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Birra dell’anno 2017: i campioni di categoria

Come accaduto negli ultimi anni accompagniamo i risultati di Birra dell’anno di Unionbirrai con i “campioni di categoria”, classifiche non ufficiali che ci piace stilare per offrire qualche indicazione più precisa ai lettori. Le 29 categorie di cui è arrivato a comporsi il concorso, infatti, corrispondono potenzialmente a 87 medaglie assegnate: un numero elevato, che se da una parte risulta inevitabile dato il numero di birre iscritte (circa 1.300), dall’altra può disorientare il consumatore meno smaliziato. L’idea è allora di creare 4 graduatorie specifiche, ognuna delle quali creata associando le varie categorie a precise famiglie: stili di stampo tedesco, stili di stampo belga, stili di stampo angloamericano e birre speciali. Per rendere più movimentate queste classifiche, abbiamo considerato anche le menzioni d’onore, ripartendo i punteggi in questo modo: 10 punti per ogni oro, 6 per l’argento, 3 per il bronzo e 1 per la menzione. Cosa sarà saltato fuori? Scopriamolo insieme…

Birre di stampo tedesco

Oltre alle varie categorie riferite a basse fermentazioni di origine tedesca, abbiamo chiaramente inserito in questa famiglia anche le Weizen. Inoltre abbiamo tenuto in considerazione la categoria 3 del concorso, quella riferita alle fermentazioni ibride: è vero che ne fanno parte anche la Cream Ale (di origine americana), ma molte delle rappresentanti erano ispirate a Kölsch e Altbier (tipiche rispettivamente di Colonia e Dusseldorf). In questa famiglia cominciamo subito con un mega ex aequo, costituito dai birrifici che hanno conquistato un oro: nessuno di loro è stato in grado di ripetersi in queste categorie, neanche in termini di semplice menzione. Abbiamo allora a 10 punti i birrifici 61Cento, Mastino, Statalenove, Birrificio Italiano e Val Rendena. A seguire troviamo la coppia BirenElvo, entrambi con 9 punti (un argento e un bronzo ciascuno), la cui presenza era abbastanza facile da pronosticare in questa classifica sugli stili tedeschi. Terzo il trentino Leder, grazie a un argento e una menzione d’onore (7 punti).

  1. 61Cento, Mastino, Statalenove, Birrificio Italiano e Val Rendena (10 punti)
  2. Biren e Elvo (9 punti)
  3. Leder (7 punti)

Birre di stampo angloamericano

Come si può presumere, questa famiglia è la più numerosa, perché basata sul numero maggiore di categorie. Qui il primo posto è diviso tra Foglie d’Erba e Crak, che hanno ottenuto entrambi 16 punti ma in maniera molto diversa: il primo solo grazie a due medaglie importanti (un oro e un argento), il secondo grazie a un oro, un bronzo e soprattutto ben 3 menzioni d’onore. Siamo comunque al cospetto di due dei migliori interpreti degli stili angloamericani che abbiamo in Italia. La seconda piazza è ad appannaggio di Baladin (14 punti) con un oro, un bronzo e una menzione d’onore, curiosamente tutti arrivati nella sola categoria dei Barley Wine. Terzo posto infine per i terribili ragazzi sardi di P3 Brewing, che hanno portato a casa un oro e un bronzo (13 punti).

  1. Foglie d’Erba e Crak (16 punti)
  2. Baladin (14 punti)
  3. P3 Brewing (13 punti)

Birre di stampo belga

Curiosa fino a un certo punto la vittoria in questa famiglia di Manerba, produttore che viene associato alle birre di stampo tedesco solo da chi lo conosce superficialmente. Il birrificio del Lago di Garda negli ultimi anni ha invece mostrato grande familiarità anche con altri stili, come dimostra questa vittoria “di categoria” con 16 punti, frutto di un oro e un argento. Ottima la prestazione del Birrificio dell’Aspide, che si issa al secondo posto con 13 punti (un oro e un bronzo). In terza posizione troviamo un gruppetto composto da quattro birrifici, capaci di “fermarsi” a un solo oro (10 punti): A Magara, Baladin, Birranova e Railroad Brewing.

  1. Manerba (16 punti)
  2. Birrificio dell’Aspide (13 punti)
  3. Baladin, A Magara, Birranova e Railroad (10 punti)

Birre speciali

E concludiamo con le birre speciali, grande famiglia identificata in via residuale. Qui troviamo un po’ di tutto: dalle birre alle castagne alle Italian Grape Ale, dalle birre acide alle affumicate, dalle birre con frutta alle affinate in legno. Non è un caso dunque che in questo marasma molto vario siano pochi i nomi che si ripetono tra i vari riconoscimenti. Uno dei pochi è il Birrificio Italiano, a cui basta un oro e una menzione d’onore (11 punti) per conquistare il primo posto, precedendo una sfilza di birrifici con un singolo oro ottenuto: Renton, Lucky Brews, Baladin, Gjulia, Aleghe, Bionoc, La Tresca, La Fenice. La posizione più bassa del podio è occupata da tre birrifici, tutti accomunati oltre che dallo stesso punteggio (7 punti), anche dal tipo di riconoscimenti ottenuti (1 argento e una menzione): La Diana, Lariano e Birrificio Irpino.

  1. Birrificio Italiano (11 punti)
  2. Renton, Lucky Brews, Baladin, Gjulia, Aleghe, Bionoc, La Tresca e La Fenice (10 punti)
  3. La Diana, Lariano e Birrificio Irpino (7 punti)

Come lo scorso anno, anche nel 2017 la birra più premiata in assoluto – pur nelle sue varie incarnazioni – è la Xyauyù di Baladin. È curioso notare che lo stesso Baladin, nominato Birrificio dell’anno, non ha conquistato neanche un primo posto di categoria. Ma è ovvio che per aggiudicarsi un riconoscimento simile è più importante la costanza (Baladin appare in 3 delle 4 classifiche qui stilate) che il singolo exploit. Ciò che emerge dal resto dei risultati è la presenza di tanti nomi diversi e di rare ripetizioni degli stessi tra una categoria e l’altra. Sapete quali sono gli unici due nomi che si ripetono nelle varie graduatorie? Oltre al già citato Baladin, anche il Birrificio Italiano. Qual è quell’espressione che spiega che i più giovani devono prendere esempio dai più “anziani”? 😀

Altre considerazioni?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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15 Commenti

  1. Sarebbe comunque utile, sapere per ogni stile, quante birre sono state presentate!

  2. Andrea… ma se un comune mortale volesse recuperare le menzioni??? 🙂

  3. Mi sembra che aleghe di premi negli ultimi anni di premi con la brusatà ne abbia vinti parecchi in mezzo al marasma …

  4. Xyauyù di Baladin nella categoria Barley Wine ???…
    Forse servivano punti per farlo eleggere (nuovamente) Birrificio dell’anno???
    Titolo che a mio avviso non è strutturato in modo serio e obiettivo in quanto non tutte le categorie hanno la stessa “importanza” data la grande differenza di birre iscritte (ad esempio tra chiare bassa/alta fermentazione e birre acide o in botte).
    Se merito il podio in una categoria con 80/90 birre iscritte penso valga di più che un primo posto in una categoria con 20 birre iscritte. Poi è solo un mio modesto parere.

    • Scusa ma tu la Xyauyù in quale categoria l’avresti accettata?

      • Non lo so perchè al momento non ricordo tutte le categorie e non le ho sottomano, di sicuro non ha le caratteristiche di un Barley Wine ne inglese ne americano.
        Ti reputo una persona preparata e appassionata ma se ti servono una birra come la Xiauyù (magari con un nome più semplice :-)) tu la identificheresti come Barley Wine?
        Comunque non è che se una birra non si sa dove inserirla la si mette in una che fa da “calderone”. Il regolamento dovrebbe essere chiaro (in teoria) sul fatto che l’iscrizione di una birra in una categoria da parte del birrificio è sua responsabilità. Se non corrisponde viene penalizzata. Non vorrei che questo succedessse solo per i comuni e (sconosciuti) mortali e non per altri.
        Il mio non vuole essere un commento polemico ma una opinione che, ovviamente può essere contestata e discussa.
        Ciao

        • In quella categoria ci sta benissimo Sergio e se non ti fidi di me, puoi farlo dei tanti giudici che negli anni le hanno assegnato premi proprio tra i Barley Wine. Quali sono secondo te le caratteristiche che secondo te non la rendono un BW?

  5. Scusa ma il birrificio Baladin non ha vinto il primo posto nella categoria birre chiare di ispirazione belga con la Nazionale? Vabbè che avevo già in corpo un discreto numero di assaggi, ma ricordo chiaramente di aver presenziato a quella premiazione…

  6. Per Andrea (magari uno spunto per un articolo) : leggevo di un altro concorso di birra artigianale italiana chiamata Best Italian Beer promossa da FederBirra. Notavo che nessuno dei medagliati è presente nel medagliere di birra dell’anno. Come è possibile una così alta dissimmetria? Come funzionano questi concorsi? Come è possibile che da una parte la miglior birra sia di Baldin e dall’altra la Portello!

    • Dipende da tanti fattori, in primis dalle birre iscritte ovviamente: non tutti i birrifici partecipano a tutti i concorsi. Su Federbirra… beh cerca tra i vecchi articoli di Cronache di Birra e scoprirai cosa ne penso

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