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Un tour birrario a Bologna: com’è cambiata la città negli ultimi 5 anni

L’ultima volta che scrissi di birra a Bologna fu circa cinque anni fa, nel 2011. Proprio quando mi stavo per trasferire nel Regno Unito, la città aveva da poco deciso di abbandonare il suo inspiegabile torpore brassicolo e mettersi al passo con le altre realtà emergenti italiane. Da quell’anno fatidico Bologna è cresciuta molto, non tanto dal punto di vista della vera e propria produzione di birra (fatta eccezione per le beer firm, i birrifici sono circa gli stessi di qualche anno fa), ma piuttosto in termini di locali e beer shops. Credo sia quindi arrivato il momento di fare il punto della situazione ed accompagnarvi in un tour birrario della città.

Non c’è dubbio che al momento siano i beer shops a farla da padrone. Malgrado recenti chiusure infatti, il numero di negozi rimane molto alto se paragonato alla relativa piccola dimensione del centro cittadino. Il fatto che la prima vera mecca birraria bolognese fu proprio un beer shop ha forse favorito questo trend: stiamo parlando di quella che oggi è conosciuta come la Birroteca Tana del Luppolo (sito web). Verso la fine degli anni ‘90 la “Tana” si trovava in zona universitaria, ma nel 2004 si trasferì nel locale che la ospita attualmente, in Piazza Azzarita. Per molti anni è stato praticamente l’unico negozio dove si potessero acquistare birre di qualità, sapientemente spiegate da un vero appassionato. Nel 2011, quando tutta la scena birraria locale stava cominciando a cambiare faccia, il beer shop diventò birroteca. Dunque ora, oltre alla possibilità di acquistare bottiglie da asporto, la Tana del Luppolo offre 11 spine più una pompa. Diciamo che c’è l’imbarazzo della scelta.

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Un altro beer shop degno di nota è sicuramente è Astral Beers (sito web). Si trova un po’ fuori dal centro storico, nei pressi del famoso porticato che conduce al santuario di San Luca, ma questo non incide negativamente sulla fama del negozio. Quando aprì, nel 2011, mi apparve subito come un’attività di grande valore, con una ragionata selezione di classici e novità.

Tra gli shop va indubbiamente menzionato Eataly (sito web), che assieme a Baladin Bologna (sito web) domina la scena birraria nella zona centralissima del Quadrilatero. L’offerta, come ci si potrà immaginare, non si differenzia troppo dai negozi partner in giro per la penisola. In quanto invece agli altri beer shop indipendenti, dove il bolognese assetato possa calmare la propria sete, vanno citati Il Pretesto (sito web) – non lontano dalla Tana – e Beer for Bunnies (sito web), in zona Pratello.

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Proprio il Pratello è sempre stata una delle aree più vibranti della vita notturna bolognese, ed è forse per questo che oggi vi si concentrano alcuni dei locali birrari più interessanti. Cominciamo da Il Punto (sito web), già menzionato in un articolo di qualche tempo fa sulle nuove aperture in Italia. Il locale offre 7 spine, una pompa e circa 100 etichette in bottiglia. L’offerta è di ottima qualità e varia in continuazione; molto spazio è riservato ai prodotti italiani. L’attenzione alla qualità si ritrova anche nella scelta del cibo, che si assesta sul genere taglieri di salumi e formaggi, panini e crostini. Il locale organizza anche un festival, MicroBo, il prossimo giugno alla sua seconda edizione. L’intenzione di quest’anno è di dare rilievo all’offerta culinaria (per complementare al meglio la presenza dei 15 birrifici ospiti) e al neonato stile birrario autoctono italiano: Italian Grape Ale.

Ad un minuto a piedi dal Punto si trova il Brewdog Bar Bologna (sito web), secondo pub legato al “colosso” scozzese ad aprire in Italia. Alla spina, oltre alle birre della casa, anche altri grandi nomi dal Regno Unito come Kernel, Fourpure, Moor e Wild Beer.

Sempre in zona Pratello, ha da pochissimo aperto un pub legato al birrificio Zapap (sito web), che produce poco fuori Bologna. Il locale offre quattro spine e due pompe, con birre della casa più qualche ospite. Le birre di Zapap sono in maggioranza ispirate a stili anglosassoni, con l’eccezione di una helles; hanno come comun denominatore un tenore alcolico sotto la media e sono tutte di ottima beva. In quanto al mangiare, l’offerta è dominata da pizza e simili.

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Un’altra recente apertura è il Red Brick (sito web), in via Frassinago, non lontano dal Pratello (anche questo menzionato in un recente articolo). Si tratta di un piccolo locale con cibo ricercato (quantomeno un antipasto bisogna provarlo!) e buona offerta di birra artigianale sia in bottiglia sia alla spina, con sei vie.

Il nostro pub crawl bolognese continua fuori dalle mura con una tappa all’Harvest Pub (sito web). La zona non è sicuramente tra le più gettonate ma sono dell’opinione che il locale valga la visita. Nonostante gli spazi ridotti, quando aprì nel 2011 rappresentò un vero e proprio passo avanti per la scena birraria cittadina. Personale istruito, sei birre in offerta di cui una a pompa, più numerose bottiglie.

Evento Lu.Bo. 29 ottobre 2015_2

Ci avviciniamo alla fine del nostro “pub crawl” ritornando verso il centro storico per visitare Birra Cerqua (sito web), l’unico brewpub di Bologna. Il locale è di apertura relativamente recente (2013), ma è in procinto di espandersi. I posti a sedere infatti non sono molti, il che limita non poco le potenzialità del locale, ma d’altra parte questo aspetto rende l’ambiente anche molto accogliente. Detto ciò l’ampliamento è un’ottima idea e non vedo l’ora di tornare a visitare il locale nella sua nuova veste. Va sottolineata l’etica ecologica del birrificio: i fusti sono riciclabili al 100% e il malto esausto viene utilizzato in un impianto di biogas della zona per produrre energia elettrica. Inoltre anche l’arredo è stato realizzato secondo un progetto incentrato sul riutilizzo e il recupero dei materiali. Le 14 ricette sviluppate finora dal birrificio sono in maggioranza ispirate a stili anglosassoni, ma c’è una spiccata attenzione verso ingredienti locali, luppolo incluso!

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Last but not least arriva Ranzani 13 (sito web), pizzeria e pub. Malgrado la sua posizione poco esposta (fuori mura, zona San Donato), Ranzani 13 è riuscito a diventare fin da subito una meta di prima categoria per gli amanti della birra di qualità. L’offerta è veramente eccellente e spazia da birre italiane a nomi di spicco della scena internazionale. La pizza è notevole quanto la scelta del bere, il che fa di Ranzani 13 una tappa che non può mancare in questo pub crawl bolognese.

Questo articolo non ha la pretesa di essere esaustivo, ma spero comunque darà l’occasione a molti di farsi un’idea di quale sia la scena birraria bolognese. Personalmente, scrivere questo pezzo mi ha permesso una volta tanto di godermi la mia città “da turista”. Ne approfitto anzi per ringraziare tutti quelli che mi hanno accolto nel loro locale e passato un po’ di tempo a raccontarmi delle loro attività.

A questo punto sono curioso di sapere da voi se avete qualche locale da aggiungere alla lista, magari fuori dal centro storico, o se semplicemente volete dire la vostra su quelli che ho citato io. Se invece non avete mai visitato questi locali, o addirittura (orrore e abominio!) non siete mai stati a Bologna, allora avete finalmente tanti buoni motivi per farlo il prima possibile.

L'autore: Jacopo Mazzeo

Consulente, degustatore e scrittore birrario free-lance di stanza nel Regno Unito. È membro della British Guild of Beer Writers e giudice internazionale. Viaggia spesso alla scoperta di nuove mete birrarie e segue alla lettera il suggerimento del medico della nazionale, bevendo birra dopo ogni attività fisica - tipo camminare fino al pub.

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19 Commenti

  1. Manca qualche posticino, tra nuovi e vecchi attori della scena bolognese:

    1. Lortica, ottimo bistrot-pub centrale con una decina di vie e un bottleshop di recente apertura.
    2. La Tana del Bianconiglio, 3 vie e qualche bottiglia. Appena aperti e molto centrali.
    3. La Frasca, ampia scelta tra birre più o meno “artigianali”, all’inizio di Andrea Costa.
    4. Amadeus, fuori dal centro, in via Toscana, con una selezione estesa di Belgio.
    5. Celtic Druid, pub centralissimo (una laterale di via Rizzoli), con una piccola selezione di artigianali alla spina e in bottiglia che affiancano le classiche da pub (Guinness e compagnia)
    6. Il cucchiaio d’oro in via Petroni (Z.U.). Risto-osteria-bistro-bar-tutto con una paccata di etichette, tutte in bottiglia.

