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Fermentazioni: il mio (non) resoconto

fermentazioni_logoIl blackout di Cronache di Birra termina oggi, come promesso, dopo alcuni giorni totalmente dedicati a Fermentazioni. Ora che il festival è terminato, la regola vorrebbe che ne scrivessi un report dettagliato. Eppure – credetemi – per me non è facile farlo: le emozioni si confondono alle percezioni di una manifestazione riuscita in toto, che chiaramente ho vissuto in modo particolare, da addetto ai lavori. Ciò che posso dirvi è che non potevamo aspettarci di meglio: Fermentazioni è stato un successo incredibile, testimoniato dalla presenza di migliaia e migliaia di visitatori. Ma tralasciando i numeri, ciò che ci ha reso più soddisfatti è stata l’atmosfera che si è creata, sia davanti che dietro ai banchi spina: entusiasmo, divertimento e in generale la sensazione di godersi l’evento, accompagnando il tutto con la bevanda migliore del mondo.

Sono stati tre giorni (cinque per me) faticosi ma bellissimi, scanditi dai continui complimenti di visitatori e operatori che hanno capito il nostro sforzo organizzativo. Personalmente erano anni che sognavo di metter su qualcosa del genere, nello specifico dal 2006. Agognavo davvero di creare un appuntamento in grande stile, con tanti birrifici e un’attenzione spasmodica a ogni particolare. Tutto questo è stato possibile grazie a Dario Conchione e Simone Franco di Sfero, con i quali ci siamo trovati allineanti e affiatati sin dall’inizio di questa lunga avventura. Li ringrazio immensamente, è stato splendido lavorare con loro per più di un anno a questo fantastico progetto.

Cercando di mantenere una visione meno soggettiva, credo che Fermentazioni sia stata una manifestazione piacevole tanto per gli appassionati quanto per i neofiti. I 30 birrifici presenti rappresentavano un valido e reale spaccato dell’Italia birraria: una selezione composta da produttori di tutta la nazione, equamente divisi tra vecchie conoscenze e nuove leve. Li ringrazio vivamente per aver aderito e spero che l’evento li abbia ripagati in pieno dallo sforzo profuso per essere presenti. Il livello medio delle birre mi è sembrato molto alto, con alcune chicche in anteprima a impreziosire l’offerta. Chiudo il discorso “produttivo” ringraziando i ragazzi del Domus Birrae, che hanno aggiunto valore a Fermentazioni sfoggiando alcune perle brassicole straniere di grande rarità.

Credo che sia stato molto apprezzato il programma dei laboratori e dei seminari. Ringrazio per questo Eugenio Signoroni e Roberto Muzi di Slow Food, insieme a tutti i produttori dei Mercati della Terra. Ringrazio Katie Parla per la sua degustazione in lingua inglese, Teo Musso di Baladin per quella sui cioccolati abbinati alle sue birre, i ragazzi di ADB Lazio per il mini-corso di introduzione alla birra. Ringrazio i birrifici che hanno presentato birre in anteprima, protagoniste del laboratorio da me condotto domenica pomeriggio, e Leonardo Di Vincenzo e Brooks Carretta per il seminario sulle birre di Eataly Birreria. E ancora i ragazzi di Beer in Italy (grande successo per la proiezione dei due teaser) e Gabriele Della Capanna e Alfonso Del Forno per le due masterclass per i birrifici (rispettivamente accesso al credito e tecniche gluten free). Ringrazio infine anche Luca “Giacu” Giaccone, ospite domenica pomeriggio, che non ha disdegnato la sua presenza in sala conferenze.

Chiaramente non potevamo tralasciare la parte gastronomica, pianificata insieme a Officine Farneto. I trapizzini di Stefano Callegari hanno conquistato tutti i presenti e lo stesso è accaduto con i panini di Gabriele Bonci. Li ringrazio per essere stati con noi – commovente la “lasagna di pizza” di Stefano domenica notte 🙂 – così come ringrazio gli chef di Officine Farneto, che hanno sfornato deliziosi piatti di pasta (amatriciana, gricia e arrabbiata).

E poi non posso tralasciare tutti coloro che hanno contribuito a costruire i contenuti collaterali, la cui importanza ritengo sia stata fondamentale per creare quell’atmosfera di cui parlavo inizialmente. Un grazie allora ai nostri partner Rastal (bicchieri bellissimi!) e Radio Rock (fantastica selezione musicale); ad Antonio Fuso, Giorgio Pontrelli e Stefano Simeone dello studio Michael Kane per le loro incredibili illustrazioni live (anche in termini di dimensioni!); a Emanuela Marottoli per le foto che abbiamo personalizzato con l’immagine di Fermentazioni; a Giorgia e Silvia di D’emblée Film per le riprese e le fotografie durante la tre gironi; a Davide Foschi e gli altri ragazzi che si sono occupati della cotta pubblica domenicale (un marea di curiosi!).

Poi dovrei ringraziare una a una tutte le persone che hanno lavorato dietro le quinte di Fermentazioni. Chiaramente non posso farlo, ma vorrei comunque porgere un ringraziamento a chi è stato in cassa e in ufficio, a chi ha contato i gettoni tutto il tempo, a Francesco Bellia per aver costruito l’immagine del festival, a Claudia Cantonetti per il suo preziosissimo lavoro di ufficio stampa, a chi si è occupato degli allestimenti (vero fiore all’occhiello di Fermentazioni), al gentilissimo staff di Officine Farneto e a tutti gli amici (vecchi e nuovi) che hanno deciso di partecipare all’evento. Dimentico sicuramente qualcuno, non me ne vogliate.

Un ringraziamento speciale e particolare lo devo però ai ragazzi che si sono proposti di aiutarci come volontari e che si sono occupati principalmente dei laboratori. Un grazie di cuore allora a Margherita Mattei, venuta direttamente dalla Toscana con il suo carico di esperienza organizzativa, e a Giulia, Francesco, Alessandro e Ferdinando. Senza di loro una parte importante di Fermentazioni non sarebbe stata possibile.

Grazie a tutti, davvero. Perdonatemi se in queste ultime settimane Fermentazioni ha monopolizzato il blog, ma morivo dalla voglia di tenervi aggiornati. Visto il successo di pubblico – e di “critica”, se così vogliamo chiamarla – siamo già al lavoro dell’edizione del prossimo anno. Sempre che nel frattempo non salti fuori qualche sorpresa… 🙂

Chiuso Fermentazioni ora potrete continuare a godere della birra artigianale con Rifermentazioni, il nostro dopo festival. E poi segnatevi la data del 13 ottobre. Perché? Ecco la risposta…

Fermentazioni_GRAZIE_FILM

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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59 Commenti

  1. ciao mi fa piacere che l’evento sia andato bene e che tutto sia stato al top.
    Io non ho partecipato volutamente all’evento per via di un prezzo di ingresso esagerato il quale no preveddeva nessun assaggio. Trovo il far pagare un biglietto di ingresso (di svariati euro) come una specie di tentativo per selezionare le persone che si avvicinano alla birra (che è una bevanda di tutti e tutte) cercando di renderla un prodotto di “elite” più che di qualità. Credo che se il motore principale di queste manifestazionisia la volonta di divulgare un certo tipo di “Kultura”, il miglior modo per attirare persone sia quello di rendere l’accesso gratuito (come successo in passato ina ltre occasioni si a Roma (Spring Beer Festival e Imperial Beer Party) che a Milano (IBF summer edition) e non stroncare i prezzi di vendita del prodotto. Per capirci io sono più incline a pagare una mezza pinta che mi arriva che ne so da Great Divide, 8 euro, piuttosto che pagarne gli stessi 8 per entrare in un immenso beer shop all’ingrosso dove si trovano una serie di ottime ,e sottolineo ottime, birre che ormai si possono trovare un pò ovunque nella capitale. Poi magari ho fame e ne spendo 5 per un ottimo panino…ma dopo 13 euro ancora niente birra…..cosa purtoppo già successa a Roma questt’anno all’ IBF.
    Credo che per divulgare la cultura birraria si debba prendere una strada diversa o cmq far conoscere il prodotto a tutti con modalità acessibili a tutti.
    E comunque quando c’è il Monarca il livello si alza per forza!!!!
    E’ solo la mia opinione senza voler giudicare nè la volontà neè gli interessi di nessuno.
    Prost!!!!

    • Ciao Paolo,
      rispetto il tuo modo di vedere la faccenda, ma credo che parta da un assunto sbagliato, quello cioè di non aver compreso (anche per colpa nostra, credo) cos’era davvero Fermentazioni. Ti posso dire che di sicuro non è stato un “immenso beershop all’ingrosso”. Immagino di capire cosa intendi e il nostro obiettivo era proprio quello di evitare qualcosa del genere. Volevamo creare un luogo, un posto, dove stare bene bevendo birra artigianale di qualità. Un posto dove socializzare, divertirsi e passare qualche ora piacevole. Per questo abbiamo investito (da tutti i punti di vista) per una location bella e affascinante, per offrire contenuti collaterali e per curare aspetti che troppe volte vengono tralasciati. Ho partecipato ad eventi in cui non c’erano certe accortezze e l’unica molla che mi spingeva a restarci era la mia passione per la birra artigianale. Ma per i neofiti e i curiosi erano luoghi poco gradevoli, da cui scappavano dopo neanche mezz’ora. A questo punto mi chiedo: siamo sicuri che è così che si promuove la birra artigianale? Oppure certe soluzioni sono solo a uso e consumo di noi nerd? È da questo assunto che siamo partiti ed è sulle risposte che ci siamo dati che abbiamo plasmato Fermentazioni.

      • Capisco la sfumatura e la rispetto. Io proprio non riesco ad immaginare una pub inglese silenzioso senza qualche scazzottata ogni tanto o gente che vomita da qualche parte, oppure un oktoberfest senza qualcuno che tenta di rimorchiarsi la tipa che ti porta il boccale oppure senza orchestra…..io il salottino bene a colpi di Imperial stout porprio non me lo riesco ad immagginare….sarò limitato ma proprio non ce la faccio…
        😉

        • Salottino bene? Se ci fossi stato, avresti capito che Fermentazioni non era niente del genere.
          Guarda, prima stavo giusto per farti il confronto col pub inglese: lì la birra si “vive”, non si beve soltanto. Questo perché c’è qualcosa in più rispetto a sei spine e quattro muri, c’è un’atmosfera e c’è socializzazione. Secondo me il tuo errore e quello di molti altri è di fare valutazioni da appassionato (o nerd o geek o come ti pare). Valutazioni un po’ riduttive, concedimelo.

          • Hai capito bene cosa intendo per salottino bene, intendo luogo ristretto senza riferimenti alle buone maniere. Nei pub si socializza e si beve da sempre, anche prima dell’ondata della birra artigianale, e come bene sai si poteva bere di qualità anche prima di questa ondata. Credo che se si forza la mano ancora cercando di uscire dai pub e volendo fare gli imprenditori rampanti di successo (e non mi riferisco al voler organizzare un festival per bene) si va proprio nella direzione opposta.

          • Ho capito zero di quello che hai scritto, ma credo tu stia andando un po’ fuori discorso, anche considerando che hai preferito non esserci.
            Comunque ti aspetto alla prossima edizione, sperando di riuscire a farti cambiare idea.

    • MI attirerò le ire di tutti ma io proprio questa continua polemica sul biglietto d’ingresso non la capisco.
      Secondo me se 8 euro sono quelli che ti fermano alla porta di un evento, è meglio che stai fuori.
      Si fa troppa poesia e troppa filosofia sul “divulgare la cultura birraria”.
      Non si vive di poesia ma di euro. E i tuoi 8 euro vanno spalmati su tutto quello che hai la possibilità di bere lì dentro.
      Non discuto che per qualcuno 8 euro siano tantissimi, ma lo stesso qualcuno con 8 euro a Roma non si fa neanche 2 medie al pub.

      E poi, dopo tutto il discorso del “tutto e gratis”, il fatto che tu dica che che non valeva la pena spenderli perchè “Piuttosto che pagarne gli stessi 8 per entrare in un immenso beer shop all’ingrosso dove si trovano una serie di ottime ,e sottolineo ottime, birre che ormai si possono trovare un pò ovunque nella capitale” ridimensiona in toto il tuo discorso e lo fa diventare da “Sono duro e puro e non caccio il pizzo dell’ingresso” al “Non ne vale la pena, è la solita noia, me ne sto a casa”. E comunque non ci sei stato, che ne sai che le trovavi ovunque (a 10 euro/litro se ti va bene) ?

      PS
      Se ti portavi il panino da casa risparmiavi.

      • Tyrser E comunque non ci sei stato, che ne sai che le trovavi ovunque (a 10 euro/litro se ti va bene) ? quindi è il prezzo quello che conta?

        • Paolè,
          Vai a lavorà.
          Vedrai che otto sacchi ti peseranno meno.

          • Ue giacalustra,
            mi lauri a la breda e 16mila franc li paghi no che son 2 ore di catena.

          • Oppure facciamo così il prossimo si mette l’ingresso a 100 € per i 3 gg però con la formula all you can drink, così Paolo è sicuro che non viene e noi ci beviamo tutto per 3 giorni

    • difficile giudicare “troppi” gli 8€ se non sai cosa c’era in cambio, visto che non c’eri.
      ci sono le “feste” (gratis dove puoi bere) e i “festival”.
      a te la scelta. scelta che a questo punto hai ben fatto.

      8€ sono sembrati davvero troppo pochi vista la mole di gente che volendo o no, hanno un po’ impedito di protrarre il dialogo coi mastri birrai fino alla sera.
      la birra puoi berla tutti i giorni; avere 30 birrifici a disposizione no.

      L’ambiente era proprio da salotto. gli 8€ sono serviti a “comprare una serata speciale”, tranquilla, nel verde, ricca di cultura e di bella gente, non a pagare una birra compresa.

      sono venuti esperti da mezza Italia e si sono scomodate varie associazioni per tutti noi.

      Grazie infinite ad Andrea e a tutto lo Staff.

      • Mauro quello che c’era si leggeva nel progamma…è come se decidi o meno di pagare un biglietto per vedere un festival di musica, se i gruppi non ti piacciono non ci vai, se ti piacciono ci vai. Se pensi che anche se ti piacciono costano troppo, non ci vai lo stesso, poi se uno dei gruppi farà il concerto della storia del rock ‘n roll non lo potrai mai sapere prima.
        Dire tu non lo sai cosa c’era e quindi no puoi giudicare…boh…
        cmq io rispetto tutti anche quelli che dicono che non hanno volgia di appassionarsi a d una cosa che invece io trovo esaltante

      • Grazie a te Mauro, anche da parte del resto dello staff

    • alexander_douglas

      a me è sembrato tutto tranne che un salottino bene…c’era il giusto mix di appassionati, esperti e curiosi. Oltretutto l’afflusso di gente ha dimostrato che anche un evento a pagamento se ben organizzato in ogni particolare può attirare folle di gente….non mi pare di aver notato una quantità di gente minore rispetto al spring beer festival o all’imperial dove non c’era il biglietto di ingresso, per dire…

  2. Complimenti a tutti, in particolare al bravissimo Andrea Turco, è stato bellissimo!

  3. Veramente un bell’evento. Bravi. Ho apprezzato moltissimo i laboratori e concordo sul fatto che il livello qualitativo delle birre fosse molto alto. Ho finalmente assaggiato le birre del Birrone che mi hanno lasciato entusiasta. Spero di trovarle in giro per Roma.

