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Festival di Castellalto: il mio report

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Il pittoresco stand con le birre barricate

Le mie ferie non cominceranno prima di sabato prossimo, così essendo ancora a Roma ne ho approfittato per passare il passato week end al Festival delle birre artigianali di Castellalto, pittoresco comune in provincia di Teramo. Un festival bellissimo, diciamolo subito, valorizzato da una cornice fantastica. Non mi era mai capitato infatti di partecipare a un evento birrario organizzato nei vicoli di un borgo cittadino: le tante birre disponibili erano infatti dislocate lungo un percorso per le viuzze del centro, con i diversi punti spina allestiti all’interno delle cantine di Castellalto. Insomma, immaginatevi una delle tante sagre enogastronomiche ospitate nelle stradine dei borghi nostrani, ma completamente dedicata alla birra artigianale: un effetto a dir poco spettacolare!

L'angolo delle trappiste con tanto di frate :)
L'angolo delle trappiste con tanto di frate 🙂

In questo contesto quasi fiabesco era possibile assaggiare – anzi è possibile assaggiare, poiché la manifestazione continuerà fino a mercoledì 11 – produzioni di primissimo livello. I birrifici italiani presenti alla spina sono Opperbacco (produttore praticamente di casa), Birra del Borgo e Maiella, ai quali vanno aggiunte tantissime birre straniere: Sierra Nevada, Brewdog, St. Peter’s, Cantillon, Mikkeller, alcune trappiste, ecc. E questo solo per quanto riguarda le spine, perché in bottiglia c’era una scelta infinita. In tutto ciò un’organizzazione perfetta, sia per il reparto birra che per quello cibo, con una forza lavoro impressionante, adeguatamente supervisionata. Fantastico, davvero.

Una delle tante cantine trasformate in punti spillatura
Una delle tante cantine trasformate in punti spillatura

Tornando alle birre, ho avuto la possibilità di assaggiare alcune chicche interessanti. Partiamo dalle maturazioni in legno, ospitate in uno stand scenografico (trovate una foto qui in giro). Le botti contenevano due versioni speciali di 10 e lode e Triplipa (Opperbacco) e una “standard” di Sedici° (Birra del Borgo). La 10 e lode “Castellalto edition” è maturata in botti di Montepulciano dell’azienda agricola Nicodemi di Notaresco (TE): nonostante avesse appena 4 mesi di affinamento, già era un prodotto finito e ottimo, complesso ma estremamente bevibile. Nella Triplipa il legno ha invece donato alla birra un naso clamoroso, con delle intriganti note di rosmarino e salvia. Infine la Sedici° è apparsa in forma strepitosa, capace di celare clamorosamente tutto l’elevato contenuto alcolico (16% alc. per l’appunto).

Laboratorio di sabato: notate lo splendido tramonto e il microfono anni '50!
Laboratorio di sabato: notate lo splendido tramonto e il microfono anni '50!

Durante la due giorni ho anche avuto la fortuna di condurre altrettanti laboratori di degustazione. Nel primo sono state abbinate alcune birre italiane e straniere a piatti della cucina mediterranea: 4punto7 (versione speciale con luppolo Nelson Sauvin) con verdure grigliate, XX Bitter con granetti con le fave, Re Ale con pecorino di produzione locale e 10 e lode barricata con taralli. Il secondo laboratorio ha visto protagoniste birre italiane e straniere, oltre ad alcune produzioni collaborative: nell’ordine Bianca Piperita, Ottomana, My Antonia, Magia e 90 Minutes IPA.

Cotta pubblica domenicale
Cotta pubblica domenicale

A proposito di birre collaborative, a Castellalto Leonardo Di Vincenzo (Birra del Borgo) ha presentato in anteprima la Summer Sue Wheat Ale, prodotta insieme a Ken Fisher della Grateful Deaf, e in quasi anteprima la Ottomana, Bitter realizzata con Luigi Recchiuti (Opperbacco) e Massimo e Orazio di Turan – era estremamente migliorata rispetto al mio primo assaggio di alcuni giorni prima. Durante i laboratori sono intervenuti i birrai (i già citati Leonardo e Luigi, oltre a Massimiliano Di Prinzo di Maiella), il dottor Pierantoni (endocrinologo nutrizionista) e Francesco dell’associazione Cervisia. Meritevole di citazione la location delle degustazioni: il Belvedere di Castellalto, con un panorama a dir poco mozzafiato.

Per il resto il festival ha offerto tanta musica dal vivo, una cotta pubblica e una zona ristorazione eccezionale, con arrosticini, piatti della tradizione locale e un servizio efficientissimo. La zona della provincia di Teramo ha dimostrato grande apertura nei confronti della birra artigianale, aspetto confermato dalla straordinaria affluenza di visitatori, capaci di polverizzare fusti su fusti sin dai primi giorni di manifestazione (è iniziata lo scorso martedì).

Domenica abbiamo visitato l'impianto di Opperbacco :)
Domenica abbiamo visitato l'impianto di Opperbacco 🙂

Non mi resta che ringraziare per la splendida accoglienza Loreto, Matteo, Luigi, Massimiliano, lo staff dell’associazione Gambrinus e i ragazzi impegnati nell’organizzazione, complimentandomi con loro per l’ottima riuscita dell’evento. Ah, non potrei dimenticare l’assaggio di birre casalinghe di Mario Capuano, che se ancora ce ne fosse bisogno ha dimostrato tutto il suo valore come homebrewer.

Che altro dire… il festival di Castellalto durerà ancora qualche giorno, vi consiglio sicuramente di farci un salto. Io già so che il prossimo anno cercherò di non mancare assolutamente.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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3 Commenti

  1. Che report! wow! speriamo che molti, constatando l’ottima riuscita di un evento del genere (su più giorni – sottolineo!), si decidano ad organizzarne di più!

  2. @Birra Zen
    Leonardo me ne aveva parlato entusiasta in passato, ma non mi aspettavo un festival simile… bellissima soprattutto l’atmosfera

  3. Concordo anche io, e mi rammarico di non essere riuscito ad assaggiare tutti i tipi di birra!!! Comunque la birra di Mario è ottima.

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