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Spring Beer Festival: il mio resoconto

locandina_V3Come forse saprete, negli scorsi giorni si è tenuto a Roma la prima edizione dello Spring Beer Festival, manifestazione organizzata da ADB Lazio, Il Maltese, Beerbaccione e altri. L’evento si è tenuto in uno dei padiglioni dell’ex-Mattatoio di Testaccio che solitamente ospita il Farmer’s Market. Vi hanno preso parte 17 produttori, alcuni dei quali rappresentati da beershop e locali capitolini, offrendo una buona panoramica del mercato brassicolo laziale e non solo. Personalmente ho avuto modo di essere presente in due giorni successivi, con altrettante rapide visite: la prima venerdì sera, la seconda sabato pomeriggio.

La location dello Spring Beer Festival si è rivelata interessante per alcuni versi, meno per altri. La posizione centrale nel cuore di uno dei quartieri “serali” più gettonati di Roma ha favorito un’affluenza non indifferente, con ovvie punte nel fine settimana. Di contro il padiglione mi è parso sottodimensionato rispetto ai visitatori, allestito in modo superficiale e con il pesante neo del palco della musica posto al suo centro: venerdì sera mi è stato praticamente impossibile parlare anche con i miei compagni di bevute e dopo un’ora ho preferito abbandonare l’evento. Ben altra vivibilità il sabato pomeriggio, sebbene l’atmosfera generale – come suggeritomi da qualcuno – fosse simile a quella di una sagra di paese. Aspetto che a molti tuttavia è piaciuto e che sicuramente è dipeso dal cambio di sede avvenuto solo qualche giorno prima dell’inaugurazione.

Cornice a parte, i contenuti di questo Spring Beer Festival sono stati piuttosto interessanti, permettendomi di assaggiare alcune cose nuove o quasi. In primis mi ha fatto molto piacere ritrovare i ragazzi del Birrificio Aurelio, nuova realtà della provincia di Roma che sembra essere partita con il piede giusto: ho avuto la conferma che l’inizio è più che confortante, dato suffragato da una fila costante di curiosi presso la loro postazione. È stata per me una bella sorpresa ritrovare anche Pierluigi del Piccolo Birrificio Clandestino, un produttore che da quando ho avuto modo di conoscere nel dettaglio tengo sempre d’occhio.

Tra le novità assolute ho avuto modo di provare la Lady Moana di Buskers: una Golden Ale senza troppe pretese ma comunque godibile, che diventerà la “chiara da battaglia” del locale della beer firm romana, prossimo all’apertura. Altra novità interessante è stata Lo Straniero presente allo stand di Free Lions e brassata insieme a Revelation Cat e Left Hand: un’American Strong Ale luppolata, corretta ma anche abbastanza simile a tante altre produzioni del genere. Sempre Free Lions aveva anche una buona Summer Ale e la Morgeuse, che continua a piacermi parecchio.

Allo stand di Opperbacco ho provato la Deep Underground, una Robust Porter straluppolata di cui vi avevo parlato in passato. L’avevo già assaggiata in bottiglia trovandola piacevole pur nel suo carattere estremo; alla spina l’ho riscoperta leggermente più morbida, dettaglio che l’ha resa anche più bevibile. Da Turan ho invece trovato una piacevolissima Neos: il nuovo corso del birrificio di Bagnaia (VT) sembra procedere alla grande dopo il recente cambio di sede produttiva.

Questi gli assaggi più interessanti durante la mia permanenza allo Spring Beer Festival, che come avrete capito non si è protratta molto a lungo per motivi personali – a parte il venerdì sera, quando ho abbandonato dopo poco.

In definitiva a mio parere è stata una manifestazione con qualche ombra (dal punto di vista di cornice) e molte luci a livello di contenuti. I limiti, inevitabili in una prima edizione, saranno senz’altro limati in futuro. Il mio unico cruccio è di non avervi potuto dedicare più tempo.

Chi di voi c’è stato? Quali birre vi sono piaciute in particolare?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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41 Commenti

  1. A me la location è piaciuta parecchio e trovo che sia stato un festival eccezionale.
    Non sono stato mai presente nelle ore di massima affluenza per cui non ho subito la calca.

    Avrei preferito avere più birrifici prefenti e il palco spostato altrove.

    cmq:
    deep undergound estrema?
    lo straniero simile a quali altre birre?

    Per sonalmente mi ha colpito molto il piccolo birrificio clandestino.

    • Beh la Deep Underground è una birra che fa 100 e passa IBU, tu come la definiresti?
      Lo Straniero simile a molte IPA italiane.

      • non conoscevo gli ipa teorici ma al palato non sarei arrivato a dargliene 40 nell’occasione che mi è sembrata più amara. Una volta l’amaro era del tutto assente.

        Lo straniero mi sembra più simile appunto ad una american strong ale più che a qualche ipa (italiana o meno).

        • Gli ibu teorici sono 103,7, ma la luppolatura è mirata ad esaltarne aroma e profumo (quell’agrume che appare in apertura).
          Comunque è una “hoppy porter” ed era nostro intento farla decisamente beverina (come d’altronde è, nonostante i 7,1%)

          😀

  2. Io sono andato Giovedì e nonostante avessero praticamente aperto gli stand c’era già un bel gruppo di persone. Comunque, tra le birre bevute mi hanno impressionato favorevolmente la Scotch Ale di Retorto, la sempre ottima di Noviluna di Maiella, l’EiPiEi di Opperbacco davvero in forma e la Morgeuse di Free Lions.

  3. Concordo con te sulla parte riguardante la location, troppo caotica e affollata, non è riuscita a contenere l’afflusso, segno positivo però che almeno una risposta c’è stata, e questo non può che far piacere.
    Per le birre da te citate, la Lady Moana l’avevo già assaggiata, ho invece provato anche io Lo Straniero, ma sinceramente non mi ha entusiasmato troppo, buona ma da una “over-all” forse mi aspettavo qualcosa di più…più.

  4. Pure io sono stato al pomeriggio (Sabato) e non ho subito la calca, ma ho sentito pure io le lamentele di chi sopratutto era a due passi dal palco… Nel complesso una manifestazione in questo periodo a Roma ci voleva, complimenti agli organzizatori, Francesco Stefanelli, Paolo Giangiordano, Marcello Pau, Mauro Pellegrini e gli altri :). Mi è piaciuta molto la Santa Giulia, mai provata prima del PBC e la Straniero del FreeLions (+ 4:20 e Left Hand), purtroppo non ho avuto modo di assaggiare le produzioni del Buskers, ma è solo un appuntamento rinviato. Ho sentito da varie persone commenti positivi sull’Aurelio e Retorto e dai noti Opperbacco e Maiella.

    Spero davvero che questo appuntamento si consolidi ogni anno e me è sembrato interessante che ogni birrificio si gestisse la propria cassa e che l’ingresso sia stato libero. Il cibo poi, c’era per tutti i gusti.

  5. Concordo con Andrea sul Piccolo Birrificio Clandestino, ho trovato la Ri’appala in splendida forma (se decidessero di rivisitare la propria impostazione grafica farebbero molto più successo di quello che oggi ottengono).

    Per quanto mi riguarda “assolverei” gli organizzatori sulla location, dalla loro parte il fatto che hanno dovuto reinventare un evento in pochi giorni (la location originale doveva essere a Garbatella e sarebbe stata, come spazi interni, tutt’altra cosa) però allo stesso tempo qualche tirata d’orecchio gliela darei sulla gestione di alcuni aspetti che non mi hanno fatto impazzire.

  6. Straniero mi ha convinto e straconvinto, l’ ho bevuta e ribevuta con gran piacere.
    Anche la Magical Mistery Gold sempre di Free Lions non mi è dispiaciuta, bella fresca.
    Altre 2 birre che mi sono piaciute, la Regina di Picche di Ecsit e la Runner del Birrificio Pontino.
    Non mi ha convinto la bitter di Brewfist.
    E poi senza fare il nome, 3 €uri buttati su una Tripel alla pompa leggermente acidificata (a detta loro un esperimento… mha!), buttata anche la birra dopo 2 sorsi.

    • La Magical Mistery Gold era la Summer Ale?

    • Ah sì la location, mi è piaciuto che si sia usato quello che è stato per quasi un secolo uno dei fulcri della città.
      Sì è vero era un po’ allestito così… non proprio impeccabile, sì era sottodimensionato rispetto al pubblico presente, sì il palco al centro rompeva il cacchio, ma alla fine sticavoli, bella festa e la formula ingresso gratis, non gettoni ma monoprezzo e più stand dove mangiare robina buona e non i panini del ciufolo dell IBF (unico neo della manifestazione sia alle Officine, a Villa Picolomini e al Palacisalfa ops Atlantico), ha vinto.
      Come dice Palmiro Cangini, Ho ragione e i fatti mi cosano!

      • bisogna insistere sull’ingresso gratuito. Gli organizzatori devono capire che spesso alle manifestazione così ampie ci si va in gruppo e non è detto che tutti (purtroppo) bevano… C’erano infatti il sabato pomeriggio varie famigliole, la birra ci fa socializzare e bisogna incentivare questo aspetto

  7. Fortezza Vecchia del PBC la grande sorpresa del festival secondo me,ottima Lo Straniero e anche la nuova cotta Ecstasy di Buskers, anche se la mia pinta si riempiva di continuo di California Moonset di RevCat..perfetta!

  8. In generale il livello qualitativo mi è sembrato piuttosto alto.
    Un paio di nomi che mi vengono in mente, Noviluna di Maiella e Black Lullaby di Retorto.

    Ho annusato una bitter a pompa da un amico(non brewfist ma non ricordo il produttore), davvero impresentabile, mi chiedo che senso abbia tenere attaccate certe robe boh.

  9. Manifestazione che conferma come ancora una volta come a Roma si beve ormai quasi esclusivamente Luppolato e UltraLuppolato! Non so se sono stato sfortunato io ma domenica pomeriggio era praticamente impossbile trovare una buona Saison o qualche Weiss/Blanche, l’unica che ho bevuto (di cui non faccio il nome) aveva un agrumato estremo quasi a renderla più vicina ad una limonata che ad una birra. Ottima invece la wheat di “To Ol”

  10. Rauchbierlover

    Non sono d’accordo sulla storia del “a Roma si beve ormai quasi esclusivamente Luppolato e UltraLuppolato”, visto che parlando i ragazzi dell’Aurelio, le birre che più sono andate via (e infatti già sabato pomeriggio non c’erano più) erano la blonde ale e la stout, con ipa e apa ancora disponibili a volontà. E sempre sabato pomeriggio (almeno fino alle 18) ogni stand aveva gente di continuo, tranne quei 2/3 produttori che fanno del luppolo la loro bandiera. Chissà come mai!

    Detto questo, mi sono innamorato del PBC. Ho avuto modo di fermarmi almeno un’ora a parlare con calma con Pierluigi. Il bello di queste manifestazioni è poter sentire dalle parole del birraio la passione che c’è dietro una birra. Ho provato tutta la loro gamma presente, e mi è stata anche offerto un assaggio de La Fortezza Barrique. Fenomenali! Trovare un birrificio con questi standard è cosa rara.

    Oltre loro ho apprezzato moltissimo la Magical Mystery Gold di Free Lions, la Dark Lullaby di Retorto e la schwarz del BOA. Finalmente ho trovato qualcuno che fa una schwarz come si deve senza aver paura di cimentarsi con la bassa fermentazione. Bravi! To Ol fantastico (Blossom e Snowball da paura!). Ho trovato poco interessanti le kölsch presenti e qualche bomba di luppolo abbestia. Ma vabbé, so’ gusti

    • Secondo me la Schwarz del BOA ha pochi paragoni in Italia. Peccato perché un tempo anche la Pils era su ottimi livelli!

      • Rauchbierlover

        Mi piacerebbe sapere chi altro in Italia fa schwarz. Come dicevo in un post della settimana scorsa, ogni 2/3 mesi devo andà in Germania per farne scorpacciata (e infatti sabato si riparte 🙂 ). Nei giri di locali e beershop romani non ho mai trovato una schwarz che sia una, salvo quella di De Molen

        • Altre Schwarz italiane? C’è la Scubi di Birrone (secondo me un gradino sotto BOA). C’è anche la pluripremiata La Nera di Rienzbrau, ma non credo si trovi facilmente oltre le mura del birrificio

          • Rauchbierlover

            Giusto, la Scubi! Provata all’IBF l’anno scorso e poi non più trovata. Potevo nasce hophead pure io… mannaggia 😀

        • la Port Brewing Midnight Expression e la Duck-Rabbit Schwarzbier si trovavano e non erano male per essere americane (più la seconda).

  11. Ci sono stato sabato pomeriggio, quando la calca era ancora sopportabile, devo dire che non ho trovato particolari pecche, mi è piaciuta molto la location che regalava una bella atmosfera…
    Per il resto non capisco ancora il perchè della necessità di fare musica dal vivo in eventi del genere, che non aggiunge nulla, non porta più gente di quella che dovrebbe venire, rende impossibile il comunicare, prioritario in manifestazioni del genere…

    In sostanza, tanti amici, tante buone birre, manifestazione splendida…Mi è spiaciuto aver mancato il PBC, sarà per la prossima…Di To Ol invece devo dire che de Proef è più che un “Professore” a fare la birra, e ancora una volta lo dimostra…Ma dell’ennesimo beerfirm danese marchiato Mikkeller (gira voce che ci sia lui in società…anche perchè ora non è semplice farsi far birre da De Proef se non hai santi in paradiso) non ne sentivo la mancanza…

    • copio incollo qualche mia riga sulla Snowball scritta sul Barbiere 4 mesi fa:

      Ieri sera da Piaceri & Pasticci, Snowball di To Øl, Una “Saison” (sic! ) da 8 gradi con Amarillo e Simcoe e una paio di luppoli tedeschi chiaramente non avvertibili insieme a questi…
      Che c’entri con il natale passi, e vabbé….ma nella descrizione citano anche l’uso di Bretta, che io non ho percepito (Kuaska sì, e quindi mi dovrei fidare )
      C’era soprattutto ‘sto idrocarburo del Simcoe su tutto con un forte mandarino da Amarillo…corpo cicciotto e via…
      Non è che il Bretta sta diventando marketing?
      Ah, naturalmente era fatta da De Proef che, come ha detto K , quando un danese va lì con la sua ricettina in mano probabilmente ci si pulisce il culo e fa soprattutto di testa sua….

  12. Intanto faccio i complimenti all autore: sei ormai il mio appuntamento fisso delle 19. Essendo il mio primo post colgo l occasione per complimentarmi. Detto questo, veniamo al dunque: la mia opinione sull evento non si discosta molto dalla tua. Buone birre, ma troppa troppa gente. Testaccio il venerdì e sabato e’ affollatissimo e purtroppo l evento ha attirato gente in eccesso, senza passione e cultura brassicola capitata li per caso ( ho sentito gente limitarsi ad ordinare una chiara, chi una scura, chi un’amara senza cognizione di causa)
    Io come altri sono stato non più mezz ora perché non si poteva nemmeno camminare. In quel poco tempo però ho degustato la aurora di birrifico Aurelio e la tanto decantata lullaby di retorto. Ottime birre tutte e due ma il birrifico Aurelio e’ stata una piacevole sorpresa. La mattina ero andato a ladispoli da mia nonna e sono passato di li trovando chiuso. Immaginate la sorpresa nel trovarmeli li….molto simpatici e disponibili e un ottima belgian Ale…peccato avessero finito le spine

    • Grazie per i complimenti. Cerchiamo di non essere troppo duri con chi è un semplice curioso o alle prime armi: il 99% dei consumatori (forse a Roma il 98% 😉 ) non sa neanche cosa sia la birra artigianale

    • Assolutamente senza polemica, ma mi chiedo PERCHE’ sia una pecca avere gente a questi eventi che fa richieste per un appassionato assurde…Ma questa gente secondo voi nasce imparata??? Ma voi siete nati con una Taras Boulba in mano???

      Io credo che proprio AVERE gente del genere ad alcune manifestazioni, che presentano soprattutto i birrai negli stand, capaci quindi di poter raccontare al meglio le proprie birre, sia la cosa DA SOTTOLINEARE!!!
      Ben venga tanta gente che si affaccia per la prima volta al mondo della birra artigianale, su dieci magari ce ne sarà solo uno che ricorderà quello che ha bevuto, magari ne sarà incuriosito e avrà modo di farsi una cultura in merito…

      Poi fortunatamente la manifestazione proponeva orari più tranquilli, dove ci si poteva confrontare anche tra appassionati. Insomma, non capisco il motivo di questa lamentela…

      • Concordo e sottolineo che alcuni di quelli che ci chiedevano solo “una birra”, alla risposta “quale?”, con speigazioni elementari e non tecnicissime sono rimasti colpiti e forse, magari è solo una impressione, oggi abbiamo qualche nuovo cliente per TUTTA la birra artigianale.

        Bravissimi tutti, grazie

  13. Accettiamo le critiche e ringraziamo per i complimenti….ci siamo impegnati al massimo delle nostre forze per giorni e giorni….speriamo di aver dato la possibilità ad ognuno di esprimere la qualità dei prodotti esposti….voleva essere un festival per tutti,appassionati e neofiti dell’artigianale,per questo con uno sforzo notevole e qualche sponsor,che ringraziamo,abbiamo optato per l’ingresso gratuito….
    SBF13

    • Rauchbierlover

      Complimenti davvero per l’evento. A me è piaciuto moltissimo. Più che critiche, un paio di consigli in caso di un’eventuale prossima edizione: niente musica dal vivo, non serve e dà solo fastidio e la possibilità di acquistare birra in formato 0,10 o 0,15 per poterne degustare di più. Per il resto niente da dire. Anche gli stand del cibo erano molto interessanti 😉

  14. Io ci son stato sabato verso le 18.30 e mi dispiace assai non averti incrociato!! (bevuto solo una birra di Aurelio, che sono arrivato li già ubriaco…)

  15. Alessandro Fanelli

    Location non ideale perché troppo piccola e quindi caotica, in particolare durante le esibizioni musicali. Io ho visitato il Festival soprattutto nel pomeriggio quando c’era meno gente. Ma non sarebbe stato meglio alla Garbatella dove, nonostante spazi molto più ampi, ci sarebbe stato il grave problema del parcheggio e sicure lamentele per il disturbo della quiete pubblica.
    Detto questo mi sembra che non ci si possa lamentare. Evento ad ingresso gratuito, quindi con tanta tanta gente, anche non appassionata. Ho visto tante persone farsi spiegare dai birrai, ascoltare interessate e poi assaggiare e rimanere piacevolmente stupide. E questo è sempre un bene. La birra artigianale non deve essere un prodotto elitario, ma raggiungere quanta più gente possibile, pur mantenendo la sua connotazione, appunto, “artigianale”.
    Per quanto mi riguarda ho amato il Piccolo Birrificio Clandestino, la Blossom di To Ol, la TPA e la bitter (non ricordo il nome) di Brewfist (peccato perché la SpaceMan, invece, non era in ottima forma), le birre di Bad Attitude, una TropicAle del Birrificio Emiliano meglio che in passato e una EiPiEi di Opperbacco davvero buona.
    Nel complesso bene così. Un evento perfetto alla prima edizione rischia di non poter far altro che peggiorare in quella successiva. Invece ora i ragazzi che l’hanno organizzato si potranno dedicare a portarci un’edizione riveduta e migliorata il prossimo anno. Ci conto e ne sono sicuro!

  16. I miei complimenti all’organizzazione che in una una prima edizione ha portato tutta questa gente. E non capisco come può essere un un problema quello della gente. Mi auguro che l’anno prossimo ce ne sia il doppio ovviamente in un posto più grande. Altre critiche sul fatto che siano venute persone estranee al mondo birraio. Beh se siamo riusciti a far scoprire qualcosa di nuovo anche solo al 5% di loro è un buon risultato. Spero di incontrarvi al prossimo SUMMER BEER FESTIVAL in spiaggia con le infradito…

  17. La location è pure bella ma concordo con i disagi rilevati da Andrea inoltre la posizione (Rione testaccio) ha fatto si che vi fosse un enorme partecipazione di chi fosse interessato esclusivamente alla Movida romana e non all’offerta birraria della manifestazione……anche se c’è la speranza che tra questi ultimi qualcuno sia stato colto da illuminazione e ne abbia approfittato per convertirsi definitivamente a birre di miglior qualità.

    Fra le varie bevute/assaggiate:
    Clamorosa la Ri’appala di PBC da standing ovation, applausi anche per la Ius Primae Noctis l’APA di Maurizio del Birrificio Aurelio ed ottima anche la gradita scoperta ( per me) della Golden Ale Entropia di Hibu veramente ben fatta!!

    • Grazie mille ^_^ Ma la birra e’ frutto della fatica di tutto lo staff del Birrificio Aurelio….Grazie ancora per i complimenti…^_^

      • Incontestabile.
        Allora cercherò di venire a trovarvi al birrificio per estendere la mia sincera ammirazione per i vs risultati a tutto lo staff 😉

  18. Colpito da Livorno Piccolo Birrificio Clandestino, in particolare ho trovato ottima la Santa Giulia di equilibrio e complessità giusta, La fortezza vecchia. Colpito da Aurelio, molto bravi
    anche loro , provata la Ius Primae Noctis che era l’unica delle loro che non avevo bevuto. Andrea Fralleoni anche molto bravo , e gran lavoratore , mi ricorda Leonardo dei primi tempi ubiquitario; piaciuta molto lo straniero. Buskers come sempre sia per la qualità, sia per l’approccio semplice e cordiale come pochi.

    Gran complimento ai ragazzi dell’ADB, le pecche sono fatte per essere corrette, ma avete portato migliaia di persone all’evento, con una fattività e concretezza che vi caratterizza

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