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Che 2014 birrario sarà

previsioni-2010E dopo aver verificato le vostre profezie birrarie di un anno fa – con buoni risultati, devo ammetterlo – oggi possiamo divertirci a esprimere quelle relative al nuovo anno ormai all’orizzonte. Il 2013 non è stato certo un anno felice per il nostro settore, soprattutto a causa della stangata dell’aumento delle accise. Se però lo paragoniamo a quanto sta accadendo in altre realtà produttive italiane, possiamo sicuramente sentirci tra i meno sfortunati: la birra, soprattutto quella artigianale, continua a crescere a ritmi spaventosi. Certo lo sta facendo con luci e ombre, che probabilmente verranno confermate o smentite nei prossimi mesi: sta a voi ora indicare cosa succederà nel 2014. Come al solito non si vince niente, ma è un modo divertente di approcciarsi all’anno nuovo.

I trend della birra artigianale in Italia

Cosa succederà nel mondo della birra italiana nei mesi a venire? Secondo me si rafforzerà la presenza della birra artigianale all’interno della politica nazionale, fino alla creazione di una normativa per la sua definizione. Spero che se ciò dovesse succedere avvenga con la consultazione delle associazioni di settore e i suoi operatori, ma ne dubito: rischieremo di trovarci con regole ottuse e limitanti, che si riveleranno assolutamente controproducenti. Insomma, cominciamo con un certo ottimismo 🙂 .

I birrifici italiani continueranno a comparire come funghi e supereremo abbondantemente le 700 unità operanti sul territorio, mentre quelli già consolidati apriranno progetti paralleli all’estero. Molte delle nuove aperture saranno beer firm, ma si tornerà a investire sui brewpub, che andranno a occupare zone ancora abbastanza vergini da questo punto di vista. A livello di locali il format “beershop con spine” si diffonderà nei maggiori centri cittadini, ottenendo una buona risposta di pubblico come già accaduto a Roma in tempi recenti. Gli chef stellati punteranno sui prodotti artigianali come mai accaduto in passato.

I trend della birra artigianale nel mondo

Cosa succederà fuori dai nostri confini? Difficile dirlo. Sarà che forse sono sempre meno attratto dai trend stranieri, ma devo ammettere che quest’anno non ho molta ispirazione al riguardo. Prevedo un’ulteriore crescita del Regno Unito, che diventerà – se non lo è già ora – la meta preferita per ogni beer hunter d’Europa, che sia un amante delle tradizioni o un moderno rater incallito. Nel panorama internazionale emergeranno alcuni paesi dell’est Europa, che conquisteranno l’attenzione degli appassionati con birrifici giovani e di nuova concezione. La Spagna continuerà a crescere, più per l’offerta dei locali che per la qualità delle sue birre.

Negli USA non ci saranno grandi novità: ormai è stato detto tutto quello che c’era da dire, ma il mercato continuerà la sua inarrestabile ascesa. Forse verrà codificato un nuovo stile birrario, mentre grande attenzione verrà riversata sui cocktail alla birra. Chiaramente craft.

I birrifici italiani in evidenza

Se ci riferiamo ai concorsi internazionali, ormai i nomi da fare sono sempre gli stessi, con il Ducato in testa. L’azienda di Roncole Verdi farà di nuovo incetta di medaglie e riconoscimenti, quindi è interessante sparare altri nomi che potrebbero affermarsi, più o meno a sorpresa: personalmente punto su Settimo, Brewfist, Birrificio Italiano e Maltus Faber.

A livello di nuovi nomi il 2013 ha offerto diverse sorprese: ieri parlavamo delle medaglie di Birra Perugia e Batzen Brau allo European Beer Star, ma bisogna ammettere che i nuovi nomi non sono mancati neanche a Birra dell’anno (Gambolò, Rolio Beer, BAV). Se allora dobbiamo parlare di sorprese, citerei Bellazzi, P3 Brewing e Birra dell’Eremo. Nel panorama capitolino invece continueranno a crescere nomi giovani e locali come Pontino, Aurelio e Cerevisia Vetus, senza dimenticare la beer firm Stavio.

La sfera di cristallo

E per concludere non resta che lanciarsi nelle previsioni più ardite, quelle sulle quali non scommetteresti neanche 1 euro, ma che se realizzate potrebbero moltiplicare enormemente la posta in palio. Insomma, lo avete capito: questa categoria è dedicata alle ipotesi più assurde e strampalate, ma dove non può mancare una punta di attinenza alla realtà.

Per quanto mi riguarda prevedo allora qualche clamorosa invasione di campo da parte dell’industria: la Carlsberg se ne uscirà con l’Angelo Poretti dry hop non pastorizzata, prodotta con luppolo neozelandese. Un piccolo centro dell’Italia settentrionale aprirà il primo birrificio comunale – sulla falsariga dello Zoigl tedesco – e permetterà ai suoi cittadini di realizzare birra in loco, ma ovviamente a prezzi elevatissimi. Infine l’aumento sulle accise verrà annullato, anzi l’imposta sarà addirittura azzerata come per il vino: poi però si ripresenterà in forma diversa con il nome di Beer Tax e sarà più salata per i birrifici sotto i 10.000 ettolitri annui.

E con questo splendido augurio 🙂 lascio spazio alle vostre previsioni. Sarete bravi Nostradamus birrari come dodici mesi fa? Staremo a vedere… Ah, ricordatevi di non usare le vostre conoscenze in anteprima per barare: ogni pronostico deve essere fatto rigorosamente alla cieca 😉 .

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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37 Commenti

  1. – Sviluppo del franchising per alcuni Birrifici con locale di mescita che hanno un “brand” ben definito e identificabile.

