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La mia estate: Tallinn

L'impianto a vista del Beer House

Dopo i primi giorni del mio viaggio estivo, spesi nella splendida Riga, ci siamo spostati verso la seconda tappa della vacanza: Tallinn, capitale dell’Estonia. Sebbene le tre Repubbliche baltiche siano ormai parte della Comunità Europea, solo in Estonia è in vigore l’euro e non so, viste le ultime vicende di attualità, quanto la popolazione ne sia felice. Ciononostante la birra si mantiene su prezzi estremamente contenuti – elemento comune anche a Lettonia e Lituania – raggiungendo in certi casi limiti per noi clamorosi. Qualcosa di diametralmente opposto alla situazione italiana, ma non si può tacere che la bevanda a quelle latitudini è da millenni una costante della vita di tutti i giorni.

Se Riga mi aveva ammaliato con la sua città vecchia, Tallinn mi ha letteralmente lasciato senza parole. Il centro storico è paragonabile in tutto e per tutto a un borgo medievale perfettamente conservato, con guglie dal gusto quasi esotico e un susseguirsi di pittoreschi vicoli. Da un punto di vista puramente estetico, probabilmente Tallinn è la più bella delle tre capitali baltiche, sebbene la mia sensazione è che la città vecchia sia a uso e consumo dei turisti e dunque meno “verace” di quelle di Riga e Vilnius. Il resto della città è caratterizzato dal contrasto tra i grattacieli e gli elementi architettonici classicheggianti, in un modo ancora più evidente (ma anche più armonico) di quanto visto a Riga. Aggiungiamoci l’affaccio sul Mar Baltico ed è facile comprendere che Tallinn è un vero gioiello, una metropoli di stampo scandinavo – gli estoni in effetti si sentono di appartenere alla Scandinavia – e dove il burrascoso passato di predominio sovietico quasi non si avverte.

Dopo l’interessante approccio con la birra lettone avuto a Riga, riponevo grandi aspettative in quello che Tallinn avrebbe avuto da offrirmi. Stavolta non ero in possesso di una guida birraria come quella splendida della Lettonia, ma credevo che in una meta tanto gettonata fosse superflua. A posteriori devo invece ammettere che la città mi ha parecchio deluso da questo punto di vista.

Il Drink Shop

Come in Lettonia e Lituania, le birre di casa sono rintracciabili ovunque, ma nella maggior parte dei casi si tratta di marchi industriali. Dopo il mio smarrimento iniziale ho dunque accolto con entusiasmo la scoperta di un beershop non lontano dalla centralissima Piazza del Municipio. Si chiama Drink Shop, è situato in Müürivahe 15 ed è il punto vendita per asporto di bottiglie del vicino pub Drink. Una soluzione alla mia voglia di birra artigianale estone? Neanche per sogno. Una volta entrato il mio sorriso si è trasformato in un’espressione perplessa, in quanto gli scaffali sono pieni di birre estere, molte delle quali di nessun interesse – neanche a dirlo per l’Italia ci sono Nastro Azzurro, Peroni e Menabrea. Alle produzioni di casa è dedicato solo un piccolo spazio, pieno di marchi industriali, e alla mia richiesta di produzioni da microbirrifici locali la ragazza dietro al banco mi ha risposto che non ve ne sono, a causa dell’alto prezzo (vieni a farti un giro in Italia e ne riparliamo!) e degli scarsi volumi prodotti.

Chiuso mestamente il discorso beershop, ho cercato di rifarmi con qualche pub. Nella super turistica Pikk si trova l’Hell Hunt, una birreria che è diventata nel tempo un’istituzione per Tallinn. Al punto che nonostante la posizione, è frequentatissima anche da locals e vi si può respirare un bel clima verace. E’ molto quotato per la sua selezione di bottiglie da tutto il mondo, ma sicuramente non per un appassionato medio italiano. I prodotti disponibili sono infatti quelli che potete trovare facilmente in giro: Hoegaarden, Guinness, Budvar, Schlenkerla, Paulaner, Baltika, oltre a un paio di marchi nazionali industriali. La mia scelta allora è ricaduta sulla birra della casa, che speravo fosse prodotta da qualche piccolo birrificio estone. A cancellare le ultime speranze ci ha pensato la cameriera, che con orgoglio mi ha spiegato essere realizzata da un grande birrificio del sud del paese. Amarezza.

Anche se non sembra, questi sono gli interni del Beer House

Insomma solo delusioni a Tallinn? Per fortuna no. Una bella destinazione per chi è in cerca di birra è il Beer House (Drunki 5), brewpub situato in una delle vie centrali della capitale. Se state pensando al piccolo locale intimo per pochi appassionati, siete lontani anni luce. In realtà è una macchina da guerra: una birreria molto grande, che a tratti mi ha ricordato addirittura l’HB di Monaco di Baviera. Quindi aspettatevi musica tradizionale, ambiente pittoresco (sono ricreate case e vie di altri tempi), cameriere sempre indaffarate e litri di birra. Che per fortuna è di buon livello. Prendete la Pils: appare molto opalescente, con un colore bronzeo e riflessi arancio, profumi di miele d’arancia e crosta di pane, dolce al palato con un lungo retrogusto amaro e una media carbonazione. Anche le altre produzioni – tutte basse fermentazioni di ispirazione tedesca – appaiono assolutamente piacevoli. Si mangia anche discretamente, quindi è ideale per una sosta a pranzo.

In conclusione Tallinn è una meta turistica eccezionale, molto meno interessante invece da un punto di vista meramente birrario. In realtà non ho visitato un altro indirizzo comunicatomi da Kuaska, il Seiklusjutte Maalt ja Merelt in Tartu Maante 44, ma credo che difficilmente mi avrebbe fatto cambiare idea. Per fortuna non si vive di sola birra e la capitale estone è in grado di regalare ampie soddisfazioni come meta per le proprie vacanze.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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7 Commenti

  1. Ma l’incudine che penzola dalla finestra al Beer House serve per chi beve e non paga? 😉

  2. Credo che sia cambiato qualcosa al Beer House rispetto alla tua visita: ieri sera la loro pilsner era imbevibile.
    Un po’ meglio la pilsner del Brewery beer club.
    Ma alla fine per bere qualcosa di buono a Tallin sono dovuto andare al Drink Bar e prendere una bottiglia di birra non estone.

  3. Wow quante cose sono cambiate dal 2011, probabilmente grazie a pohjala in primis…in ogni caso sono andato a Tallinn circa due mesi fa e beh è tutta un’altra musica rispetto ad allora; ci sono molti microbirrifici ma soprattutto molti locali, almeno 4/5 beershop validi molto incentrati sulle birre estoni, le pohjala e alcune imperial stout vengono vendute anche nei supermercati. Il beer house penso che sia ormai da mettere in fondo alla lista se non per un aperitivo senza impegno con il tipico pane fritto con aglio. Concordo sulsulla fatto che la città sia bellissima, io sono andato in inverno e c’erano -10 gradi ma se ben coperti Tallinn con la neve penso sia uno spettacolo impagabile!! E ripeto non preoccupatevi per la birra tra pohjala, sori, puhaste, lehe e una miriade di piccoli birrifici non rimarrete a secco ormai. Ho visto anche collaborazioni con lervig e altri nomi importanti, lo stesso beershop qui citato ora, oltre alle estoni, non ha una sola bottiglia macro o quasi nel catalogo. Dedicate tre/quattro giorni a questo splendido borgo medievale e non ve ne pentirete a mio avviso, e probabilmente non avrete tempo di bere nemmeno dell’acqua dato che la maggior parte dei birrifici di lì non arrivano qua in Italia ahaha….ultima chicca pohjala aprirà presto la sua nuova sede in città con una nuova taproom oltre al suo storico e suggestivo speakeasy!!!

    Insomma preparatevi, vi dovrete destreggiare tra scure passate in botte e molte buone ipa/neipa.

    • Grazie Leonardo. Sì ho saputo che molte cose sono cambiate: un motivo in più per visitare la splendida Tallin e quelle fantastiche terre!

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