarese “Schweinebraten mit knoedel” e assistere alla presentazione della nuovissima Kantiner. Si tratta di una birra in stile Maibock, una bassa fermentazione che tradizionalmente veniva prodotta per i mesi primaverili. Durante l’evento la Kantiner sarà spillata a caduta dalla botte e servita secondo la tradizione di Colonia e Dusseldorf, cioè “rimpiazzo del bicchiere appena vuoto, stanghette sul sottobicchiere, sottobicchiere sopra al bicchiere per dire stop alle bevute”. Dettagli sulla pagina dedicata a La Cantina della Birra.

Dalla Puglia ci spostiamo a Roma, dove il Blind Pig sarà il teatro della presentazione di una nuova birra. Si tratta della Deliria di Acelum, birrificio piuttosto giovane situato in provincia di Treviso, a Castelcucco. La Deliria è una Dark Belgian Strong Ale, colore tonaca di frate con riflessi violacei e aromi e profumi che rimandano alla frutta secca e ai frutti di bosco. La novità sarà una delle birre previste nella degustazione che il Blind Pig ha in programma per sabato 12 febbraio, incentrata appunto sul birrificio Acelum e alla quale parteciperà anche il birraio Enrico. Dettagli come sempre sul sito della manifestazione.

Muoviamoci ancora verso nord per arrivare in Emilia-Romagna, dove il birrificio White Dog presenterà in anteprima la sua ultima creazione. Si tratta della Darker Shade of Pale, un gioco di parole che rivela una nuova interpretazione italiana dell’emergente stile Cascadian Dark Ale (anche dette Black IPA). La presentazione è fissata per domenica 13 febbraio sabato 12 febbraio presso il birrificio, situato a Rocchetta di Guiglia (MO), durante il Winter Open Day: sconto del 10% sulle birre acquistate presso lo spaccio aziendale e Darker Shade of Pale in pinta in offerta 2×1. Dettagli qui.

Concludiamo infine la nostra risalita lungo la Penisola fermandoci al beershop Birre & Galupperie di Giaveno (TO). Qui da martedì 8 febbraio fino a esaurimento sarà spillata a pompa una novità targata birrificio Loverbeer. Non si tratta di una birra realmente inedita, bensì di una versione “modificata” della celebre D’UvaBeer, ideata per le giornate più fredde. Walter Loverier ha infatti elaborato la ricetta originale, arricchendola con le spezie tipiche del vin brulé. Anche se ancora non si conoscono i dettagli, è presumibile aspettarsi sentori leggermente agrumati e ingredienti aggiuntivi come cannella, chiodi di garofano, noce moscata e un tenore alcolico più sostenuto. Per verificare se le ipotesi sono giuste non rimane altro che assaggiarla!

Io non vedo l’ora che cominci la Settimana della Birra Artigianale! E voi?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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11 Commenti

  1. La deliria non mi risulta essere una birra nuova.
    L’abbiamo presa dallo stand acelum durante il Birrart lo scorso ottobre e pure recensita nel nostro blog.. 🙂

    http://www.labussoladellabirra.it/component/content/article/4-birre/131-deliria-acelum.html

    • Sì in effetti notavo che è presente anche su Microbirrifici ed è stata già assaggiata. Mi è stata comunicata un’informazione sbagliata…

    • Ciao, si è vero, la Deliria è stata presentata al Birrart a Casteggio ed infatti durante la settimana della birra al Blind Pig presenteremo la nuova Freya al farro, come indicato nella scheda dedicata al Blind Pig sul sito della settimana della birra. Ciao Enrico.

  2. spero che l’avery non veda mai il logo di un certo birrificio appena nato

    • non mi sembrano così uguali alla fine… a meno che il problema non sia avere un nome con la stessa iniziale e non poterci costruire sopra un logo 🙂

      • A colpo d’occhio non sono simili?
        Beh se la lettera costituice praticamente il logo. E siamo anche nello stesso ambito.

        Ovviamente sottolineavo la somiglianza, mica uno sfruttamento indebito.

        • No non sono simili
          Oppure, visto che l’ha fatto Avery, non si possono più ideare loghi con la “A” dell’iniziale come elemento principale?

          • Scusa Andrea, ma la A è rossa, centrata, e ha pure la parte destra più spessa di quella sinistra. Non sono simili?… Okay, sono “diversamente uguali”… 😀

    • Francamente noto solo somiglianza nel colore e che entrambi usiamo la prima lettera dell’alfabeto ma con caratteri diversi, non è stato fatto di sicuro per godere dell’immagine altrui, la nostra “A” è legata ad Acelum (Asolo, il nostro paese di origine), la sua “A” è legata ad Avery come prima di loro fece Aliprandi; quando il grafico venne a presentarci le sue proposte di logo, questa che vedi era di sicuro la più valida e l’abbiamo scelta, l’abbiamo registrato e ora è sulle nostre bottiglie. Penso che se si confrontassero le due confezioni di sicuro non si può dire che è stata fatta per usufruire della loro immagine…

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