  4. alexander_douglas

    è stato un piacere e un onore poter collaborare con un evento simile….spero che lavoreremo insieme anche per le prossime edizioni se si può 😀 ma ci vedremo anche noi nel documentario,si? sono curioso 😉

  5. Sono passato domenica e rimpiango di non essere riuscito a venire prima, la location si conosceva già ma rispetto agli eventi che aveva ospitato precedentemente è stata meglio curata e sicuramente meglio riuscita. Pagare l’obolo all’ingresso (mi rivolgo a te caro Paolo) in genere in questo ambito non piace a nessuno, tuttavia bisogna pure ponderare ciò che si ottiene a livello di servizi e sinceramente non credo che la consumazione omaggio con il biglietto faccia realmente la differenza (per me lo fa molto di più fare poca fila per poter: bere/cambiare gettoni/usufruire dei bagni/prendere qualcosa da mangiare). Detto questo, CONGRATULAZIONI PRESIDENTE!!!!!

  6. Leggo commenti entusiastici e mi fa molto piacere.
    Ci sarà la possibilità in un prossimo futuro di avere FERMENTAZIONI a Milano (o altre città) o sarà un’esclusiva romana ?

  7. Francesco C. ADB Lazio

    Complimenti a te, Andrea e a tutta l’organizzazione di Fermentazioni. Ottima la location, la grande qualità dei birrifici presenti e delle birre proposte. Fare nomi sarebbe ingeneroso, mi concedo però una eccezione:la Marsilia del Birrificio Amiata, rinnovata e profumatissima.
    Mi ha fatto molto piacere fornire il mio piccolo contributo, insieme agli amici di ADB, alla buona riuscita dei laboratori.

    • Francesco, a proposito della Marsiglia devo dire che per me è stata una delusione! L’ho assaggiata la prima volta all’IBF all’Atlantico e allora mi aveva veramente colpito! la nuova ricetta secondo me l’ha snaturata. Il confronto con le “rivali” “Kiss me Lipsia” del Ducato e “Salty Angel” di Toccalmatto non ha retto. Fermo restando che è comunque una birra bevibilissima.

      Per il resto ho bevuto birre di altissima qualità (NOA di Almond’22 su tutte!) e devo dire che per adesso è stato il miglior evento dedicato alle birre artigianali alla quale ho partecipato finora. Complimenti Andrea!

  8. Mi prenoto in anticipo per la seconda edizione (perchè ci sarà, vero che ci sarà?) nelle vesti di addetto alla manovalanza! =D

  9. sono salito dalla puglia per partecipare il venerdì a fermentazioni e il sabato allo zwanze e devo dire che sono rimasto soddisfatto.
    location molto suggestiva. ci sono stato il venerdì per scelta ad un orario come meno caos per poter scambiare due chiacchiere con i birrai.
    scelta vastissima di birre..volutamente mi sono fiondato sulle italiane in quanto appunto un festival italiano. ho assaggiato buone birre che non avevo mai provato e che non arrivano dalle mie parti. tuttavia un paio di nei vorrei evidenziarli ma non dipendono dall’organizzazione credo: assenza di alcuni birrai e fusti di birre particolari che sono state attaccate il giorno successivo (mi ero annotato la Noa Riserva di Almond 22 e non ho potuto assaggiarla…doppio rammarico quando ho letto che era un capolavoro..vabbè). l’offerta delle birre deve essere sempre uguale indipendentemente dai giorni in cui una persona partecipa. credo che l’intento dell’evento sia stato rispettato..ossia accogliere un bacino di utenza molto ampio che andava al di là degli appassionati di lungo corso e/o neofiti ma che accogliesse anche i curiosi. tuttavia mi auguro che nelle prossime edizioni ci sia davvero il top delle produzioni italiane…allargando i 30 già presenti ad altri attuali esclusi che per me sono di un livello elevatissimo (ne cito tre random: extraomnes,montegioco,loverbeer).
    Complimenti a tutti per il lavoro svolto e la bella atmosfera creata, l’offerta birraria e anche culianria (il panino di Bonci era fantastico)

