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Fermentazioni 2015: intervista ad Angelo Scacco (birrificio La Fucina)

Quale contesto migliore di Fermentazioni per conoscere e far conoscere uno dei birrifici del centro-Italia in maggiore ascesa? Parliamo de La Fucina, una delle più interessanti firme dell’ultimo biennio per quanto riguarda le novità nel panorama nostrano. Difficile pensare a un miglior riconoscimento, se non quello di partecipare all’evento brassicolo che più di ogni altro punta a valorizzare il Made in Italy birrario, non solo tramite la degustazione di ben trentaquattro birrifici italiani, ma anche grazie alla continua sperimentazione rappresentata dai numerosi laboratori che si sono susseguiti nella tre giorni (11-13 Settembre) alle Officine Farneto.

Giunto alla terza edizione, l’evento nato dall’idea di Andrea Turco e l’agenzia Sfero ha dunque deciso di premiare alcuni tra i birrifici emergenti più validi nel panorama della craft beer, tra i quali proprio La Fucina. Il birrificio di Angelo ScaccoGiovanni Di Salvo, ci viene presentato a 360° dalla gradevole e ricca chiacchierata con il birraio, Angelo, sempre molto disponibile e informale nello spiegarci nel dettaglio l’idea che c’è dietro La Fucina.

Angelo, puoi presentare il tuo birrificio per chi ancora non dovesse conoscerlo ma anche per i tuoi estimatori che vogliono saperne di più su La Fucina.

Con piacere. Sono Angelo Scacco, il birraio della Fucina, birrificio artigianale Molisano, nato tre anni fa come beerfirm. Appena nati abbiamo usato impianti di altri per fare birra, utilizzando, tuttavia, le nostre ricette, poiché tutti i membri de La Fucina nascono come homebrewer. Dal Settembre del 2014 abbiamo acquistato un impianto, che abbiamo deciso di localizzare nel centro di Pescolanciano (IS), affrescato con i temi delle nostre etichette e visitabile da terzi.
La filosofia del nostro è di non prenderci molto sul serio. Siamo persone semplici, abbiamo come primo obiettivo quello di fare birra buona divertendoci; il secondo è quello di essere apprezzati per quello che facciamo. E’ il motivo per il quale ci piace bere e partecipare a eventi come Fermentazioni; per farci conoscere e per far si che sempre più persone possano apprezzare La Fucina.

Craft Beer e Molise. Descrivici il panorama della birra artigianale nella tua regione in rapporto alla vostra esperienza.

La nostra identità di homebrewer è sempre stata molto forte, ma abbiamo deciso di fare il salto di qualità per portare la birra artigianale nel Molise, come noi abbiamo l’abbiamo bevuta in Italia e nel mondo. L’idea dietro il birrificio è anche quindi quella di radicarsi nel territorio molisano, al fine di poter offrire una ventata di novità all’interno della scena birraria della regione, piuttosto vergine all’epoca della nostra apertura.
Parallelamente alla nostra crescita anche il consumo e l’apprezzamento di birra artigianale in Molise sono aumentati, e questo non può che farci piacere. Tra le altre cose, ci sono anche altri birrifici molto validi nella nostra regione, come Cantaloop, con cui facciamo la birra di Natale, la Bloody Christmas.
Abbiamo come mercato principalmente quello di Roma, ma per fortuna stiamo ricevendo apprezzamenti anche dal resto d’Italia e speriamo presto all’estero. Un motivo di orgoglio per noi.

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Hai detto “Roma” ed “eventi”. Io ti dico “Fermentazioni”. E’ la vostra prima partecipazione, come si affronta un evento di questo tipo?

Devo essere sincero, con molta ansia. Fino all’anno scorso venivo alle Officine Farneto a bere i miei birrifici preferiti e le loro novità, tra cui Olmaia e MC77, che ho sempre seguito con molto piacere. Penso comunque di essermi preparato molto bene proprio grazie a questa ansia, motivo per il quale ho cercato di portare tutte le birre al massimo della loro freschezza. Le birre che ho prodotto quest’estate sono state pensate principalmente per Fermentazioni. La Bevi e nun rompe il c***o (APA, 4,5%) è stata brassata proprio in vista della manifestazione e la stessa cosa si può affermare per Angelica (Double IPA, 8,8%), Pellerossa (Tripel, 8,5%) e La Strana, la coffee Porter da 6,5% che presentiamo on-pump. Ho provato a portare le birre super in forma, sapendo il mercato esigente che avrei trovato, dato che chi viene qui da anni lo fa per provare il meglio delle birre artigianali italiane.

Avete portato delle novità per Fermentazioni?

Diciamo una e mezza. La Pellerossa l’avevamo già realizzata da beerfirm, ma abbiamo poi deciso di lasciarla in decantazione (ride, ndr). La ricetta però ci è sempre piaciuta, dunque abbiamo deciso di riproporla per Fermentazioni.
La novità assoluta è la Saison, la Matrimoniale (4%), fatta con bacche di rosa canina e zenzero. È una Saison “spinta”, fresca, che tende a rispettare lo stile. La presentiamo con enorme piacere al laboratorio di domenica (13 settembre, al workshop sulle birre inedite presentate per Fermentazioni ai quali hanno partecipato anche Etnia, MC77, Turan, Olmaia e Piccolo Birrifico Clandestino ndr). La attacchiamo per Fermentazioni in anteprima nazionale (ride di nuovo, ndr) dato che nessuno l’ha ancora assaggiata. Quello che ci fa piacere è che sia uscita proprio come la volevamo. Fresca, beverina, con lo zenzero a farla da padrone, sia in aroma che nella leggera speziatura finale. Un sentore deciso ma non invasivo, esattamente il risultato sperato. Siamo veramente contenti. Abbiamo lavorato bene e speriamo che sia apprezzata.

Parlaci del vostro impianto e delle novità che presenterà il vostro birrificio nel prossimo periodo.

Belle novità. Da gennaio amplieremo l’impianto. Il 2016 sarà, dunque, l’anno del primo upgrade, per cui acquisteremo altri tank di fermentazione e un’imbottigliatrice automatica, che ci permetterà di aumentare i volumi e di mantenere alta la qualità delle birre che realizziamo. In realtà ci saranno altre grosse sorprese tra fine 2015 e inizio 2016 perché inizieremo delle collaborazioni con birrifici stranieri. Ad ottobre verrà a Pescolanciano Pampus, una beerfirm olandese per fare in collaborazione una Smoked Saison. L’ho saputo da poco proprio dal loro birraio, Nando Servais. A novembre, invece, verrà un birrificio polacco, di Cracovia, gestito da un ragazzo inglese, con il quale faremo una Pale Ale piuttosto particolare. Ci piace molto l’idea di cercare di fare dei lavori interessanti con nomi magari meno conosciuti, ma con birrai giovani di altissimo livello. Avvicinare i nostri nomi e fare co-marketing portando birre non comuni è il nostro principale obiettivo. In particolare ho altissime aspettative per la Smoked Saison , dato che l’abbiamo già brassata da Pampus in Olanda dove ha avuto molto successo. Successo che vogliamo assolutamente replicare in Italia.
Insomma siamo una vera e propria “fucina” di idee. L’importante è che queste idee piacciano.

L'autore: Niccolo' Costanzo

Romano. Occasionale scrittore, frequente bevitore, ha sfruttato la sua prima esperienza negli Stati Uniti per conto del suo sito di pallacanestro per iniziare a scrivere di birra. La patria del luppolo lo ha stregato, ma lo stile inglese rimane nel suo cuore. Ha smesso di bere acqua da quando ha scoperto la Framboise di Oud Beersel.

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