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Che 2011 birrario sarà

Come preannunciato ieri, oggi è il momento di anticipare i temi dell’anno birrario ormai alle porte, lanciando i propri pronostici per il 2011. Nei passati giorni una prima previsione è arrivata da Maurizio Maestrelli, che non ha certo tracciato un panorama ottimistico: se le multinazionali inizieranno davvero ad attaccare in massa il segmento artigianale, temo che ci sarà poco da fare, visto che l’ambiente non è mai stato così poco compatto come ora. Questo tuttavia vuole essere un post leggero, quasi un gioco, quindi rimandiamo le analisi serie ad altri momenti e concentriamoci su pronostici più o meno realistici. Spazio all’istinto quindi e a un pizzico di sana pazzia, è il momento delle nostre profezie per il 2011, doverosamente divise per categoria.

I trend della birra artigianale in Italia

Nel 2010 si è consolidata la moda delle maturazioni in legno, mentre sono emerse con forza altre due tendenze: l’impiego di uva e suoi derivati (tanto che recentemente Kuaska ha definito questa corrente un nuovo stile italiano) e il moltiplicarsi delle produzioni collaborative.

Per il prossimo anno prevedo che molti birrifici punteranno a ricercare un nuovo tipo di consumatore, più giovane, più smaliziato, più moderno. Da un lato quindi saranno sempre di più le aziende che proporranno (anche) formati ridotti (33 cl, 37,5 cl, 50 cl), dall’altro noteremo una comunicazione più diretta e informale, magari al passo coi tempi anche per quanto riguarda il web.

Di quest’ultimo aspetto l’unico esempio concreto in Italia è arrivato da Bad Attitude, che ha promosso iniziative di marketing intelligenti e coinvolgenti. Un’oasi nel deserto, mi verrebbe da pensare, se non fosse che sul finire dell’anno alcune nuove aperture mi fanno ben pensare per il futuro: mi riferisco al Birrificio Sant’Andrea e al birrificio Brewfist. Due produttori che, sebbene non abbiano ancora fatto molto in termini di comunicazione, hanno secondo me gettato le basi per lavorare bene in tal senso. Non so se i birrifici menzionati seguiranno le orme del marchio ticinese, ma sono comunque il segnale che non ci si accontenta più di seguire la corrente dominante, ma si cerca di esprimere qualcosa di nuovo e di diverso.

Le conferme internazionali

Dopo le conferme nel 2010 di Ducato, Birrificio Italiano, Grado Plato e Barley, chi sarà il protagonista del prossimo anno? Non facile proporre qualcosa di nuovo e non ripetere sempre gli stessi nomi. Allora per il 2011 lancio due birrifici: Montegioco e Amiata. Ricordo che in questa categoria devono essere citate solo aziende che hanno qualche anno alle spalle, perché quelle di recente apertura rientrano nella seguente…

Le sorprese

Come mi faceva osservare Giacu qualche giorno fa, nel 2010 il numero dei microbirrifici in Italia è cresciuto di quasi il 20%, facendo salire il totale a quasi 350. In questo marasma di novità riuscire a capire chi emergerà su tutti non è facile, ma comunque ci proveremo 🙂 . Spendo il mio pronostico per un paio di nomi: Foglie d’Erba e Birrificio Rurale.

La sfera di cristallo

E qui potete spararle davvero grosse! Niente freni, ma spazio alle previsioni più assurde e incredibili. Le sorprese sono sempre dietro l’angolo, quindi non è da escludere che si realizzino con maggiore facilità rispetto a ipotesi apparentemente più verosimili. Mi raccomando però, non utilizzate informazioni che possedete in anteprima: non sarebbe leale 😉 .

Allora ecco le mie due bombe alla Maurizio Mosca: un birraio italiano apparirà sulla copertina di qualche rivista italiana generalista e Julian Assange aprirà il suo birrificio artigianale personale 🙂 .

Beh io la mia l’ho detta, ora tocca a voi. Ricapitolando, le categorie sono: futuri trend birrari, conferme internazionali, sorprese del nuovo anno e “sfera di cristallo”. Datevi da fare!

