Cimec

Nuovi locali: Lambìc, Brado, Perditempoteca e Public House Udine

Le ultime panoramiche di Cronache di Birra sui nuovi locali italiani sono state dedicate quasi esclusivamente su quelli dei birrifici: la diffusione di tap room, tap house o come preferite chiamarle è una tendenza crescente nel nostro ambiente, dunque è naturale che abbiano monopolizzato i recenti articoli sull’argomento. Oggi però ci concentriamo su pub e birrerie “normali”, o fattispecie in qualche modo riconducibili a queste tipologie, che negli ultimi tempi hanno aperto in quattro grandi città italiane: Torino, Milano, Roma e Udine. Realtà molto diverse tra loro, dove la crescita del mercato si concretizza con esperienze assai differenti per filosofia e impostazione.

Lambìc

È freschissima l’apertura di Lambìc a Torino, new entry che va ad arricchire ulteriormente la proposta già birrariamente interessante della città. Il nome può non apparire molto originale, ma in realtà gioca sul termine “agnello” (lamb), che compare nel logo del locale. Non passa certo inosservato l’impianto di spillatura, che consta della bellezza di 22 vie (di cui 2 handpump) e ospita birre italiane e straniere, come quelle prodotte da Extraomnes, Pontino, Verzet, Brewfist, Loverbeer, Canediguerra, Elvo e altri. Una posizione privilegiata è riservata alle creazioni del piemontese Filodilana, poiché il birraio è uno dei soci. Ma le proposte del locale non si fermano alla birra: il menu punta a una cucina di qualità con materie prime selezionate (tortillas, hamburger, taglieri, primi e secondi piatti), mentre non manca una carta di ottimi cocktail. Infine vengono organizzati regolarmente degustazioni e iniziative di cultura birraria, nonché concerti di musica dal vivo. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook di Lambìc.

Lambìc
Via Agusio 46
10132 Torino

Brado

Sul fronte birrario Roma non sta mai ferma e le tipologie di locali che aprono in città mostrano continue evoluzioni. Da questo punto di vista Brado rappresenta una novità molto interessante, perché si propone con una formula innovativa: la birra craft è protagonista, nonostante il locale non sia certo una birreria. Al contrario siamo al cospetto di un incrocio tra un bistrot e un ristorante, in cui il menu è totalmente incentrato su selvaggina e carne di animali allevati allo stato brado o semi brado. Il barbecue chiaramente è attore principale, ma non mancano salumi, primi piatti (immancabili le fettuccine al ragù di cinghiale) e portate di carne. Il bello è che la birra artigianale non è un semplice orpello, ma un elemento dotato della sua dignità: l’impianto da una decina di vie offre il meglio che si può chiedere in termini di produzioni italiane (Crak, Vento Forte, Hilltop, Rebel’s, Hammer, Brasseria della Fonte, Opperbacco, Ritual Lab, Lariano, ecc.). Un’anima ibrida in uno spazio esteticamente ricercato: idee che sembrano lontane dalla concezione italiana, ma non è escluso che le prossime aperture romane puntino proprio a soluzioni del genere. Per saperne di più su Brado potete consultare il relativo sito web.

Brado
Viale Amelia 42
00181 Roma

Perditempoteca

Continua la stagione di aperture di Milano: all’elenco delle recenti novità va aggiunta Perditempoteca, birreria aperta a due passi da Porta Romana. Dietro al curioso nome si nascondo i soci del Lambiczoon (quindi una garanzia), che hanno deciso di lanciarsi in questa nuova avventura con un’impostazione leggermente diversa. Ciò che rimane costante però è la qualità della birra e del resto dell’offerta del locale. Tra le produzioni alla spina sono disponibili i prodotti di Birrificio Italiano, Lambrate, Bi-Du, Dada e altri, mentre non mancano aperture occasionali di botticelle della Franconia. Il menu è incentrato su gustosi panini, taglieri e piatti da American brunch. In omaggio al suo nome, non mancano giochi da pub. Ulteriori informazioni sono reperibili su Facebook.

Perditempoteca
Via Ludovico Muratori 3
20135 Milano

Public House Udine

E concludiamo con la Public House Udine, aperta la scorsa estate da Giovanni e Federico in via Piemonte e ispirata da un concetto interessante: proporre principalmente birra artigianale italiana, cercando di riservare un’attenzione particolare ai produttori della regione. Le 12 spine dell’impianto di spillatura ospitano a rotazione birre di Zahre, Elav, Garlatti Costa, Birrificio Campestre, Foglie d’Erba, Hammer, Birra Perugia, Reservoir Dogs, Crak, Manerba, Vibrant Forest, Borderline, Birrificio di Cagliari e tanti altri. Ad arricchire l’offerta “alcolica” ci pensa una bella selezione di whisky da tutto il mondo, mentre sul fronte dell’intrattenimento è fitto il programma di concerti da musica dal vivo che vengono organizzati regolarmente. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook della Public House Udine.

Public House Udine
Via Piemonte 74
33100 Udine

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Leggi anche

La storia dell’Old Forge, il pub più sperduto del Regno Unito gestito dagli abitanti del posto

Vi siete mai chiesti qual è il pub più sperduto del mondo? Se restiamo nei …

Il ritorno di Leonardo Di Vincenzo nel mondo della birra: un’intervista in occasione dell’apertura di Gabrini

Per chi vive a Roma quello di Franchi non è un nome qualunque. Per tantissimi …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *