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Per l’angolo della nostalgia: birRO-MAnia 2006

Cinque anni fa, esattamente a quest’ora, ero in totale fibrillazione. Cinque anni fa l’8 settembre era un venerdì come tanti, ma non per me: da lì a qualche ora sarebbe infatti iniziata birRO-MAnia, il primo vero festival birrario di Roma. La mia non era la fibrillazione dell’appassionato pronto a partecipare a un evento bramato da tempo, ma quella dell’organizzatore, spaventato di fronte al debutto di un evento al quale aveva lavorato nei mesi precedenti. Un evento di ampio respiro, con la partecipazione di 20 birrifici italiani, birre provenienti dall’estero, ospiti stranieri, Kuaska relatore e Gabriele Bonci a curare l’area ristorazione. E pensare che il movimento birrario capitolino era ancora ai primordi…

Ripensandoci oggi, l’idea di organizzare un evento del genere nacque da un momento di insana follia, che si concretizzò coinvolgendo il sottoscritto, Luca “Giaguarino” Sabatella e Leonardo Di Vincenzo (al tempo appena partito col progetto Birra del Borgo). Senza alcuna esperienza specifica nel settore, ci avventurammo nell’organizzazione della manifestazione, puntando a fare le cose in grande. Benché gran parte del lavoro ricadde sulle nostre spalle, nel nostro percorso trovammo il supporto di diverse persone: i ragazzi che oggi si celano dietro la Publigiovane – sì, proprio quella di EurHop! – si occuparono di individuare lo spazio, Unionbirrai fece da trait d’union con i birrifici, Luca Zucconi di Agroalimentare Sud contattò alcuni produttori, i birrifici romani Stazione Birra, BOA e Atlas Coelestis ci supportarono in vario modo.

Fondamentale fu l’aiuto che ci fornì Manuele Colonna, che, in un analogo momento di totale pazzia, propose il Ma che siete venuti a fà come sponsor ufficiale di birRO-MAnia. Un gesto che ci permise di gettare le fondamenta per procedere con l’organizzazione. Il festival si tenne in zona Eur, nell’ottimo parco Sbragia, limitrofo a via Cristoforo Colombo.

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Dopo mesi di duro lavoro, duranti i quali fu messa a repentaglio la nostra salute fisica e psichica, finalmente arrivammo al giorno dell’inaugurazione con uno stato d’animo difficile da descrivere. Sicuramente eravamo eccitati ed emozionati, ma soprattutto preoccupati di fronte all’incertezza sugli esiti dell’evento. Nonostante i passaggi pubblicitari in radio, non sapevamo quanta gente sarebbe venuta… e poi già eravamo certi che nei tre giorni di festival non avremmo avuto due minuti di pausa.

Timori infondati, visto che alla fine birRO-MAnia fu un successo di pubblico senza precedenti per Roma. Il festival fu strutturato prendendo spunto da Artebirra Pasturana: c’era dunque un solo grande stand centrale per le birre italiane, con due produzioni per ogni birrificio partecipante. Le aziende presenti furono Atlas Coelestis, Baladin, Beba, Bi-Du, Birra del Borgo, Birrificio Artigiano, Birrificio Italiano, Birrificio Lodigiano, BOA, Brewery Technology, Brùton, Grado Plato, Maltovivo, Mosto Dolce, Orso Verde, Saint John’s Bier, Stazione Birra e Troll. Insomma un elenco di tutto rispetto, che a distanza di anni risulta ancora di primissimo livello. Dettaglio da non sottovalutare: erano presenti tutti i birrai, nessuno escluso.

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Ottima anche la rappresentanza di birre straniere. L’amico Andreas Gaenstaller giunse dalla Germania per partecipare come “portavoce” dei birrifici della Franconia. In uno stand agghindato alla grande propose alla spina la sua meravigliosa Ungespundetes (al tempo lavorava ancora alla Mahr’s), la Benedikt XVI di Lang Brau, la Zwickel di Beck Brau e l’immancabile Schlenkerla Marzen. Le altre birre straniere furono ospitate nello stand di noi Domozimurghi Romani (formalmente l’associazione organizzatrice di birRO-MAnia), dove si potevano bere Saison Dupont, Gouden Carolus Triple, Kasteel 12 e La Chouffe.

Penso che molti tra i visitatori della manifestazione difficilmente dimenticheranno l’angolo gastronomico, in cui Gabriele Bonci diede il meglio di sé, nonostante le condizioni proibitive della “cucina”. Personalmente non scorderò mai la carne di maiale più buona che io abbia mai mangiato, che Gabriele mi porse sottobanco dietro la sua postazione sul finire della prima giornata di manifestazione.

