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Il vergognoso caso delle etichette del Birrificio Mascali

mascaliAlla tristezza non c’è mai fine. Tra i tanti argomenti che ci capita di trattare quotidianamente su Cronache di Birra in un paio di occasioni abbiamo parlato anche di plagi o presunti tali. Uno dei casi più clamorosi fu quello del Birrificio Nostrale, che all’epoca propose un’immagine coordinata del tutto simile a quella di Brewdog – nel frattempo l’azienda ha fortunatamente cambiato rotta, virando su una creatività meno curata ma sicuramente più originale. Quella vicenda tuttavia quasi scompare di fronte al colpo di genio messo a segno dal Birrificio Artigianale Fam. Mascali, azienda della provincia di Catania operante dal 2013. L’accusa è semplice ed evidente: le etichette sono una copia spudorata di quelle del pugliese B94. Qui non siamo al cospetto di richiami visivi più o meno evidenti o di elementi grafici riciclati con qualche piccola modifica. Qui parliamo di un plagio senza precedenti, che non possiamo fare a meno di denunciare su queste pagine.

Se credete che nessuno sarebbe così ottuso da compiere un gesto del genere, le immagini che seguono vi faranno ricredere. A sinistra trovate le fantastiche etichette di Mascali, a destra quelle dell’azienda di Raffaele Longo. Traete le vostre conclusioni.

akragas

attuna

imachera

marsali

La somiglianza – se così vogliamo chiamarla – è davvero impressionante. Praticamente è stato copiato tutto il copiabile: la lettera grande, il quadrato che contiene il nome della birra, lo stesso nome distribuito su tre righe, il corsivo in rosso, la dicitura “birra artigianale” e addirittura il colore di ogni etichetta. Almeno si sono sforzati di usare il maiuscolo corsivo [segue risata amara].

È una delle cose più vergognose che io abbia mai visto in più di dieci anni di birra artigianale. Sinceramente sono stanco di imbattermi in cose del genere nel nostro mondo: ormai credo che questo ambiente sia cresciuto a tal punto da non doverci più meritare tali prese per i fondelli. Non sempre un piccolo artigiano ha la forza per tutelarsi di fronte a certe vicende, ma spero che Raffaele possa far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune.

Nota di colore a margine. Di seguito vi elenco alcuni degli ingredienti menzionati sulle splendide etichette di Mascali: luppolo speziato, luppolo agrumato, luppolo ales, zucchero priming. E per finire in bellezza ecco una delle frasi presenti nel testo di presentazione del birrificio:

Occorre anche fantasia insieme alla professionalità e ” Noi, la Fam. Mascali “, titolari e fondatori del Birrificio Artigianale Mascali, lo dimostriamo con le nostre birre sopraffini e ricercate.

…soprattutto nelle etichette direi.

Aggiornamento – Dopo il trambusto creato dal presente articolo, i titolari del Birrificio Mascali hanno ben pensato di togliere tutti i contenuti dalla propria pagina Facebook, in un tentativo quantomai goffo di nascondere il loro plagio. Ecco allora alcune delle foto che erano state pubblicate in quella sede, dove si può verificare facilmente che le birre con le etichette copiate da B94 sono già presenti in commercio.

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L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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46 Commenti

  1. Mamma mia che schifo di gente, avvoltoi senza scrupoli.
    Già c’è chi fa birre pessime, ma se neanche si riesce a tirar su un logo o un’etichetta personale c’è da vergognarsi!
    Luppolo speziato!?!?!?

  2. Mi ricorda anche l’episodio del finto Brewdog Bar in Cina. Non ci conosciamo benissimo, ma penso che Raffaele sia veramente una bella persona, auguro ai ragazzi di B94 che questo episodio possa portare a loro gli stessi risultati di Brewdog!
    http://www.brewdog.com/blog-article/dear-fake-brewdog-china

  3. Bravo Andrea, ottimo articolo che spero sia il primo di una serie di “denunce” di malcostumi, plagi e irregolarità nelle etichette, dove, al di là delle nuove normative, ci sono GRAVI problemi che vanno a discapito dell’informazione al cliente

  4. Se provano a copiare le nostre, sono fatte a mano, almeno si devono sbattere a cercare un pittore, cmq andrea hai ragione è uno scandalo. Poi scrivono che hanno fantasia

  5. Francesco Donato

    Anche la presentazione è stata copiata dal Grado Plato.

  6. Dove sono i famigerati blogger per stalkerare questi simpatici millantatori?
    Armiamoci di pazienza e tanto sarcasmo e intasiamogli fb!

  7. Giusto ieri mi ha telefonato il birrificio Emiliano dicendomi che un suo amico del Salento gli ha detto che io avrei copiato il nome della sua birra “tropicAle”. Non ho nessuna birra con quel nome, poi pensandoci un po’ mi è venuto in mente che un birrificio nel Salentino sta cercando di registrare il nome Beerbante salentina ( il mio nome è già registrato ) e sto cercando di bloccare la registrazione. Ora è saltato fuori che ha pure copiato il nome di una birra ad un collega con tanto di A maiuscola in mezzo al nome. Controllate online il suo sito, magari ha copiato qualcosa anche da altri…

  8. Però ragazzi dai, non vi incuriosisce lo “zucchero priming”? Voglio provarlo nella mia prossima cotta casalinga! Dove posso trovarlo? Sapete che sentori dà?

  9. Davvero vergognoso! Io ho incollato il link sulla loro pagina! Cmq spero sia tutto un BLUFF perchè non ci posso credere che si possa essere così stupidi da copiare sia etichette che descrizioni!

  10. Grazie Andrea. Grazie di cuore per il prezioso contributo. Fare informazione e cultura è anche questo: tutelare la crescita del mercato da approfittatori che vengono fuori come funghi.

    • Grazie a te, ma io mi limito semplicemente a fare cronaca. Se poi questo serve per combattere certi atteggiamenti che vanno contro la birra artigianale, allora tanto meglio

  11. Salve a tutti voi
    Ci scusiamo tantissimo per il trambusto venutosi a creare.
    Faccio una piccola premessa:
    Ho iniziato a produrre della birra per un piacere mio personale, essendo
    l’unica cosa di alcolico che bevo.
    Trovandomi su internet nel lontano luglio del 2013 mi sono imbattuto
    con un amico nelle meravigliose etichette del birrificio B94 e abbiamo pensato ingenuamente
    di realizzarle con i nomi delle nostre città siciliane più importanti per condividerle
    con amici e parenti “e solamente con amici e parenti”.
    Voglio sottolineare che non avremmo mai e poi mai voluto danneggiare nessuno,
    anche perché non siamo ancora operativi dal punto di vista commerciale, abbiamo
    attivato l’iter autorizzativo, stiamo lavorando sulle nostre etichette e fornito solo qualche bottiglia
    ad un amico che possiede una salumeria. L’inserimento su Facebook della pagina è solamente
    stata un operazione pubblicitaria, (mio grave errore non aver ricordato le etichette),
    per condividere con amici e parenti lontani qualche immagine.

    Chiedo ancora scusa per l’accaduto e ripeto non volevamo assolutamente
    danneggiare il lavoro, gli sforzi e l’impegno altrui.

    Cordiali saluti

    N.B.: abbiamo rimosso il materiale dalla pagina fb.

    • Avrei scommesso sul sempreverde “è colpa del grafico che abbiamo incaricato, noi non ne sapevamo nulla”, invece ha vinto l’altro quotatissimo “non volevamo danneggiare nessuno”. Sì certo, e magari pensavate anche di fare un piacere a B94, vero? Questa giustificazione è ridicola e vi suggerisco di cambiare musica, perché oltre al danno c’è anche una leggera puzza di presa per il culo.

      Il tentativo di ridimensionare questo gravissimo fatto è sbugiardato dalle foto che avete postato sulla vostra pagina, in cui chiaramente si vedono le vostre bottiglie in vendita presso un negozio (che sia di un amico è irrilevante) e in una fiera. È uno scandalo e prima ancora di scusarvi dovreste vergognarvi. Vergognarvi per fare del plagio la vostra cifra creativa: oltre alle etichette di B94 avete copiato anche la presentazione di Grado Plato.

      Sono stanco di assistere a scene del genere nel mondo della birra artigianale. Ma veramente pensate di operare un plagio del genere, rimanere impuniti e magari risolvere tutto con due scuse, tre giustificazioni imbarazzanti e l’oscuramento dei contenuti su Facebook? Per vostra sfortuna esiste una cosa che si chiama cache memory e quindi le immagini sono facilmente recuperabili: le aggiungo in coda all’articolo.

      Spero che Raffaele vada in fondo a questa storia. Solo da noi qualcuno si può permettere di agire in questo modo e poi venire qui a scrivere “È stato fatto per rendere una cosa personale un pó più simpatica.”. È il momento di finirla, davvero. Cronache di Birra è dalla parte degli artigiani della birra che lavorano con trasparenza e onestà: se necessario darò tutto il mio sostegno a Raffaele.

  12. ” Davvero vergognoso! Io ho incollato il link sulla loro
    pagina! Cmq spero sia tutto un BLUFF perchè non ci
    posso credere che si possa essere così stupidi da copiare
    sia etichette che descrizioni! ”

    Vorrei riconfermare che non si tratta nè di un BLUFF nè
    di voglia di danneggiare. È stato fatto per rendere una
    cosa personale un pó più simpatica.

    Poi ripeto quando si è deciso di attivare l’iter
    burocratico ho creato una pagina facebook (che vi assicuro
    non ho mai avuto neanche a titolo personale) non pensando
    al discorso etichette.

    Mi scuso ancora con tutti voi e sopratutto con B49.

    Voglio rimarcare che non avrei mai e poi mai voluto
    danneggiare qualcuno.

    Ancora saluti
    Mascali

    • Non regge… sono grafico editoriale e pubblicitario da 19 anni, sono incappato varie volte in “ispirazioni”, “omaggi” o “coincidenze” di aziende che guarda caso erano sempre in buona fede, cadute dalle nuvole quando gli si fa notare che hanno sfruttato il lavoro altrui come nulla fosse. Realizzare un’etichetta che funziona richiede tempo, capacità, conoscenze, studio, creatività. Copiarle richiede solo un grafico senza etica professionale ma soprattutto un committente che non si fa tanti problemi. Personalmente ritengo le vostre scuse squallide al pari delle vostre etichette.
      Marco Guerra

  13. Mascali,gli incredienti del suo prodotto mi giungono nuovi,il luppolo ales dove l ha trovato?

  14. Che gente triste e priva di fantasia che c’è in giro…

  15. Purtroppo quanto qui racconti è cosa ahimé perfettamente normale sul mercato italiano come all’estero: da decenni marchi, loghi ed etichette vengono copiate (non per niente si moltiplicano proposte di legge in Italia contro la contraffazione). Nel mondo artigianale è un fenomeno recente in quanto si copiano solo quei marchi/loghi che hanno acquisito notorietà diffusa, quindi attendiamoci a che questo spiacevole fenomeno assum dimensioni anche rilevanti nel settore birrario artigianale in Italia. Per difendersi tutte i birrifici dovranno inevitabilmente provvedere a proteggere ogni loro etichetta (la creatività in campo commerciale,” a livello nazionale oppure anche a livello internazionale in quanto elemento di creatività, può essere oggetto di tutela come normato dal Diritto industriale); ovviamente ciò ha un costo (avvocati, tariffe, tempo), quindi i birrifici dovranno probabilmente in futuro concentrarsi su etichette fra loro simili così da poter effettuare un’unica richiesta di protezione per il design del loro logo/etichetta tipo.

  16. Secondo me è opportuno distinguere 2 distinti ambiti: danno per i produttori e pregiudizio per i consumatori.
    Il plagio dell’etichetta impatta su questioni che riguardano il produttore e che possono giustificare una sua reazione legale presso le competenti sedi. Ma per il consumatore è un profilo forse neutro (a prescindere dalle reazioni di tipo morale che può generare: ovviamente trovo il plagio una pratica scorretta ed inaccettabile). Però – brutalizzando – finché non viene plagiato qualcosa di mio danni non ne ho e, tutto sommato, se la birra è buona potrei – in termini egoistici – anche mettere la cosa in secondo piano.
    Come consumatore trovo però davvero inaccettabile che vengano date informazioni non corrette sul prodotto. La dicitura “zucchero priming” pare suggerire che la birra sia prodotta con uno zucchero particolare. E se io so benissimo cos’è il priming – e quindi non cadrò in errore – l’utente meno smaliziato potrebbe essere ingannato (ed il discorso potrebbe replicarsi sui luppoli). Il che non è accettabile, perché nella migliore delle ipotesi (e tralasciamo scenari ben peggiori) stiamo parlando di un produttore che non riesce a descrivere in modo corretto le caratteristiche della sua birra, spiegando che il processo di produzione prevede carbonazione naturale invece che indotta con co2.

  17. Parlo da collezionista, ora con quasi trentamila etichette in archivio qualcosa ho visto, la questione non è copiare ma farla da furbi, o per lo meno in maniera saggia e onesta, mi piacciono quelle etichette e fin qui va bene già è successo che si cerca il contatto con il birrificio che già le usa e si chiede , se va bene ti danno il loro contatto grafico sapendo quello che ti accingi a fare e prima di proseguire con strane idee grafiche fai visionare la cosa a chi ti sta aiutando, si crea una forma di reciproco aiuto e futura possibile collaborazione e alla fine si ringrazia, si porta una prima serie di bottiglie, si accettano i consigli e soprattutto si accettano le critiche. – Curmi –
    P.s — sarebbe da accennare alle false indicazioni talvolta presenti sulle etichette – vedi licenze utif o numeri di accisa strani – magari la pubblico io qualche bella etichetta che nel mondo se ne trovano moltissime .

  18. Io mi scandalizzo , e mi incazzo , per questioni piu’ serie.

    Fare dei j’accuse simili è tipico dell’italiano medio , forte con i deboli e debole con i forti.

    Andrea , onestamente , pur comprendendo il rapporto di amicizia che ti lega a B94 , non posso che rimanere sorpreso di tanta veemenza proprio da te che sei nell’ambiente da cosi’ tanti anni e di filibustieri ne conosciamo parecchi.

    Io mi incazzo di piu’ per una Baladin a 16 euro brettata , per una Reale che la stappi e sembra un the alla pesca , per il birrificio Rurale che commercializza una improbabile Seta Sour , e rimango perplesso sul Lambrate che vince a Bda mentre qualcosa di piu’ concreto di un gossip mina la credibilita’ della birra vincitrice.

    Il fatto di queste etichette , non lo nego , è grave e meritevole di attenzione , ma proprio non mi capacito di come si sia dovuto creare tutto sto polverone.

    Ma probabilmente sbaglio io.

    • Quindi Rampollo cosa stai dicendo, che visto che ci sono così tanti “filibustieri” non bisogna parlarne? L’ho fatto come è accaduto in passato per altre vicende (già citate) dove non c’era alcun legame di amicizia con il sottoscritto. La veemenza è figlia di un tentativo di giustificarsi patetico e improponibile, che sempre più spesso sento ripetere (nell’ambiente e non). A me, da consumatore in primis, certe giustificazioni non vanno giù. A te sì?

      Il polverone (ammesso che ci sia un polverone) è la naturale conseguenza di un comportamento assurdo e direttamente proporzionale alla sfacciataggine con cui è stata effettuata la copia.

    • beh, ti sei risposto da solo, dici che “è grave e meritevole di attenzione”, quindi perché non capisci tanto clamore? quanto dici all’inizio poi, scusami ma sembra paradossale: chi sarebbe il forte in questo caso e chi i deboli? chi cerca di far capire che non è così che si lavora o chi si appropria indebitamente del lavoro altrui?

      • Ah sì mi ero perso la parte sul j’accuse… vabbè conoscendo Rampollo credo che abbia semplicemente preso una cantonata.

        • Nessuna cantonata.
          O meglio , magari ho usato una parola sbagliata , ma il senso è chiaro.
          C’è modo e modo di “denunciare” qualcosa.
          Forti con i deboli e deboli con i forti?
          L’ho proprio scritto.
          Tutti voi scandalizzati e paladini dove siete quando nel mondo birraio succedono anche quelle situazioni di cui ho scritto?
          Eh?
          Allora?
          Dai per favore.

          • Guarda Rampollo, stai sbagliando destinatario.
            Se una schifezza simile l’avesse messa a segno Birra del Borgo, Baladin, Rurale o chi per loro, stai sicuro che ne avrei parlato. Il discorso forte con i deboli e debole con i forti con me non regge. Ci sono articoli su articoli che lo dimostrano, basta sfogliare l’archivio di Cronache di Birra per verificarlo. Per fortuna carta canta…

          • Concordo in pieno con quanto scrive Rampollo. Anche sui giudizi sulla Reale e sulla Seta.

      • Bè, almeno adesso (Ottobre 2014 ) Birrificio Geco le etichette le ha cambiate.
        Anche se sembrano un po’ “americanizzate”

  19. Come consumatore , se la birra è buona , non vedo danni.
    Vedo sicuramente la totale ragione del produttore danneggiato , ossia B94.
    Mi sembra che questa polemica , querelle , denuncia , chiamala come preferisci….sia andata un po’ sopra le righe.
    Cosa vuoi che ti dica , sarai piu’ viscerale e io piu’ misurato.

    Magari ti serve un’altra giornata con i panda , cosi’ riesci a sbollire un po’ ;)))

    • Con i panda ci starei un anno intero, altro che qualche giornata 🙂

      Però non capisco, in cosa sarebbe andata secondo te sopra le righe?

      • Io ci leggo una teatralità che non ti appartiene , nel senso che pur nelle piu’ accese discussioni non ho mai visto un Turco così.

        • Nell’articolo mi sembra di aver mantenuto i toni di sempre, nella risposta al signor Mascali mi sono un po’ scaldato ma è normale dopo che senti frasi perculanti del tipo “non pensavo di arrecare un danno”.

