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Nuove birre italiane da Lambrate, Revelation Cat, Montegioco e altri

DodicimaniCirca una settimana fa ammettevo di essere rimasto indietro riguardo alle nuove birre italiane, di cui Cronache di Birra vi offre una panoramica costante. Per recuperare il tempo perso oggi torniamo sull’argomento, partendo dal birrificio Lambrate e dalla sua ultima creazione: la Dodicimani. Si tratta di una one shot prodotta in occasione dei 20 anni del Serpente di Roma e il nome è un omaggio alle sei persone che sono state coinvolte durante le fasi di produzione. La descrizione lascia qualche perplessità: è una “bassa fermentazione in stile Session Ipa, di colore giallo carico e riflessi dorati”. In compenso è davvero molto buona, con un aroma esplosivo di luppoli Chinook, Crystal, Simcoe, Amarillo e Citra. È stata presentata ora, ma sarebbe perfetta tra qualche mese: chissà che non venga ripetuta.

100-DAYS-ON-THE-HOPS-impexSe non sbaglio dovrebbero essere one shot anche le ultime due creazioni di Revelation Cat. La 100 days on the hops (5,8% alc.) è una India Pale Ale realizzata con soli luppoli cechi, ma con la particolarità di un’infusione degli stessi per la bellezza di 100 giorni. Il risultato è una birra bilanciata, fresca e leggera e con un aroma speciale. Appartiene alle India Pale Ale anche la Orange Bud, sebbene salga leggermente di alcol (6,4%). Il luppolo è ovviamente protagonista, con note citriche ed erbacee.

Non ci sono molte notizie riguardo alla prossima birra, ma il nome dovrebbe farvi rizzare immediatamente le orecchie: Taras Runa. I più appassionati tra voi avranno capito che stiamo parlando di una collaboration brew che unisce due dei più amati birrifici di Belgio e Italia: rispettivamente De La Senne e Montegioco. Le uniche informazioni provengono da un video in cui si vedono all’opera il nostro Riccardino e Yvan De Baets, accompagnato dalla seguente didascalia:

Oggi brassiamo la Taras Runa, una fusione tra la nostra Taras Boulba e la Runa del birrificio Montegioco. Come da costume, il nostro ospite, Riccardo Franzosi, terminerà la serata al ristorante di Brigittines. Pace al fegato suo.

melyssaSpostandoci a Pisa, negli scorsi giorni l’Orzo Bruno la sua ultima novità, battezzata Picca. Si tratta di una birra invernale, con un grado alcolico non irrilevante (6%) e, soprattutto, una generosa speziatura ottenuta con l’impiego di zenzero, pepe, cannella e vaniglia. Restando in Toscana, bisogna poi segnalare l’Archea Melyssa, nuova produzione dell’Archea Brewery di Firenze. Come avrete intuito dal nome, si tratta di una Golden Ale al miele, non particolarmente alcolica ma ben adatta alla stagione. La Melyssa si aggiunge alle altre tre birre a nome Archea.

logo-Tiberia-02L’intramontabile moda per l’impiego di ingredienti locali è alla base della nascita della Tiberia, birra artigianale al sedano bianco di Sperlonga creata dal birrificio Alta Quota. È di colore biondo carico con sfumature quasi tendenti al verde, adatta tanto agli aperitivi quanto ad accompagnare piatti leggeri (crudi di pesce e formaggi freschi). È stata presentata lo scorso ottobre e al suo lancio è stato abbinato un concorso di poesia, intitolato in modo geniale “Versami la birra”.

communication breakdownE concludiamo con la nuova versione della Communication Breakdown, collaborazione tra il birrificio MC-77 e Valentino Roccia del Pork’n’Roll. Si tratta di una Pale Ale piuttosto sui generis, brassata con l’impiego di luppoli Cascade e Citra e con l’aggiunta di scorze di limone. Ovviamente è possibile assaggiarla presso il giovane locale capitolino.

Avete assaggiato qualcuna di queste birre recentemente?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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5 Commenti

  1. Ti segnalo anche la imperial deep underground! Spacca! Ogni scarrafone é bell a mamma sua!

  2. Al serpente ho assaggiato la Dodicimani e devO dire che èveramente buona e sopra la media, fresca e profumata; poi ho assaggiato al 4:20 l’orange bud, al limite
    del potabile!!

  3. IPA a bassa con luppoli americani?

    Una Barbera, con uve Chianti e degorgement.

    Perché in ambito birra passa qualsiasi cazzata, ma se giro la stessa in ambito vino, suona male e non ci crede nessuno?

  4. A me la dodicimani non mi ha colpito molto positivamente, l’ho trovata molto esile come corpo rispetto all’amaro e riamane un po’ sgraziato e stanca.

  5. Da quando Reveletion Cat fà birra in Italia?! Si può chiamare Birrificio anche se gli producono la birra CONTO TERZI?!

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