Cimec

Birre sotto l’albero 2011: il mio resoconto

Con l’insolita “coda” di ieri al Birra + di via del Pigneto, anche quest’anno si è chiuso il sipario su Birre sotto l’albero, la manifestazione organizzata da Ma che siete e bir&fud e dedicata alle birre natalizie italiane e straniere. Inutile sottolineare la riuscita di una manifestazione ormai super collaudata, impreziosita da una batteria di produzioni spettacolare e dalla presenza – e questo aspetto secondo me conta ancora di più in termini di atmosfera – di tantissimi birrai e “personalità” del movimento birrario. Rimane difficile trovare parole nuove ogni anno per descrivere quanto vissuto a Trastevere (e dintorni): chi c’è stato sa cosa significa Birre sotto l’albero, anche a livello di sforzi organizzativi, che ogni Natale compiono un passo ulteriore verso la perfezione – forse un giorno si riuscirà persino a fornire un microfono funzionante a Kuaska per le sue degustazioni 🙂 .

Se proprio vogliamo trovare un difetto a questa edizione 2011, possiamo rintracciarlo nel livello superlativo delle alternative alle birre natalizie, capaci in alcuni casi di monopolizzare l’attenzione dei presenti. C’è chi si è immolato quasi esclusivamente alla Fou’ Foune di Cantillon nonostante avesse percorso centinaia di chilometri per raggiungere Roma, chi non ha potuto fare a meno di tessere le lodi di prodotti “normali” come Tipopils e Gaenstaller Zwickel. Certo, passare intere ore a ingurgitare solo birre natalizie è un esercizio che solo pochi eletti al mondo possono concedersi (e un paio erano a Trastevere nel fine settimana), però è innegabile che i prodotti “fuori tema” erano di tale livello da meritare un contro-festival a parte. Un valore aggiunto non indifferente, a patto di essere in grado di districarsi con il concetto di imbarazzo della scelta e di riuscire a bere senza rimpianti.

Passando alle natalizie, personalmente ho apprezzato tantissimo l’Avec Les Bons Voeux di Dupont, per la quale nutro un amore particolare. Forse non era rotonda come in bottiglia, ma andava giù in modo incredibile, nascondendo non so come i suoi 10 9 e passa gradi alcolici. Una session xmas brew, per chi gradisce le definizioni senza senso 🙂 . Restando in Belgio non si può non parlare della Stille Nacht di De Dolle, provata nell’anteprima del venerdì al Blind Pig: fantastica come non accadeva da anni, con profumi e sapori unici e perfettamente adeguati al periodo. Ma come ormai sappiamo, Kris Herteleer chiede pesanti tributi a chi prova ad avvicinarsi alle sue creature, e nel mio caso il risultato è stato un bel mal di testa che mi ha accompagnato per tutta la notte. Un dazio che si può tranquillamente pagare per una simile delizia.

Ancora tra le straniere, ho apprezzato un altro classico come la Pere Noel di De Ranke, nonché la Zinnebir Xmas di De La Senne e la Jule IPA di Beer Here. Spostandoci in Italia, rispetto al passato ho notato una certa predisposizione a cercare il risultato insolito pur in una tipologia così particolare come le birre di Natale. Ottima la 1111 di Carrobiolo (assaggiata in edizione “liscia”), con un torbato evidente, ma ben armonizzato col resto; intrigante la Kerst Riserva di Extraomnes, alla quale però ho preferito la versione normale. Tra le novità assolute anche la Noel di Toccalmatto, che come da previsioni è una birra ben fatta, che si inserisce perfettamente tra le classiche produzioni pensate per le festività.

Diverse le birre italiane non esplicitamente dedicate al Natale, a partire dagli interessanti esperimenti di Montegioco: una Mummia su base MacRuna, secondo me lontana anni luce dall’irripetibile sorella maggiore, e un’ottima Rurale maturata in botte per 3 anni, con un ventaglio di aromi complessissimo e decisamente appagante. Altra novità della manifestazione è stata la Caterpillar, collaboration brew tra l’italiano Brewfist e il danese Beer Here: due birrifici giovani ma subito partiti col piede giusto, che in questa Pale Ale alla segale hanno confermato tutto il loro valore. E poi le altre due anteprime Toccalmatto: l’Oceania e la B-Space Invaders, rispettivamente una Saison e una Black IPA (anche se la definizione è ben più lunga, vero Bruno? 😛 ).

Come avrete capito sono solo riuscito ad assaggiare una piccola parte delle meraviglie presenti alla spina, ma d’altra parte a causa della tipologia di prodotti presenti, Birre sotto l’albero è un festival impegnativo come pochi altri. A questo aggiungeteci la solita impressionante affluenza di persone entusiaste venute da ogni angolo d’Italia e capirete cosa significa ritrovarsi a via Benedetta nei giorni dell’evento.

Complimenti a tutti per l’ottima riuscita del festival e un grazie agli amici con cui ho condiviso ottime bevute e chiacchierate. Già aspetto il prossimo anno!

