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OktobEUR Fest 2010: il mio resoconto

Venerdì scorso sono passato all’OktobEUR Fest, festival debuttante dedicato alla birra artigianale italiana e internazionale. Come ho scritto a fine settembre, è stato un evento quasi a sorpresa, poiché è stato ufficializzato relativamente tardi e perché non ha goduto di ampia promozione se non negli ultimi giorni antecedenti all’apertura (mi è capitato di sentire giusto qualche passaggio radiofonico). Tuttavia il ritorno di pubblico è stato considerevole, al punto che già per entrare bisognava superare una discreta fila. Ma di questo aspetto parlerò successivamente, ora concentriamoci sugli aspetti prettamente birrari.

La manifestazione è stata allestita all’interno del Parco Rosati del quartiere Eur di Roma, una struttura che ben si adatta ad ospitare eventi di ampia portata. Organizzatore della parte birraria: Alex Liberati, patron della Brasserie 4:20 e del birrificio Revelation Cat. L’ingresso era gratuito, ma la prima consumazione era obbligatoriamente fissata a 15 euro, comprensivi di bicchiere da degustazione e 10 gettoni. Un prezzo nella norma, ma che comunque non permetteva alternative più economiche per chi preferiva solo qualche assaggio. Problema facilmente raggirabile, a ben vedere, se si era in compagnia.

Foto: Mondobirra.org

Le birre alla spina e in cask erano davvero tante (credo una cinquantina presenti in contemporanea), organizzate in diversi “bar” in base alla nazione di appartenenza. Quindi ad esempio era possibile trovare Moor e Dark Star al banco UK, De Molen, Struise e Kerkom a quello Belgio/Olanda, Mikkeller a quello Danimarca, Southern Tier, Smuttynose, Uncommon a quello USA e via dicendo. Inoltre c’era una Revelation Cat in ogni stand, in base alla nazionalità di appartenenza del relativo stile. Un’offerta che ovviamente ricordava molto quella della Brasserie 4:20: da questo punto di vista il festival poteva essere considerato una sorta di 4:20 all’aperto

.

Cosa ho bevuto di buono? Beh di cose interessanti ce n’erano sicuramente. Dopo tanto tempo ho riassaggiato una buona Hophead di Dark Star, forse non nella sua forma migliore, ma comunque davvero gradevole. Al banco ombra (il bar nascosto “tra le fratte”) ho provato la Que Onda di Pizza Port: in questo periodo non sono affascinato dalle Ipa esagerate, ma questa l’ho apprezzata davvero, grazie soprattutto a toni tostati evidenti ma ben calibrati, capaci di accompagnare splendidamente la generosa luppolatura.

Tuttavia la birra che mi è piaciuta di più – devo ammetterlo – è stata la Tripel di Extraomnes, forse anche perché appartenente a una tipologia diversa rispetto a quelle più facilmente riscontrabili al festival. E’ una Tripel piuttosto tradizionale, e questo è sicuramente un bene. Al palato ricorda le migliori incarnazioni dello stile, mentre nel finale, molto lungo, emerge una piacevole luppolatura. Unico neo è forse una nota alcolica troppo evidente, che tuttavia accompagna bene l’amaro finale. Invece al di sotto delle aspettative ho trovato la Blond, a causa di un palato non proprio pulito e a una luppolatura un po’ troppo “graffiante”. La riproverò…

Brutta foto, ma documenta l'affluenza del venerdì sera

In definitiva questo OctobEUR Fest è stato un evento piacevole, ospitato all’interno di una struttura che ha permesso di organizzare i banchi spina su un’area piuttosto ampia e di accompagnare il tutto con musica dal vivo non scontata (il grande palco non passa certo inosservato). Riprendendo il discorso accennato in apertura, una delle cose che mi ha maggiormente impressionato è stata l’affluenza, che nel week-end ha raggiunto vette ragguardevoli. Con poca promozione è stato comunque possibile richiamare tantissimi visitatori e questo ancora una volta mi fa riflettere sulle potenzialità del bacino romano quando si parla di birra artigianale. Sono ormai anni che ogni manifestazione organizzata nella Capitale con un minimo di criterio si rivela un grande successo di pubblico: segno che l’attenzione su certe tematiche è sempre alta e che i margini di crescita in questa città sono ben lontani dalla saturazione. Una notizia che farà felice i tanti che recentemente si sono lanciati con propri progetti birrari a Roma…

Concludo con i complimenti ad Alex per l’iniziativa e un saluto agli amici che ho incontrato sabato sera, in particolare Lorenzo che è stato un’ottima guida di bevute.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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16 Commenti

  1. Io ho assaggiato proprio la tripel e la blonde di Extraomnes (sono stato sabato all’OktobEUR).
    La premessa è che le birre sono decisamente buone; mica certa roba da homebrewer sugli scaffali relativi alle italiane e che troppo spesso si vedono in giro, quindi davvero complimenti a schigi.
    Personalmente, però, non le ho trovate *esattamente* in stile; un’osservazione, non una critica. La blonde è forse troppo complessa e strutturata per essere una blonde, mentre la tripel si avvicina, più che a classici come la Westmalle, ad altre tripel belga leggermente più ruffiane – per quanto indubbiamente ottime – come la Dulle Teve. Mi spiace, a ‘sto punto, non aver assaggiato le altre due presenti…

  2. Un pò Vi odio…… 😉

  3. @Patrick
    Credo che Schigi apprezzerà con piacere anche l’accostamento alla Dulle Teve 🙂
    Anche in questo caso cercherò di riassaggiare con calma, un festival così popoloso non è il contesto migliore per un giudizio

  4. sono stato al parco Rosati il giorno dell’apertura, alcune birre erano molto interessanti, altre, sempre per il mio palato, troppo….troppo 😉

    Bravo Alex, peccato non essere riuscito a fare un salto sabato per la preannunciata degustazione…..in ogni modo contunuo a essere convinto che la piazza romana ha le potenzialità per essere un ottimo banco di prova….

    Io ho trovato molto buona (parlando delle birre di Schigi) la BlondAle di ExtraOmnes….la triple, per il mio plato, è troppo alcolica……

    altre birre inglesi come la HopHead o la Back to Basic le ho trovate davvero delle ottime birre, con una gradazione che ti lascia il gusto di bere, senza essere stordito dall’alcol……infatti, passando dall’altro lato dell’oceano, ho trovato una strepitosa “Baltic Porter” ma ho dovuto “passare” quando ho provato ad assaggiare la “Chokolate” una Imperial Stout da 9,5% che mi non mi ha convito affatto…….

    ovviamente sono pareri e gusti personali 😉

    Cheers,
    Andrea

  5. Io invece ho gradito proprio la blonde, la luppolatura mi è sembrata pulita e molto gradevole e i sentori olfattivi erano tipici di un lievito belga molto in forma, frutta bianca a gogò ed uno speziato da lievito a seguire anch’esso nitido.
    La Tripel era finita, ma questa birra di extraomnes era notevole.

  6. sono stato al parco rosati sia giovedì che sabato.
    Inizio facendo i complimenti ed i ringraziamenti ad alex, non solo per la manifestazione (che ho trovato “diabolicamente” geniale per una serie di motivi) ma anche per situazioni eccezionali che iniziano ad essere davvero tante 😀

    Ringrazio anche mirko per la compagnia del giovedì, quando si beve assieme a lui si beve meglio 😀

    Parto a razzo parlando delle extraomnes, secondo me davvero notevoli. Il paragone con la dulle teve è nato da me e si riferisce non tanto al gusto (difficile giudicare in una manifestazione del genere) ma per una certa vivacità al palato. La blond è fin troppo buona per essere una semplice blond! Insomma, dopo un semi attentato fallito al domus per berle in anteprima (bellissime le bottiglie!) le promuovo su tutta la linea.

    Personalmente ho bevuto:

    Maxlrainer Zwickl Max
    Braustelle Helios Kolsh
    Revelation Cat Kolsh IPA (davvero una kolsch ipa!, non so come sia stato possibile…)
    Revelation Cat Back to Basic West Coast IPA (spettacolare!)
    Moor JJJ IPA (Cask)
    Mikkeller Single Hop East Kent Goldings
    Mikkeller Single Hop Ten
    Mikkeller Single Hop Cascade
    Southern Tier Choklat (particolarmente in forma e cioccolattosa)
    Uncommon Baltic Porter (una sopresa davvero)
    SmuttyNose IPA (bevuta due volte: la prima totalmente piatta, la seconda ottima! misteri…)
    Struise Black Albert (il solito capolavoro)
    Struise Mocha Bomb (davvero una bomba di cioccolato e caffè. molto più raffinata della choklat)

    Più varie pizza port e lambic vari al banco ombra. E devo dire che la que onda mi ha fatto innamorare. Per me questa è una “session beer” (lol) da bere a litri!

