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La birra del Belgio meno conosciuto: una gita nelle Hautes Fagnes

Vivere a Bruxelles ti offre l’opportunità di organizzare gite nel weekend molto interessanti dal punto di vista birrario. Avendo visitato più e più volte le città del Belgio, da qualche tempo a questa parte mi sono dato all’esplorazione degli angoli più remoti di questo piccolo paese, che molto spesso offrono vere e proprie eccellenze birraie. Recentemente ho visitato le Hautes Fagnes, un altopiano situato tra la Vallonia, in Belgio, e i land tedeschi della Renania-Palatinato e della Renania-Nord Westfalia. È famoso per la presenza del più grande parco naturale del Belgio, il Parco Naturale delle Hautes Fagnes, e per ospitare il punto più elevato del paese, il Signal de Botrange alto la “bellezza” di 694 metri.

Se a Bruxelles e nel resto del Belgio ormai da diversi anni il clima sta cambiando, qui le basse temperature la fanno da padrone. Parto dalla capitale con 12 gradi e arrivo al Signal de Botrange con il termometro che misura 1 grado centigrado. Banchi di nebbia coprono la vista di quelli che normalmente dovrebbero essere rigogliosi boschi. Alcune foto di rito alla targa del Signal de Botrange e all’insegna del Mont Rigi (dove si tenne una feroce battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale) ed è tempo di trovare un posto dove scaldarsi e rifocillarsi.

Proprio sotto il Signal de Botrange si trova l’omonima brasserie, la cui lista delle birre però non offre nulla di particolare. Decido quindi di muovermi verso un altro locale adocchiato in precedenza, che si trova a pochi chilometri di distanza e si chiama Baraque Michel (sito web). Intuizione giusta perché qui, oltre a prelibati taglieri con prodotti delle Ardenne e a gustose pietanze belghe, trovo squisite birre di fabbricazione locale, commercializzate con lo stesso nome della brasserie. Producono una Blonde, una Brune, una Blanche (tutte disponibili alla spina in loco) e una Cuvée Speciale (solo in bottiglia). Assaggio sia la Blonde sia la Brune e le trovo ben realizzate e sicuramente pertinenti al loro stile. Ho comprato anche la Cuvée Speciale in bottiglia da 75 cl, che in questo momento si trova ancora in attesa di essere assaggiata.

Alla Baraque Michel trovo dei flyers di un birrificio che ancora non conoscevo, la Peak Brewery, e trovandosi a pochi chilometri di distanza decido di recarmici. La Peak Brewery è infatti situata nella località di Sourbrodt, a 10 minuti di auto dal Signal de Botrange. Il birrificio ha aperto nel 2016 ma, da quel che ho potuto vedere, riscuote un discreto successo. L’edificio moderno, con annessa una bellissima terrazza, è situato al crocevia di diversi sentieri per escursionisti e, al momento della mia visita, era molto frequentato. Per quanto riguarda le birre i margini di miglioramento sono molto ampli: ho ordinato il flight per assaggiare tutte e quattro le produzioni della casa (Blonde, Brune, Triple e ai mirtilli) e nessuna mi è parsa degna di nota. L’unica particolarità che merita menzione è che l’ultima è brassata con i mirtilli dei boschi adiacenti al birrificio.

Nel frattempo la fitta nebbiolina che aveva caratterizzato la prima parte della giornata si dirada e decido di proseguire il tour delle Haute Fagnes alla ricerca di birra di qualità. Mi dirigo quindi verso la Brasserie Bellevaux, situata a una ventina di chilometri di distanza. La strada è spettacolare e consigliata per gli amanti della natura: è stupefacente godere di simili panorami nel piccolo Belgio.

La Brasserie Bellevaux (sito web) si trova a Malmedy, nell’omonima frazione di Bellevaux, e per raggiungerla occorre percorrere stradine abbastanza impervie. Il contesto è decisamente bucolico, essendo il complesso circondato da colline e immerso nella natura. Si tratta di un birrificio a conduzione familiare che produce il classico trio di stili belgi (Blonde, Brune e Triple) più alcune stagionali (una Blanche, una simil-Stout e una Saison denominata Indian Summer in onore dell’inconsueto clima belga degli ultimi periodi). Qui ho riscontrato un livello qualitativo decisamente più elevato. Molto buone la Blonde e la Triple e interessante la Indian Summer, che ho trovato molto rinfrescante e con un piacevole finale amarognolo dato dai luppoli alsaziani con cui viene realizzata.

Il Belgio, dal punto di vista birrario, offre davvero moltissime opportunità. Accanto ai birrifici classici e ampiamente conosciuti, la cui fama e qualità sono indiscutibili, si stanno sviluppando tante piccole realtà interessanti di cui si sentirà sicuramente parlare. Una giornata sulle Haute Fagnes è poi sicuramente da consigliare, previo possesso o noleggio di un’automobile, per chiunque volesse uscire dai sentieri birrai classici e immergersi nella natura selvaggia di questo piccolo angolo di Belgio.

L'autore: Niccolo' Querci

Bergamasco di nascita. Vive a Bruxelles dal 2011 dove si occupa di fondi europei. Ha ottenuto la qualifica di Beer Sommelier presso la Beer Academy di Londra, ha scritto una guida birraria su Bruxelles ed è membro della British Guild of Beer Writers. Ama girovagare per il Belgio e per l'Europa per scoprire nuovi birrifici e nuove birre. Ha una predilezione per le Saison e una venerazione per la birra trappista Orval.

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