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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25 Commenti

  1. Ma la birra di Julian Assange costerà meno della sua autobiografia? 🙂
    Comunque sono previsioni molto interessanti. La preoccupazione per l’introduzione delle multinazionali credo vada di pari passo con tutti i discorsi fatti (e che si faranno) se un microbirrificio artigianale debba rimanere micro per sempre.
    Stando sul leggero, l’uso dell’uva e dei derivato è il capitolo che più mi incuriosisce.
    Buon Anno, Andrea

  2. Mmmh vediamo un po’
    -trend birrari: come dicevi tu piccoli formati, a cui aggiungo magari un proprio locale di mescita.
    -Sfera di cristallo: anche in Italia più spazio alla Birra Artigianale in TV ( Trasmissioni italiane dedicate anche sui canali nazionali? )
    Buon Anno a tutti! 😉

  3. Nostradamus Mode ON:

    TREND: commistione tra vino e birra; collaborazioni tra Publican e Microbirrifici; Gipsy Brewer italiani.

    CONFERME INTERNAZIONALI: ancora premi al Ducato e al Birrificio Italiano; ancora espansionismo di Baladin e Del Borgo.

    SORPRESE: RealBeer.

    SFERA DI CRISTALLO: le industrie metteranno sul mercato nuove birre pseudo-artigianali e costeranno qualche euro in meno rispetto a quelle dei microbirrifici.

    Nostradamus Mode OFF.

    Buone Feste

  4. Leggo nel blog di Maestrelli il Teku nelle confezioni della Moretti.
    Ma per mettere il Teku nella confezione della Moretti, ci voleva il permesso di chi l’ha inventato, oppure no?

  5. Trend: birre acide (non sempre per scelta), mosti d’uva (purtroppo), impiego di cereali e luppoli a km zero (o quasi).
    Conferme internazionali: Opperbacco, Birra del Borgo, Montegioco.
    Sorprese: Maltovivo, San Paolo.
    Sfera di cristallo: Andrea Turco eletto personaggio dell’anno dal “Times”.

  6. TREND
    Sempre piu’ legno.

    CONFERME INTERNAZ
    I soliti noti (Toccalmatto su tutti)

    SORPRESE
    I Due Mastri di Prato
    Il progetto pilota tra Olmaia e Consorzio del Nobile di Montepulciano (intesa come “bella sorpresa” piu’ che come novita’ in senso generico….)

    BOMBE STILE MOSCA
    – Kuaska che passa alla sponda sampodoriana dopo aver visto tutto il Genoa bere Splugen 3 luppoli
    – Disciplinare di produzione come per i vini

  7. Alberto Parmigiani

    -futuri trend birrari
    Sempre più birre in formato 33 cl

    -conferme internazionali
    Birra del Borgo, Ducato e Toccalmatto

    -sorprese del nuovo anno
    Extraomnes, Rurale, San Paolo e Geco

    -“sfera di cristallo”
    prezzi delle birre in discesa;
    evoluzione di corsi/master di alto livello per degustatori, publican e gestori Pub/Brew Pub (sulla scia Sommelier AIS)

  8. I trend della birra artigianale in Italia
    Mi gioco la prima birra artigianale analcolica

    Le conferme internazionali
    Punto anche io su Toccalmatto nonostante ” prodotti ben oltre i confini degli stili canonici…..ed oltre ogni equilibrio…..quindi non da concorso…..”

    Le sorprese
    Credo (e spero anche) che sarà l’anno di OM

    La sfera di cristallo
    Due Bombe di Mosca:
    MoBI e UB insieme, per il bene della birra artigianale.
    Tre pregiudicati scagionati da tutto.

  9. Ma Extraomnes , Rurale e San Paolo possono essere annoverati tra le sorprese del prossimo anno???
    Personalmente li ritengo gia’ delle realta’…..esagero?

    • Beh San Paolo è attivo dal 2007… non l’ho considerato sorpresa solo per questo motivo, perché secondo me farà grandi cose il prossimo anno

      Extraomnes è già così conosciuto che l’ho dimenticato tra le sorprese, ma anche in questo caso sarà protagonista

      Su OM… non vedo l’ora che apra 😉

  10. TREND BIRRARI: concordo nel dare più spazio ai piccoli formati.
    CONFERME INTERNAZIONALI: Toccalmatto, Barley… chi più ne ha più ne metta
    SORPRESE: non pongo limiti…
    SFERA DI CRISTALLO: che torni la pace nel mondo della birra affinchè si possa continuare a migliorare.