    Il posto non mi ha entusiasmato particolarmente. Il giovedì era difficile capire cosa era disponibile ai banchi, cosa risolta nei giorni successivi. Il sabato c’era troppa gente come da previsione.

    Spettacolare il beer shop che proponeva praticamente in svendita delle chicche dal valore ben più alto. Gli avventori occasionali hanno letteralmente comprato irresponsabilmente di tutto bevendo a più non posso.

    Insomma evento ASSOLUTAMENTE da ripetere, ma ogni due tre mesi 😀 Qualcosa da aggiustare forse c’è ma il giudizio positivo supera di gran lunga qualsiasi critica possibile.

  7. Ecco, ora ho un po’ di tempo per parlare della manifestazione in generale.
    Andando di sabato, la mia impressione è inficiata dall’incredibile marasma. A un certo punto non ci si riusciva a spostare di due metri, tanta la gente che c’era; il bancone alimentare era inavvicinabile, fortuna che io e INDASTRIA eravamo opportunamente già equipaggiati; al beer-shop poi la fila faceva spavento, e i bevitori occasionali hanno comprato qualsiasi cosa senza la minima cognizione: ragazzi a bere Shark Attack dal collo, gente che portava indietro la Hottenroth protestando per aver comprato una birra andata a male (giuro, è accaduto davvero).
    E, per fortuna, sono riuscito ad accaparrarmi una Older Viscosity prima che venissero razziate.

    Non ho bevuto tantissimo, anche perché mi toccavano due ore di guida alle tre di notte. Ma al di là delle Extraomnes, ho apprezzato tantissimo le due Revelation Cat (una grandissima conferma la Back to Basic – che secondo me meriterebbe l’imbottigliamento year-round – ottima la Kolsch Ipa!) e le chicche del banco ombra.

    Insomma: avrei preferito poter essere lì una delle due giornate infrasettimanali, me la sarei goduta certamente di più. Specie per la presenza di Mirko. 😀

    D’altro canto, però, la massiccia presenza di pubblico è segno del successo che la manifestazione ha avuto. E insieme ad INDASTRIA, ritengo anch’io che sia un evento assolutamente da ripetere!!!

  8. beh mi sarebbe sembrato strano se gli fosse piaciuta l’Hottenroth 😀

  9. Io ho fatto due salti, il primo di mercoledì per poter degustare con calma e poi sono tornato nel marasma di sabato sera, dove ho fatto la spola tra un bancone e l’altro che avevo amici sparsi per tutto il parco.

    Complimenti veramente per la buona riuscita dell’evento. Ottime birre.
    Speriamo che ci siano sempre più eventi nella capitale.
    Per ora con le varie edizioni di Birre sotto l’albero, IBF, il 100 beer world party e questo penso che non stiamo messi male.

    Anche io promuovo a pieno le birre di Schigi.

  10. Gran bevuta.
    Grazie a te Andrè
    e ad Alex ovviamente.

  11. @Indastria

    Hai comprato qualcosa dal beershop?

  12. tra me e patrick un po’ di roba sì.

  13. grande notizia in anteprima:Alex Liberati ha in programma un grande evento x halloween!!!una 3 giorni al palazzo dei congressi all’eur, solo birre dai 9%alc in su…e grandi sorprese x chi si prenterà mascherato in un certo modo!!!

  14. @Indastria
    Puoi dirci un po’ di prezzi e la data di scadenza delle birre?

  15. sulla scadenza non so aiutarti. noi abbiamo preso solo vintage dichiarati 09. Prezzi ottimi

  16. rettifico:nonostante i problemi organizzativi l’evento si terrà ugualmente ma al 420 e solamente il 31…chi si vestirà interamente da scheletro berrà un litro gratis =)

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