  10. complimenti per il festival, la polemica sul prezzo d’ingresso si rivela praticamente inutile se paraganota all’offerta proposta; Io (ormai) posso dire di avere un bel background di festival alle spalle, sia da bevitore che dall’altra parte della spinatrice, il livello dei birrifici era assurdo e perlomeno in zona mia avere la possibilità di assaggiare così tante realtà diverse serviva solo a ripagare la 8 euro. I mastri birrai e gli addetti ai lavori erano squisiti ,non è una leccata di cul* ma dico solo che era una vera e propria FESTA che ha ospitato persone di tutti i tipi, dal beernerd al 18enne di “senonc’haimancon’aipieiiodatenonprendoniente”, dai gestori di locali (vecchie e nuove realtà), da chi veniva e cercava “nogarden” o “lapiùalcolicachecc’hai” a alle famiglie con i passeggini che hanno trovato un’accoglienza divina.
    Note a favore: I bagni sempre utilizzabili (cosa assurda dato che nelle feste classiche già alle 18e30 sono smerdasvomitazzati), la musica giusta nei momenti giusti (ottima scelta quella di radiorock), la poca fila alle casse (non per poca affluenza ma per scelte logistiche), vabbè sulle birre senza che dico niente (però fatemi farè un applauso alla d.ipa di lambrate che pareva na birra 5% ed era commovente e a birrone in toto)
    Note a sfavore: le casse di fronte allo stand opperbacco che mi hanno fatto perdere la voce.

  11. io sono capitato probabilmente nel momento meno adatto, sabato sera, ma nonostante la folla ho assaggiato ottime birre. certo, la fila per il cibo era quasi insostenibile, un’ora per un panino (anche se del sommo Bonci) è dura… infatti mi sono buttato sul trapizzino col baccalà alla puttanesca, buonissimo

  12. Nel 2013 leggere ancora lamentele sul ticket d’ingresso mi fa una tristezza inenarrabile.

  13. Ci sono stato domenica all’ora di pranzo…

    Che dire…. PERFETTO!!!!!….birrifici e location……

    Peccato…non sapere prima le birre disponibili alla spina….

    ma in compenso sono riuscito a trovare anche il mitico TEKU!!!!!!

    da ripetere…e mi auguro presto.

    complimenti…

    Ps mi aggrego alla polemica…. 8 euro ben spesi…..!!!

    osvaldo p.

  14. Mi tocca (ahimé chi l’avrebbe detto) che il Polli è stato lapidato per anni sulla questione biglietto d’ingresso.
    Sono contento che Andrea l’abbia sdoganato.

  15. manca il verbo…che è RICORDARE…io per fortuna ho tanti faldoni polverosi che mi aiutano.

  16. 8 euro?

    Ma non si doveva scavalcare dal lato delle stalle?

  17. Mi unisco al coro di complimenti per Andrea e per tutte le persone che hanno contribuito a creare un evento così ben riuscito, applausi sinceri!! 🙂
    Per il discorso dell’ingresso a pagamento, come già detto da qualcuno, dipende tutto da cosa si offre… in questo caso la location era fantastica, dettagli curatissimi, musica con dj di radiorock, bicchiere bello, 30 birrifici… insomma l’offerta valeva decisamente il prezzo del biglietto. Non c’è neanche il bisogno di fare il paragone con altri eventi in cui si è pagato ugualmente per entrare, ma il bicchiere era senza logo, i birrifici la metà, la location inguardabile, l’aria condizionata spenta e niente musica, neanche come sottofondo, per tutto il pomeriggio… lì si che pagare per entrare non era accettabile.
    Detto ciò invece un piccolo appunto sui prezzi secondo me andrebbe fatto, e non riguarda assolutamente l’ingresso ma il cibo. Per carità tutto buono, ma per gente che vuole assaggiare tante birre, e conseguentemente mangiarci insieme, lì si che il costo era veramente troppo alto… per saziarsi a trapizzini servivano almeno 20 euro… e l’alternativa era un’ora di fila per un hamburger.
    In ogni caso evento eccezionale che sicuramente ha avvicinato al nostro mondo tanta gente nuova, e questo penso debba essere l’obbiettivo primario di situazioni del genere… quindi ancora tanti tanti tanti complimenti!!!

    P.S. Consigli per l’anno prossimo: uno stand di lambic, gueuze e kriek!! 😉

    • Solo una curiosità: ma seriamente il logo sul bicchiere può essere una discriminante per valutare l’adeguatezza del prezzo d’ingresso???

      • alexander_douglas

        il fatto è che oltre a tutti i bicchieri dati ad ogni persona entrata al festival ci sono tutti quelli usati per i laboratori ( quindi fa una media di 5 bicchieri a laboratorio a persona) più tutti quelli rimasti inutilizzati nel retro magazzino….tutti serigrafati uno ad uno. Non credo che sia un costo da poco quello 🙂

        • No, ok, lo so che far marchiare un bicchiere costa… ma io mi chiedo, da cliente: vado e pago 4 euro, mi danno un bel bicchiere, con la stessa forma di quello di Fermentazioni… oppure vado, pago 8 euro e mi danno lo stesso bicchiere, però con il logo.
          Sono più contento di pagare 8 euro perché c’è il logo?

          Oh, l’esempio vale anche se fai 7 senza logo e 8 con il logo.
          Io preferisco sempre 7 senza logo.

          Mi sembra siano altre le cose che rendono buono o non buono un festival e che quindi rendono accettabile o meno pagare determinate cifre per l’ingresso.

          • Ma infatti scusa, mi sbaglio o Alessandro aveva citato anche altre cose?

          • alexander_douglas

            infatti non volevo dire che il prezzo è giustificato perchè davano il bicchiere serigrafato in omaggio…ci mancherebbe, mica sono così cretino 😀 però ci sono un insieme di concause, di costi e servizi che secondo me giustificavano il costo del biglietto e secondo me il bicchiere era uno di questi…

  18. Causa impegni di lavoro sono rimasto solo 2 ore di domenica.
    Peccato perchè si respirava davvero una bella atmosfera tra un pubblico eterogeneo e le solite brutte facce note che fa sempre piacere rivedere. 🙂

    Complimenti, elogi e lodi di vario genere al Turco…

  19. Caro Andrea così come ti ho detto personalmente durante l’evento per quel che mi riguarda è stata fantastica come location..come birre… e come disponibilità da parte dei birrifici presenti a spiegare le loro creazioni…specie per chi come me aveva partecipato per prendere contatti proprio con i birrifici…pero’ a mio avviso unica pecca cosi’ come riferito a te di persona e’ stato il prezzo del cibo del quale non discuto assolutamente la qualita’…avevamo il top…ma si pensi a chi veniva per stare svariate ore e beveva varie crazioni..doveva per forza di cose mangiare qualcosa in piu’…quindi ci sarebbe voluto sempre a mio parere e ripeto non e’ assolutamente una critica ma solo un consiglio qualche street food meno oneroso ed impegnativo. Complimenti ancora e spero presto di vederti e mi raccomando aspetto con ansia una seconda edizione. All’amico Paolo vogliio dire che si e’ perso una cosa meravigliosa Ciaoo…

  20. Rinnovo i complimenti per la bellissima manifestazione. Non sono mai stato in nessuna manifestazione birraria prima ma ho frequentato molti pub e, senza voler creare nessuna polemica, vorrei rispondere a Paolo.
    Non credo che in nessun pub io possa assaggiare 10 birre artigianali di qualità spendendo 18 euro (che è esattamente quello che ho pagato: ingresso più 10 gettoni). Il clima era fantastico tanto che ho cazzeggiato con amici che non vedevo da anni (incontrati li per caso) e abbiamo fatto i marpioni con diverse ragazze (mogliettina naturalmente sto scherzando!). Insomma mi sono divertito molto.
    P.S. E mi sono portato a casa anche un bellissimo bicchiere 😛