    MI sa che me ne sto perdendo altri in Pratello, comunque la lista inizia a essere piuttosto lunga… per fortuna 😉

    • Infatti, per fortuna! Grazie mille per la lista. 🙂
      Buona parte dei locali che hai citato non li ho inclusi un po’ per questioni di spazio, un po’ perché non li visito da troppo tempo e non volevo commentare senza essere a conoscenza degli ultimi updates. In ogni caso da quel che ricordo tutti possono valere una visita se si è nei paraggi.

  2. Ciao Jacopo, grazie dell’articolo, conoscevo tutti i locali tranne il nuovo Zapap in Via del Pratello (che andrò presto a “testare”). Segnalo anche “Aula – birra e merenda” appena fuori Bologna, a San Giovanni in Persiceto: ottime birre ed eventi molto interessanti. Una serata di abbinamenti sushi e birra, l’ultimo al quale ho partecipato.

  3. Ha aperto anche un altro beershop, in via Pietralata, sempre in zona Pratello, a pochi passi da un altro che non hai citato e che sta – a grandi linee – tra il Brewdog Bar e Beer for Bunnies. Io ormai non li conto più!

  4. Grazie per le dritte Jacopo! Anch’io però vorrei segnalare fra i locali non citati L’Ortica in via Mascarella che, oltre a offrire un’ampia scelta di birre artigianali ha recentemente aperto a fianco una bottega dove oltre alla birra si possono trovare ottimi vini biologici e altri prodotti. Consiglio una visita 🙂

  5. Ciao Jacopo, grazie per il bell’articolo! Da bolognese espatriato ho apprezzato molto la panoramica sulla scena bolognese. Lo userò di sicuro la prossima volta che passerò in citta!

  6. Mi manca il Baladin Bologna

  7. Io vorrei lasciare il mio contributo con Café Due Scalini (un buco.. ma ben attrezzato), in Via Leandro Alberti + Fermento, zona Bolognina .. che poi è l’unico che ancora non ho visto dei locali birrari c.d. “indi”, in città, nel mio tour dello scorso novembre.
    Massimo rispetto per Roberto (Hervest) e Marco (La Tana) che ci son dentro da un bel po’. L’Ortica di Andrea & Co. è uno spettacolo di osteria birraria (sotto gli storici portici di Via Mascarella). Francesco con il suo Ranzani13 è una macchina da guerra: oltre a grandi pizze (che mi interessano relativamente), birre di qualità e bancone vivibile mi hanno convinto a considerarlo a tutti gli effetti un passaggio obbligato in città. Milco, con il suo grazioso minuscolo locale, ha grande entusiasmo. Ma è soprattutto Camilla, de Il Punto, che mi ha impressionato. Non è poi così scontato trovare in questo circuito una ragazza così appassionata e preparata.

    P.S. Per quanto sia un’impresa sceglierne solo 10 .. accetterei volentieri consigli sui 10 locali da non perdere nell’immenso panorama birrario romano (impianto di proprietà; solo “artigianale” (alla spina); rotazione; non legati a birrifici o altro), visto che è una delle mie prossime mete .. Grazie

    • Grazie per il tuo commento e per il locali suggeriti. Ci farò un salto sicuramente la prossima volta che scendo.
      In quanto ai 10 locali romani…hai ragione, non so quanto l’impresa sia fattibile, me è sicuramente una buona idea per un articolo.

  8. Apripista di tutti i locali che hai nominato, Birreria Amadeus, in via Dagnini. 10 birre alla spina, 200 e oltre birre in bottiglia, da 30 anni in città, e sempre con la stessa varietà di bottigliame. Il Papà di tutti.

  9. Mi associo ad altri commenti perché non si può fare un articolo sulle birrerie bolognesi senza citare Amadeus.
    Sembra più un marchettone che un articolo… cosa c’entra ad esempio Ranzani 13 ? E Eataly poi ????

    • A me tu sembri più un troll che un utente, pensa un po’

      • Ah ah buona quella del troll, la risposta standard quando non si sa cosa rispondere…
        E infatti non mi hai risposto, Andrea Turco, perché Ranzani 13 non è una birreria, Eataly nemmeno, però l’articolo sul “tour birrario di Bologna” le cita, così come vengono citate realtà microscopiche ma non Amadeus, quasi 32 anni di vita, segnalato peraltro anche da altri utenti, ma anche altri locali storici, tra cui svetta sicuramente, nell’assenza, il Celtic Druid.
        Mi è capitato di leggervi ma dopo questa eviterò, tranquilli.
        E buona birra a tutti!

  10. In via del pratello c’è anche la birreria bukowski. Prima era una birroteca con oltre 300 birre di qualità, adesso si è trasformata in birreria con l’aggiunta di 4 spine

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