          • Sopra mi riferivo soprattutto al commento di Marco Guerra e di altri che hanno commentato l’articolo.
            Per quanto ti riguarda , mi bastano le tue rassicurazioni.

  20. mah, mi pare tu abbia cambiato obiettivo a metà/fine discussione, dato che nel tuo commento iniziale come nei successivi citi andrea ma non me in nessun modo. comunque sia, rileggi i tuoi commenti (tutti slegati dalla critica grafica) ma soprattutto il mio (esclusivamente legato alla critica grafica): ho solo difeso la categoria. forse non hai idea di quante volte capiti che un lavoro creativo venga rubato, copiato, storpiato e riproposto e quanto sia difficile invece crearlo da zero. quindi ribadisco con forza quanto detto e se questo è un “alzare un polverone” non ho davvero idea di come tu ragioni, senza offesa alcuna, per carità…

  21. Andrea Turco says:

    “non pensavo di arrecare un danno”.

    Salve Sig. Turco
    Per prima cosa non ho scritto non pensavo di arrecare un danno
    ma ho scritto non volevamo arrecare un danno a nessuno.
    In seconda battuta ripeto che non siamo in commercio, le foto sullo
    scaffale sono di un amico che ha voluto delle bottiglie e poi le ha
    messe li nella sua salumeria.

    Abbiamo rimosso il materiale per correttezza nei confronti di B94 a
    cui ho già scritto scusandomi.

    Scuse sincere e non “prese per il culo come scrive qualcuno”.

    E vorrei rimarcare il fatto che non è stata fatta un operazione di
    danneggiamento.

    Comunque gli insulti personali potreste risparmiarli.

    Saluti

    • “Per prima cosa non ho scritto non pensavo di arrecare un danno
      ma ho scritto non volevamo arrecare un danno a nessuno.”

      E di grazia, dove sarebbe la differenza?

      Poi che ci sia stato o meno un danneggiamento permettete che lo decida B94 e non voi.

      Infine sugli insulti personali non ne leggo neanche uno, mi dispiace.

      Secondo me la cosa migliore che potete fare è smetterla di controbattere, perché ogni intervento da parte vostra è sempre più imbarazzante.

  22. Scusate ancora
    Non è stato fatto nessun tentativo goffo di nascondere il
    materiale su FB. É stato eliminato per correttezza nei
    confronti di B94.

    Saluti

  23. Ascolti

    Non sto controbattendo nulla ma ho solamente
    chiesto scusa per ciò che si è venuto a creare.
    Credo che ciò che andava fatto “e cioè fare delle scuse
    a B94” è stato fatto.
    Ho chiesto scusa anche qui nel blog ho spiegato le
    motivazioni e quindi credo sia tutto.

    Per finire credo anche che gente schifosa, lupi,
    approfittatori siano insulti, in parte forse anche
    meritati ma di sicuro non da voi.

    Ripeto che sono state fatte le scuse a chi andavano
    fatte tramite loro indirizzo, spiegando che non c’èra
    ribadisco la volontà di danneggiare “visto anche il
    discorso di non essere ancora in commercio”.

    Con questo ho concluso

    Saluti

    • Anche a me piacerebbe vivere in un mondo dove bastano delle presunte scuse per sentirsi moralmente e civilmente sollevati da un problema di plagio.
      La realtà però è molto diversa.
      Lo ripeto: ogni vostro intervento peggiora la situazione.

  24. scusate ma perché ancora tirate in ballo il mio Beer firm? All’epoca vi spiegai cosa era successo. Stavamo provando un sito e per farlo avevamo inserito delle grafiche molto simili a BD che all’epoca mi piacevano assai. Come le sue birre dell’epoca. La storia delle birre è venuta molto tempo dopo. La società è stata fondata nel 2014, 01/05. Quindi non è mai mai stato messo in vendita niente con quelle grafiche. Stavamo solo creando un sito web è un profilo fb, abbiamo usato quelle grafiche solamente per provare il sito web. Non abbiamo mai virato verso altre grafiche perché le uniche grafiche ufficiali sono quelle che potete vedere sulle ns bottiglie e fusti. Che sono ispirate al mondo musicale. Vi ringrazio dell’attenzione e spero che sia ben chiaro che il ns non è mai stato un tentativo di plagio verso nessuno. La prima cotta infatti risale al settembre 2014. Poi la nostra birra potrà piacervi o meno. Ma noi non abbiamo mai plagiato nessuno. Saluti a tutti. Massimo

  25. Ops scusate ho sbagliato le date. Ovviamente si trattava di primo maggio maggio 2013 per la nascita dell’azienda e settembre 2013 per la prima cotta. Scusate mi son sbagliato.

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