  21. Sono venuto solo sabato (per impegni lavorativi) a dare una mano agli amici del Piccolo Birrificio Clandestino e devo dire che è stata una manifestazione Bellissima!
    A essere sincero anche io all’inizio pensavo che gli 8 € scoraggiassero tanti neofiti ed estranei brassicolarmente parlando, ma non è stato così.
    Tanti amanti della birra a parlare con i birrai (alcuni ultra-disponibili), chi chiedeva “la piu forte che c’hai”, tante domande per conoscere stili nuovi insomma c’era di tutto e di piu.
    Gli 8 € li ho trovati giustificati da:
    -bicchiere
    -servizi
    -la possibilitá di poter bere al tempo stesso produzioni distanti migliaia di Km (per fare un esempio Foglie d’erba con i due birrifici pugliesi).
    -possibilità di parlare con i mastrobirrai di TUTTO!
    Quindi bravi tutti!!! FESTIVAL RIUSCITO!
    Se posso permettermi solo 2 critiche. PREZZO di alcuni cibi elevato (si poteva limare qualche €) e l’apertura di sabato alle 12, fino alle 1630 non c’è stato molto movimento (in compenso ho passato 4 ore e mezzo a parlare e assaggiare le produzioni di molti birrai).

    Ps:Finalmente ho bevuto la Zona Cesarini! Birrone, qualità spaventosa! Bruton, Foglie d’Erba e Borgo garanzie!

  22. Mi è sembrata carina l’idea dei gettoni dati in modo itinerante da belle ragazze,un idea che avevo provato a fare al Milano beer festival anni fa, ma difficilmente realizzabile, come avete risolto la scontrinatura? Grazie

    • Strano che non l’hai fatta, sei sempre circondato da belle ragazze! 🙂

      Comunque per la cronaca i gettoni erogati dalle casse mobili era preventivamente contati e registrati sul registro dei corrispettivi.

      Ciao

  23. Le belle ragazze le porto in giro non le faccio lavorare.Non si capisce bene la risposta.Vuol dire che non avete una cassa fiscale ma tutti gli scontrini da un euro erano scritti a mano ?E poi cosa davi al cliente la copia dei corrispettivi o niente. Grazie

    • Paolo mi sembra che stiamo andando OT, anche perché organizzi festival da anni e dovresti sapere come funziona fiscalmente. Se vuoi informazioni dettagliate o consigli puoi chiamare la segreteria organizzativa, che sarà felicissima di aiutarti.

  24. Ringrazio ancora tutti, non sono riuscito a rispondere a tutti i commenti qui presenti ma è come se lo avessi fatto – credetemi. Grazie anche per le osservazioni, quelle costruttive saranno sicuramente preziose per costruire la seconda edizione. Ci continuiamo a leggere sul blog, in attesa delle prossime novità 😉

  25. Alessandra Chtulhu

    Fermentazioni è stato semplicemente splendido. Non capisco le lamentele sugli 8 euro: i ticket tengono lontani quelli che vengono solo per bere e fare casino! Vi immaginate cosa sarebbe stato con i coatti romani che vedono un’entrata gratuita??!! Le birre erano ottime, ho conosciuto due nuovi birrifici e la notte stessa nello stomaco mi fermentava tutto!! Il bello è stato vedere alcuni birrai d’italia che mi hanno riconosciuta dopo avermi visto anche agli altri festival (Lo spreeng, L’imperial, L’IBF,…) ! Che soddisfazione! E poi ammetto, è stato un giorno speciale per me: aun giorno dissi al mio fidanzato che se un giorno mai avesse dovuto chiedermi di sposarlo, avrebbe dovuto farlo ad un festival di artigianali! e così è stato: mi ha regalto un diamante mentre avevo una divina Matthias del birrificio Maiella in mano, vicino alla postazione del birrificio foglie d’erba!! Meravigliosa come richiesta di matrimonio! Comunque complimenti a tutti, attendo con ansia il prossimo festival !!

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