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Letterina di Natale a Babbo Bastardo

babbo-bastardoOk, lo ammetto: in questi giorni ho cercato di non pensarci, ho evitato accuratamente ogni riflessione al riguardo e ho fatto il vago in maniera spudorata. Ma è stato tutto inutile. E quindi eccoci qui, mio caro Babbo Bastardo, alla tradizionale resa dei conti tra te e me. Dodici mesi dopo sono di nuovo costretto a scriverti la solita patetica, inutile e deprimente letterina di Natale, piena dei miei auspici birrari per il 2015. Auspici che tu ovviamente non realizzerai mai, ma che io voglio comunque comunicarti per farti perdere gratuitamente cinque minuti, ben sapendo che ogni lettera che non leggerai ti avvicinerà sempre di più al tuo licenziamento – che tutti da anni ci auguriamo. E prima di cominciare a leggere, per cortesia, smettila per un attimo di tracannarti quella di cavolo di Heineken.

Caro Babbo Bastardo, dopo lo scorso anno anche questa volta mi tocca partire dalle accise. Avrei voluto chiederti di annullare il prossimo aumento, sperando che saresti almeno riuscito a rimandare la stangata prevista per inizio 2015. E invece ti sei confermato un bastardo di primo livello, visto che proprio poche ore fa è arrivata la conferma dell’incremento dell’accisa fissata per il primo gennaio. Nessuna proroga, nessun rinvio, nessun annullamento. I produttori dovranno pagare più imposte, determinando un effetto a catena che ovviamente si ripercuoterà tutto sui consumatori. A pagarne le spese saranno soprattutto le lageracce industriali che tu ami tanto, ma la novità è molto pesante anche per i nostri microbirrifici. Complimenti.

Caro Babbo Bastardo, poiché la speranza è dura a morire, mi auspico comunque che qualcosa di buono possa ancora accadere durante il 2015. Nella remotissima eventualità che ci sia una riduzione dell’accisa, ti chiedo di rimodulare i prezzi della birra di conseguenza. Dici che sarà già un miracolo che non aumenteranno ulteriormente? Ok, ho capito l’antifona…

Caro Babbo Bastardo, che ne dici di darci un taglio con tutti questi locali gastrofighetti con birra artigianale che imperversano ovunque? Perché quando ci vado mi sento sempre fuori luogo? Perché sento che la stessa birra artigianale è fuori luogo? Perché ogni volta torno a rimpiangere i cari vecchi pub con poche spine e i panini zozzi che non trovi neanche fuori dallo stadio Olimpico? D’accordo, sto esagerando, ma temo che l’isteria che si sta sviluppando attorno a certi luoghi rischi di mostrare solo il lato modaiolo della birra artigianale.

Caro Babbo Bastardo, ti prego di donare un po’ di sapienza brassicola ai tanti produttori italiani che stanno nascendo come funghi. La percentuale di realtà davvero valide nel mare magnum di mediocrità brassicole si assottiglia ogni anni di più e io mi sono stufato di assaggiare birre senza senso. Oggi sembra che dopo 2 anni di homebrewing e 3 cotte venute discretamente bene ci si senta in diritto di aprire un birrificio (o una beer firm), invadendo il mercato senza un’idea precisa, senza vera passione e soprattutto senza la consapevolezza di sapere cosa si sta facendo.

Caro Babbo Bastardo, di contro ti chiedo di dare il giusto risalto a quei pochi giovani birrai che meritano attenzione. Fai in modo che ci sia un po’ più di apertura mentale nell’ambiente, cosicché anche i nuovi nomi possano ottenere la giusta considerazione da parte di tutti. È troppo facile restare ancorati ai soliti quattro birrifici sicuri, senza accorgersi che nel frattempo la scena si evolve e che i ruoli a volte si invertono. Per la legge dei grandi numeri ci sarà pure qualche progetto valido tra le decine che partono ogni anno, non credi?

Caro Babbo Bastardo, devo ammettere che hai una capacità innata e bastardissima nel realizzare i desideri che nessuno ti chiede. Quindi ti ringrazio dei bicchieri a tema ideati dalla Spiegelau, una novità di cui si sentiva davvero la mancanza: d’altra parte è risaputo che nel mondo della birra esiste da sempre un solo bicchiere per tutti gli stili. Mi raccomando, nel 2015 mi aspetto quello per le Gose, quello per le Imperial Stout e quello per le fermentazioni spontanee.

E direi che anche per quest’anno siamo arrivati alla fine. Come vedi la mia lista è piuttosto concisa, segno che come sempre sono estremamente buono nei tuoi confronti. Devi ringraziarmi, anche perché nei commenti qui sotto troverai le richieste dei lettori, che secondo me saranno piuttosto impegnative. Al prossimo anno Babbo Bastardo, purtroppo.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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3 Commenti

  1. Caro Babbo Bastardo, non capisco per quale motivo una bottiglia da 33 di birra artigianale italiana, di qualsiasi stile e qualsiasi birrificio, noto o meno noto, debba essere venduta sempre attorno ai 5 euro. Possibile che non si possa praticare un prezzo più basso?

  2. Caro Babbo Bastardo, ti prego di donare un po’ di sapienza brassicola ai tanti produttori italiani che stanno nascendo come funghi. La percentuale di realtà davvero valide nel mare magnum di mediocrità brassicole si assottiglia ogni anni di più e io mi sono stufato di assaggiare birre senza senso.

    Sottoscrivo anch’io la tua letterina, Andrea, soprattutto per il punto qui sopra.
    Ormai alle varie fiere/manifestazioni ci sono più venditori (e non produttori) di birra che di porchetta o di prodotti pugliesi, il che è tutto dire!
    Basta con l’ennesima “bionda” o “rossa” fatta magari per conto di quell’azienda agricola o di quella cantina o di quel distributore di bevande.

    Facciamo una petizione on-line, una pagina o un gruppo facebook… facciamo qualcosa, c***o! 🙂

  3. Caro Babbo Bastardo, ti chiedo una sola cosa: regalami un fegato nuovo. Grazie!

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