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Leggi anche

Prossimi eventi: Exmè Beer Festival, Birre dal Basso, Festa di Pasquale e Londinium Cask Festival

Andata in archivio ormai da qualche giorno la Italy Beer Week, è arrivato il momento …

La Italy Beer Week è finita: in archivio sette giorni di iniziative, celebrazioni e approfondimenti

Con un’ultima grande giornata di eventi e promozioni, coincisa peraltro con le celebrazioni per San …

21 Commenti

  1. Edizione eccezionale secondo me; un’atmosfera unica. Davvero complimenti a Colonna.
    una birra su tutte, e sono sicuro che non sarò né il primo né l’ultimo a citarla, Fou fune

  2. La mia è stata soltanto una toccata e fuga serale a Birre sotto l’albero; avevo in programma di venire dalla mattina di domenica al Macche e partecipare alla degustazione pomeridiana, ma ho chiuso alle quattro e mi sarò addormentato alle cinque di mattina… non ho nemmeno sentito la sveglia. Peccato, perché per quel che ho visto l’organizzazione è stata ottima, senza gli intoppi di consegne che hanno un po’ disturbato l’edizione dell’anno precedente.
    Aspetto anch’io già il prossimo anno con gioia, sperando di potermelo godere appieno poiché è, come giustamente dici, DAVVERO impegnativo.

    Sulle birre, concordo: la Stille Nacht 2011 era in una forma pazzesca. Come ho detto in più occasioni, per me è LA birra natalizia. Non credo ci sia altro modo per descriverla.
    Sono poi un adoratore della Avec anche io, e mi è piaciuta molto quest’anno. La Zinnebir XMas mi è parsa un po’ debole e anonima, così come la Pere Noel lievemente squilibrata rispetto ai suoi standard. Ottima, davvero ottima invece, la Jule IPA che già avevo bevuto in bottiglia…

  3. ma la ALBV non fa 9.5%? 😛

    • Eh sì, mi ha confuso una considerazione che ho fatto con Leo a un certo punto, vedendo una successione consecutiva di spine al Macche che non scendeva sotto i 10% alc. Ricordavo erroneamente che nella sfilza ci fosse anche lei

  4. La Saison di Toccalmatto si chiama Oceania ed è una one Shot ……..

  5. ma la saison non è l’Oceania?

  6. Oltre La Fou Foune (capolavoro) La mia preferita è stata la Avec Les Bons Voeux ….perfetta e di una beverinità assoluta…..(sulla spina c’era scritto 10% ABV…..)….
    Per la Stille Nacht…pur notando un miglioramento deciso rispetto alle altre degli ultimi anni…..devo dire che non mi convince ancora…… pulita, bella frutta…..ma assolutamente una bambinella……e grandi alcoli superiori (ho evitato di berla oltre l’assaggio per evitare il Mal di Testa assicurato….)….

  7. Ma per evitare il mal di testa, bisognava affrontarla di petto. Ovvero: prenderla per prima! Una bella 0.4 intera, e via la paura… 🙂
    Poi, il mal di testa me l’ha causato il fine-serata a base di bourbon. Ma è un’altra storia!

  8. Nel consueto e ovvio ringraziamento a tutti e a chi ci supporta nel lavoro, per un evento in linea con le esternazioni di Schigi nel post precedente (casini 0, divertimento 1000), ho notato una cosa che mi riempie di piacere: la consapevolezza di chi è venuto a bere da noi in questa edizione è stata nettamente superiore a tutte le altre, la curiosità e l’interesse nel chiedere una birra ben definita (e non il solito damme na chiara, na doppiomarto…) ha ottenuto una percentuale altissima nel marasma degli avventori, nonostante l’affluenza più alta di sempre.

    Un abbraccio a chi non ho potuto salutare o ho trascurato in questo weekend, ma la vecchiaia non mi permette di disperdere le due buste de fiato che me so rimaste.

    Un calcio lì dove meritano ai due tizi del “vendi birre a 3,5ph??? Sei drogato che non senti la fermentazione spontanea nella Kerst??? Ma la conosci??? Grande Giorgio Toccalmatto!!!”. Mi avete addirittura distratto dalla partita…Essendo voi dei publican che parlano con la gente, convinti di essere birrariamente più preparati di Leonardo o Giovanni del Ducato, meritereste di andare a vendere banane sotto la curva sud

  9. Ottima manifestazione anche quest’anno! L’atmosfera delle 17:30-18:30 a via benedetta è qualcosa che da sola meriterebbe un post.
    Tra le natalizie (e non) che ho apprezzato maggiormente ci sono 1111 liscia e la Rurale b.a., un gradino sopra alle altre italiane, mentre tra le straniere Zinnebier Xmas, l’immortale Pere Noel e la super Stille Nacht uber alles.

    Domenica pomeriggio invece, sempre sul discorso delle extra-festival, mi sono concentrato in un tasting in bottiglia di tutta la gamma LoverBeer, in quanto ero con un amico che non le conosceva, e in quell’occasione ho scoperto che si può avere un orgasmo anche alle papille gustative.

    Quanto amo il Natale 🙂 peccato che finisce il 18 Dic…

  10. Ma la Zwickel quando l’hanno messa sotto? Alle sei di domenica ero ancora li’ che pregavo il piski per averla….

  11. L’anno prossimo voglio un talloncino che mi garantisca libagioni dal pomeriggio a prezzo fermo e forfettario

Rispondi a colonna Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *