Cimec

La storia del Chesham Arms: salvato dai residenti e premiato dal Camra

Negli ultimi anni il premio “Pub of the year” del Camra – che premia i migliori pub attivi nel Regno Unito – sembra voler riservare grandi storie da raccontare. Lo scorso anno toccò al The Salutation Inn di Ham, che conquistò la vittoria finale grazie allo splendido lavoro compiuto dal giovane publican Peter Tiley: nel 2013 il trentunenne inglese decise di lasciare Londra e un lavoro prestigioso nella City per trasferirsi in campagna e gestire un classico village pub. Quest’anno il protagonista della storia non è una persona ma il locale in sé e più precisamente il Chesham Arms di Hackney (quartiere della capitale britannica) vincitore del riconoscimento come miglior pub per Londra est e la City.

Come riportato dal Morning Advertiser, la particolarità del Chesham Arms è da ricercare nella sua storia recente, che spiega quanto può essere forte nel Regno Unito il legame tra le comunità locali e i pub. Dopo 150 anni di onorato servizio, nell’ottobre del 2012 il Chesham Arms fu venduto e chiuse i battenti. Il proprietario Mukund Patel decise di convertire gli spazi in uffici e appartamenti, incontrando da subito le ire dei residenti affezionati al vecchio pub. Ciononostante Patel riuscì a proseguire con il suo progetto e ad adibire il piano terra a ufficio.

I residenti però non si diedero per vinti e iniziarono a portare avanti una campagna di sensibilizzazione, che diede i suoi frutti. La sfida con Patel diventò quindi presto di competenza dell’amministrazione locale, la quale fu chiamata a esprimersi sul destino dell’immobile. A ottobre 2014 arrivò la vittoria per i residenti: l’ispettore alla pianificazione urbanistica riconobbe l’importanza del locale e dichiarò che la perdita del pub, registrato come patrimonio della collettività, avrebbe danneggiato il carattere della zona.

Il resto è storia recente. Patel dovette rinunciare ai suoi propositi e affittò l’immobile per la sua destinazione d’uso originale, quella cioè di pub. I sostenitori del Chesham Arms cominciarono a lavorare per far tornare il locale al suo vecchio splendore e in pochi mesi riuscirono nel loro intento. La svolta però arrivò col nuovo publican, Joe Gooding, che cambiò completamente faccia al locale trasformandolo in una meta per tutti gli amanti delle Real Ale. Queste al riguardo le dichiarazioni di James Eatson, ufficiale incaricato della protezione del pub:

La campagna per la salvaguardia del Chesham Arms è stata ben documentata e quello che è accaduto successivamente dimostra ciò che molti di noi hanno sostenuto a lungo – in definitiva è il publican che fa il pub. E infatti è tutto merito di Joe Gooding. Il Chesham Arms è cambiato completamente: prima era come bloccato nel tempo, con una gamma di anonime birre poco interessanti; adesso è un locale caldo e accogliente, che offre alcune tra le migliori Real Ale della Gran Bretagna. Ora fa in una sera la clientela che prima raggiungeva in una settimana.

Se pensiamo che il Chesham Arms è tornato operativo da meno di un anno e che ha superato circa 600 sfidanti, la sua vittoria appare davvero incredibile. Il Camra si trova così a poter raccontare col suo premio un’altra grande storia, che probabilmente contribuirà a favorire la rinascita del senso di appartenenza nei confronti di questi locali. I pub hanno scritto la storia dello sviluppo della società britannica ed è giusto che vengano preservati. Per fortuna parte di quel sentimento è ancora vivo in molti cittadini inglesi.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Leggi anche

Il migliore malto Pale del mondo è italiano: oro per Malteria Italiana Artigianale (Farchioni)

Quello dei concorsi birrari è un fenomeno in discreta crescita, che negli ultimi anni ha …

Parte alla grande il crowdfunding di Baladin: raccolti 2,5 milioni di euro in sole 24 ore

Aggiornamento del 12 marzo – La campagna di crowdfunding di Baladin ha raggiunto l’obiettivo dei …

4 Commenti

  1. Fantastico! Notizie come questa ti riconcoliano col mondo.. 🙂

  2. Ciao Andrea! Ma ci sei stato? È il mio local, 50 metri da me. È davvero eccezionale

    Saluti,

    Tiago

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *