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Alle prossime elezioni Obama ha un’arma segreta: la birra

Foto: Time

Negli Stati Uniti la corsa per l’elezione del Presidente è da sempre (o almeno da quando esiste la comunicazione di massa) uno straordinario evento mediatico, capace di coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo. Non è un caso dunque che in vista dell’Election Day del prossimo 6 novembre, le sorti dei due candidati alla Casa Bianca stiano diventando un argomento di discussione quotidiano anche in Italia. In attesa di capire chi la spunterà tra Barack Obama e Mitt Romney, possiamo affermare sin da adesso che una delle armi a disposizione dell’attuale Presidente degli Stati Uniti sarà la birra. E possibilmente artigianale. Come riportato da Newsfood, è questa la conclusione – solo apparentemente bislacca – cui è giunto il giornalista americano Don Russell.

Innanzitutto Don Russell, soprannominato Joe Sixpack, ha comparato la densità dei birrifici  nei vari stati americani con i risultati delle elezioni del 2008. Il risultato è che Obama è uscito vincitore negli stati con il maggior numero di aziende brassicole attive. In secondo luogo, per Russell alle prossime elezioni Obama vincerà o perderà in base alla sua capacità di accattivarsi le simpatie dei maschi bianchi tramite la birra.

Ma per quale ragione la ricerca di Sixpack si è concentrata proprio sulla birra? La scelta non è affatto casuale: la storia del primo mandato di Obama si è spesso intrecciata con questa bevanda. Anzi, con il senno di poi si può dire che la birra ha rappresentato un elemento costante durante questi quattro anni, giocando un ruolo fondamentale per avvicinare il Presidente alla gente comune.

Anche su queste pagine ci è capitato di incappare in un paio di occasioni nel rapporto di Obama con la bevanda quotidiana degli americani. La prima fu nell’estate del 2009, quando il Presidente usò la birra per risolvere un problema diplomatico tra la polizia di Boston e un professore locale. Barack in quell’occasione suggerì al poliziotto James Crowley e al professor Gates di chiarirsi di persona davanti a una birra, invitandoli alla Casa Bianca in un incontro a cui partecipò anche lui (e Joe Biden) con il ruolo di mediatore.

La seconda notizia risale invece a febbraio 2011, in concomitanza con il XLV Superbowl. In quell’occasione Obama organizzò un cena a tema, con una serie di specialità gastronomiche a rappresentanza degli stati delle due squadre. Le pietanze furono accompagnate dalle produzioni di due microbirrifici locali, oltre alla White House Honey Ale, la birra della Casa Bianca. In quell’occasione scoprimmo che Obama aveva anche velleità da homebrewer.

Proprio questa birra è tornata in auge nelle scorse settimane, quando in piena campagna elettorale la Casa Bianca ha rivelato i dettagli della ricetta della White House Honey Ale, oltre a quelli della White House Honey Porter. L’annuncio è stato accompagnato con un video girato nelle cucine della residenza presidenziale, svelando i segreti delle fasi produttive della “birra del presidente”.

Ma il legame di Obama con la birra risale persino a prima ancora del suo mandato. Nel maggio 2008 ben 400 vetture del partito democratico, infatti, furono alimentate in modo ecologico con l’etanolo ottenuto dalla produzione della Coors, sfruttando una moderna tecnologia adottata anche da Sierra Nevada.

Non è un mistero che il successo di Obama risieda in gran parte nella sua capacità di porsi sullo stesso livello degli elettori. Spesso la sua figura è percepita come quella di una persona come tante, vicina alle esigenze dell’uomo medio americano. Questa capacità è probabilmente innata e deriva dalle grandi doti comunicative del Presidente, ma è indubbio che in questa strategia socializzante la birra sia uno degli elementi su cui puntare forte: è la bevanda di tutti, dotata di uno straordinario potere aggregante.

Le foto di Obama con una pinta in mano ormai non si contano più, così come quelle di lui all’interno di pub. Non conosco i veri gusti del Presidente degli Stati Uniti, ma mi è difficile credere che non coltivi per la birra una vera e propria passione. Che si è rivelata poi perfetta per mettere in atto la sua strategia elettorale.

In questi anni personalmente ho anche notato una “conversione” verso i prodotti dei microbirrifici. Nell’episodio già citato con il poliziotto e il professore, alcuni appassionati (ma non solo) criticarono le birre offerte dalla Casa Bianca: non solo erano tutti marchi industriali, ma in nessun caso appartenenti ad aziende statunitensi. Da quel momento mi è sembrata netta la virata verso i prodotti artigianali, come già raccontato in riferimento al Superbowl. E anche l’homebrewing può tranquillamente rientrare in questo discorso.

Se qualche anno fa ci avessero detto che la birra sarebbe stata l’elemento fondamentale della campagna elettorale del Presidente degli Stati Uniti, probabilmente avremmo riso per giorni. Oggi non possiamo che accogliere con soddisfazione questa novità, che rappresenta anche un mossa assai coraggiosa: Obama ha deciso di legare la sua figura a una bevanda alcolica, con tutti i rischi che ne sarebbero potuti derivare in un paese così bigotto come gli Stati Uniti.

Che ne pensate della strategia di Obama? Basterà per fargli ottenere il rinnovo del mandato?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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6 Commenti

  1. Credo che la “lobby” (ovviamente in senso ironico) dei microbirrifici sia meno potente di quelle che in questi giorni stanno manifestando il loro sostegno nei confronti di Romney.

  2. Piú che altro la lobby della birra, Anhauser-Bush e Coors, nelle ultime elezioni presidenziali hanno pesato piú diell lobby delle armi e del tabacco messe insieme. Altro che “craft” ed “homebrewing”.

  3. bellissimo articolo andrè, complimenti 😀

  4. Il discorso birra e presidenti USA parte da lontano 🙂 Se volete leggere la ricetta scritta di suo pugno da George Washington…
    http://blogs.villagevoice.com/forkintheroad/George%20Washington%20Beer%20Recipe.jpeg

  5. Nel 2010 Barack Obama fece una scommessa con il primo ministro canadese su chi avrebbe vinto la finale di hockey olimpica a Vancouver. Indovinate quale fu la posta?

    On Friday, March 19, 2010, President Obama sent a case of Yuengling to Canadian Prime Minister Stephen Harper along with a case of Molson Canadian to cover a friendly wager on the outcome of the 2010 Winter Olympics ice hockey final. The beer was delivered by US Ambassador to Canada David Jacobson, who delivered it while wearing a Canadian national team hockey jersey as part of the bet.

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