  11. ho consultato gli astri, ho girato il pendolino e sfrattato per un paio di minuti il pesce rosso per poter leggere nella sfera di cristallo:
    ecco il responso a random!
    1) aumento paradossale dei micro in Puglia
    2) nuovo libro sulla birra artigianale italiana allegato ad un importante quotidiano
    3) l’industria sempre più “artigianale” (moretti+teku.. BELLISSIMO, chi l’ha pensata è un GENIO)
    4) l’attenzione inizierà a spostarsi verso i publican che assumeranno maggior importanza e (si spera) professionalità

    ps. sulle mie previsioni 2010 il fatto che l’industria entrasse in modo “artigianale-franchising” nelle birrerie, creandone di proprie. Qui in provincia di Cuneo è partita la birreria moulin che all’apparenza propone birra artigianale (cartelli ovunque) e in realtà spilla jenlain e pietra….vedi perchè spero che il punto 4 abbia successo!

    buon 2011 con le migliori birre.

  12. TREND: formati piccoli (33cl, 37,5cl), ancora uva e derivati, il marketing nei birrifici fatto come si deve (siti di qualità, immagine del brand, bottiglie ed etichette studiate ad hoc….) cioè fatto da professionisti del settore.

    CONFERME INTERNAZIONALI: ancora Ducato, Toccalmatto e loverbeer

    SORPRESE: RealBeer, endorama, birrificio BSA

    SFERA DI CRISTALLO: crescita continua del fenomeno “birra artigianale” tra i consumatori, quindi nascita di alcuni birrifici solo x cavalcare l’onda ma con produzioni pessime, industriali che cercheranno sempre di più di mischiar le carte e fingersi artigianali, mobi in grande evidenza x le sue iniziative

  13. Non credo che le multinazionali siano granchè interessate al prodotto artigianale. Eventualmente se ne vanno ad investire in Sudamerica , Cina o India o anche Africa, dove i margini sono ancora molto elevati, piuttosto che concepire strategie di medio lungo termine in mercati poco remunerativi. Tra l’altro potrebbero sempre comprare aziende birrarie piccole e grandi ovemai lo ritenessero interessante e fare gestire il business separatamente, ben sapendo che il proprio nome mal si lega al prodotto artigiano.

    Piuttosto penso che il 2011 debba essere un anno di selezione e di investimenti nel settore commerciale, e nel settore distributivo, a mio avviso tallone d’Achille di tante piccole aziende birrarie. Molti sono emersi e la qualità media è sensibilmente cresciuta e ciò pone problemi di selezione.

    Molti stanno investendo,sfruttando il fatto che è uno dei pochissimi settori in crescita, magari provenienti dal vino o da altri settori e ci sono molti progetti per piccole birrerie con capacità in cottura da 20/50 hl, e ciò renderà molto più competitivo questo mondo.

    Per il prodotto che è poi la cosa più importante, secondo me avremo numerosissime nuove birre maturate/fermentate in legno e numerose birre acide, alla frutta ma non necessariamente , fermentate spontaneamente o in maniera controllata ed avremo forse anche maggiore attenzione, con sacrifici di margini ed utilizzo di formati piccoli, al settore bar/pub/birrerie/pizzerie, luoghi spesso monopolizzati dalle multinazionali.

    Per il resto ci vorrebbe la sfera di cristallo e anche in questo c’è il fascino di questo mondo

  14. @ Paolo Mazzola
    posso essere d’accordo con quello che dici,
    ma visto che le vendite di birra industriale sono in calo e quelle di birra artigianale in aumento e considerando i minori costi che gravano su una produzione industriale, ecco che già abbiamo da un po’ di tempo:
    Moretti Grand Cru,
    Estrella Damm Inedit,
    Menabrea Top Restaurant.

    …e non sottovaluterei anche il fatto che qualche industria potrebbe venderci la stessa birra che fanno sempre, ma dentro una bottiglia di lusso.
    Tipo questa:
    http://www.beerbottle.ru/wp-content/uploads/2008/03/heineken_magnum.jpg

  15. Sia Heineken, sia Forst sono un pò più attenti a questo segmento (della Damm so poco), ma attenti alla diversificazione di prodotto, se guardi il listino Partesa ti rendi conto di ciò,ancora poco al segmento artigiano,gli utili evidentemente sono ancora bassi, io sono convinto che se un giorno riterranno il segmento interessante acquisteranno senza farsi eccessiva pubblicità e lasciando il business a qualche nome credibile. Il segmento ristorante è importante perchè vidima la birra come bevanda da pasto, perchè più adatta ad una cucina leggera, e quindi le multinazionali sono interessate a questo settore, non al segmento artigiano.I cali di mercato sono in Europa occidentale, forti in GB e in alcuni paesi dell’Europa Est, Romania in particolare, ma anche Russia, in parte Polonia. In Sudamerica, Cina, India, Sud est asiatico, in parte Australia si cresce da paura e in prospettiva c’è l’Africa con procapite basso ( quasi tutto SAB)e costo del lavoro irrisorio r queste frontiere per le multinazionali sono estremamente più interessanti, come forse parzialmente il segmento delle analcoliche.

  16. Sarà l’anno della Birra di Parma…….delle Cantine Ceci e di Leonardo di Vincenzo…fatta ovviamente a Borgorose 🙂 con i “lieviti” del Lambrusco…..
    Pensate che già prima di partire è stata scelta da Massimo Bottura per il suo ristorante pluristellato (che aveva già scelto Moretti Grand Cru fatta in Belgio da Affligem/Heineken..)…
    Comunque stò vedendo il battage pubblicitario e la comunicazione che stanno iniziando a fare dall’inizio dell’anno….è impressionante…..(andate su Google e digitate Birra di Parma) ..
    Pensate che queste sono solo le prime avvisaglie su quello che faranno i nostri cari vinai….pieni di mezzi economici e di sinergie commerciali…..
    Per fortuna sono scarsissimi di cultura birraria…però questo può anche comportare una sorta di imputtanamento comunicativo sul prodotto a noi così caro…..li vedete voi gli agenti dei vinai a proporre birra ??? Non ci si muove dalla chiara, ambrata (perchè fà più figo di rossa) e scura…..

    Altra questione …ma secondo voi le birre prodotte da Panil, Ducato, Toccalmatto, Beerbante, etc… sul territorio della provincia di Parma….sono da considerarsi di Parma o no ???

  17. Il paradossale aumento dei micro in Puglia è apparso avanti agli occhi anche a me.
    A maggior ragione, il trend qui in Puglia (e anche altrove) sarà la collaborazione, e forse la corporazione quasi in distretti birrai, perchè il boom lo si cavalca, ma quando i formati si rimpiccioliranno (e lo faranno, altrimenti gli interessati comincierebbero a snobbarla di nuovo), i costi aumenteranno. E a fronte di un mercato che chiede birra ma che oggi è sempre più imprevedibile e modaiolo, bisognerà fare squadra, e probabilmente migliorerà anche il peso della birra in Italia.

  18. C’é una grande differenza tra Moretti Grand Cru e Birra di Parma!
    Innanzitutto il produttore, non vorremo paragonare Heineken con Leonardo…
    Poi per il fatto che conosco Cantine Ceci e fanno uno dei migliori Lambrusco italiani, pluripremiati, con prezzi ottimi, e ciò fa ben sperare anche per la birra.
    Da produttore non vedo perché accanirsi così sulla loro comunicazione, se sono bravi….
    Benvenuto Ceci!

  19. Ah…dopo le grattatine di maroni interplanetarie, perché negare una particolarità ai lieviti di Lambrusco?

  20. Trend 2011: formato piccolo, filtrazioni, diffusione verso distributori e pub; cantine vinicole che si buttano sulla birra

    Conferme internazionali: Baladin+borgo, Montegioco, Maltus Faber

    Sorprese: Om, Brewfist, Yblon (ne scelgo proprio tre nuovissimi!)

    Bomba di Mosca: aumento della quantità produttiva per 4-5 birrifici che finiranno coi loro prodotti nella gdo

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