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Anche Kuaska difficilmente dimenticherà birRO-MAnia, soprattutto perché lo costringemmo a sgolarsi nei tre laboratori all’aperto che condusse. Purtroppo il malfunzionamento del microfono costrinse il guru a guidare le degustazioni con la sola forza delle sue corde vocali. Tuttavia i laboratori furono un successo e segnarono il tutto esaurito; c’erano anzi tante persone che seguivano in piedi le spiegazioni di Kuaska pur non potendo assaggiare le birre in degustazione. A concludere il tutto, ci fu il classico incontro homebrewers (con Kuaska giudice supremo) e il corso gratuito di spillatura condotto – neanche a dirlo – da uno spumeggiante Colonna.

Furono tre giorni incredibili, clamorosamente faticosi e praticamente infiniti, anche perché sabato birRO-MAnia proseguì fino all’alba, rientrando tra gli appuntamenti della Notte Bianca – quando la Notte Bianca di Roma era un evento immenso, non la triste parodia di oggi. Ripensando a cinque anni fa mi tornano alla mente momenti unici, come la squilibrata che interruppe improvvisamente un laboratorio di Kuaska minacciando di chiamare la polizia 🙂 , la grandissima performance di Giorgione del Mastro Titta, le imprecazioni di Bonci in cucina, le corse per risolvere tutti i vari casini, le risate a fine giornata insieme ai birrai.

Il festival fu un successo, ciononostante non riuscimmo mai a replicarlo. Questo è un mio personale cruccio di cui ancora fatico a farmi una ragione – sarà per questo che ogni anno rinnovo il contratto per il sito web, rimasto invariato rispetto al 2006. Per concludere il momento amarcord, non c’è niente di meglio che riportare i tre post che Marco Tripisciano dedicò alla manifestazione. Eccoli: uno, due e tre.

Chi tra voi oggi legge Cronache di Birra era lì cinque anni fa?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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20 Commenti

    • Ahahah ok, te la racconterò di persona a Bibbiano. Ti anticipo solo che non ho mai visto Kuaska così imbarazzato… e come immaginerai per farlo imbarazzare ce ne vuole…

  1. A volte ci sono giornate o periodi fantastici che vorremmo replicare ma per qualche strano motivo non ci è + possibile…sigh…momento dei ricordi…

  2. ciao Andre……….. io non c’ero, ma mi inteesserebbe sapere perchè non è più ripetibile.
    Dico solo che la stesura mi ha completamente assorbito che l’ho letta di un fiato. L’adrenalina che hai provato si è sentita tutta…………

  3. Venni anche io, eravamo li per partire con il progetto Amiata e volevo rendermi conto di quel che c’era, fu lo spunto per dire ok, ci provo.

  4. IL festival per eccellenza, c’ero e portai con me parecchia gente…indimenticabile. Bonci sopra tutti, come sempre. Io contribuirei per una sua replica, ovunque e quando vi pare.

  5. Una cosa che non dimenticherò mai, bellissima. Se ci penso provo una grande nostalgia, per quei tempi che sembrano così lontani, più leggeri, spensierati. Forse per questo sono contento che sia rimasto episodio unico…

  6. Io c’ero e l’atmosfera che si respirava in quell’occasione non l’ho più ritrovata in nessun evento al quale ho partecipato. indimenticabile.

  7. Non c’ero, ma avendo aperto il birrificio a Bologna pochi mesi prima ricordo l’invito di Ub. Ricordo i commenti degli amici uniti a quelli scritti adesso qui. E’ vero, sembra passato un secolo.

  8. C’ero anche io, l’8 e il 9, che è peraltro il giorno del mio compleanno… La mia ragazza, oggi mia moglie, mi regalò al volo una delle degustazioni con Kuaska, dopo di che ci facemmo raggiungere da un gruppo di amici per festeggiare. Anche io ne ho un ricordo fantastico, con un’atmosfera che nessun altro festival birrario (almeno qui a Roma) è più riuscito a ricreare. In effetti sì, erano altri tempi…

  9. No vabbé… sono giunto qui tramite il link dal post di oggi. C’ero a questo festival, eccome se c’ero. Non ricordo cosa bevvi, non ricordo la presenza dei molti personaggi ora a me noti, ma ricordo bene i seminari di Kuaska. Ero uno di quelli in piedi che lo ascoltava estasiato… La notte bianca più bella a cui ho partecipato

  10. Posso dire cero..gran nostalgia la mia prima manifestazione sulle birre artigianali…e cominciai da li’ le varie conoscenze a parte Kuaska e Giacu che gia’ conoscevo,i Domozimurghi furono fantastici…..e furono almeno per me’ 2 giorni spensierati e carichi di sorprese e novita’…da qualche parte ho ancora qualche foto e mi scappa la lacrimuccia……

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