    – Alcuni birrifici anche importanti aumentereanno gli investimenti sullo sviluppo di bevande alcoliche che non sono necessariamente birra.

    – Più del 60% dei birrifici attivi avrà almeno una birra passata in botte (sempre che non sia già così…)

    – Resteranno solo 3 o 4 weekend all’anno liberi da eventi birrari.

    – Apriranno cliniche per disintossicare gli appassionati che soffrono di “sindrome da acquisto obbligato di ogni novità” 🙂 ma gli appassionati non potranno permettersele perché avranno speso tutto in birra.

  2. Vediamo

    – Apertura di nuovi brewpub a Roma e a Milano
    – Mild e Berliner Weisse brassate ovunque e da chiunque
    – Numero dei birrifici italiani tendenzialmente stabile o in leggera diminuzione, con un’esplosione del numero di beer firm
    – Fallimento del Brewdog Bar di Roma
    – Notizia dell’apertura di un Mikkeller Bar sempre a Roma
    – Birrifici italiani più in evidenza: Extraomnes, Stavio, Aurelio, Birrificio Settimo, BiDu, Foglie d’Erba
    – Un grosso birrificio americano aprirà una sede produttiva in Europa

    • In primavera dovrebbe aprire una succursale della Brooklyn Brewery qui a Berlino. I lavori sono già iniziati 😉

    • Invece penso che l’apertura del Brewdog Bar spezzerà le ossa di molti improvvisati dell’ultim’ora.
      La mia previsione è che, a Roma, qualche posto comincerà a CHIUDERE i battenti.
      Aspettiamoci, invece, un trend in Italia verso le fermentazioni spontanee o le sour in generale.
      Non esploderà nessun nostro birrificio in particolare, tranne forse un paio come Settimo e/o Birrone. Prevedo una bella espansione per Loverbeer.
      AB-InBev, SAB-Miller o Heineken acquisiranno un birrificio italiano, ma preferisco non fare nomi.
      Collaborazione italiana con Kernel o Moor: ci vedo Toccalmatto o Brewfist.
      Struise aprirà un pub a Bruge o ad Amsterdam.
      Forse vedremo qualcosa di Hill Farmstead in Italia.

  3. Dai che ci riprovo, venghino siori venghino, un altro giro un altra corsa!

    Italia: La politica nella birra… Sì ma non la vedo positiva, entreranno a gamba tesa le industrie a far pressione, maggior definizione del prodotto artigianale con conseguente righetizzazione (vedi limite produttivo) a favore dell’ industria, che continuerà a cavalcare l’ immagine che l’ artigianale si è costruita spacciandola per sua.
    Dopo le sour oggi non sei nessuno se non fai maturare una birra in legno.
    Aumento dei fintiPub, mi si permetta di definirli così, quindi come dici tu Andrea Beershop che oltre alla vendita contemplano spillature.
    Di pari passo aperture dei pub 2.0, nel senso dei nuovi locali che già in questo 2013 si è iniziato a vedere, locali gastrofichi non gastrofichetti, nel senso che alla competenza del prodotto spillato si abbina (o si tenta di farlo per lo meno) una cucina più sfiziosa senza perdere troppo di vista le origini della public house. E dico pure produttori che aprono un locale ma anche questo è un trend già iniziato quest anno.

    Estero: Anche io vedo l’ Inghilterra massiccia padrona del 2014, Golden Ale, classic IPA Porter e Stout. Sia come meta turistica che come stili di riferimento per nuove produzioni anche nostrane. Meno mitteleuropa insomma.

    Birrifici: Birra Perugia in questo ultimo quarto di 2013 mi è piaciuto tantissimo e ho fiducia nel 2014 per loro, Settimo lo nominai lo scorso anno e lo rinomino quest’ anno. Nel Lazio Aurelio, Pontino e Cerevisia Vetus sono una bella realtà in continua crescita, li hai nominati tu Andrea allora io mi limito ai miei 2 di cui sopra.

    Sfera di Cristallo: un ponte tra noi e il Giappone!

  4. PS
    Foglie d’ Erba non lo nomino perchè non è propriamente un nuovo birrificio, ma ad oggi ha una qualità devastante dei suoi prodotti. avessi un locale gli dedicherei una via a rotazione fissa.

  5. Ci provo:

    -Aumento vertiginoso dell’export birraio italiano e contestuale aggressione del craft USA sul mercato italiano (in effetti già sta ampiamente succedendo)
    -Proposte di qualità da parte dell’industria, gettandosi magari sugli stili inglesi
    -Mastri birrai donne in ascesa
    -Nascita dell’Italian Homebrewer Association

    Veniamo alle “impossibili”:
    -Baladin apre una malteria
    -Tutti si vogliono bene, cooperano e nessuno parla male di nessuno.
    (…e vissero per sempre felici e contenti)

  6. TREND ITALIA:
    – continua ascesa delle beer firm
    – aumento complessivo birrifici (intorno ai 700)
    – FINALMENTE importante aumento di locali specializzati (pub, beershop, brewpub) anche fuori Roma (milano su tutti)
    – I birrifici più importanti e grandi inizieranno a strutturare le loro aziende con figure manageriali
    – il marketing avrà maggior importanza
    – continua il trend dei beer shop con mescita
    – poche collaboration (finalmente)
    – continua il trend della riscoperta di stili antichi (speriamo!)
    – nascita di birrifici agricoli in numero considerevole
    – gastropub (tipo http://www.the-dairy.co.uk/index.html) nuovo trend

    TREND dal MONDO:
    – usa: continuo aumento quote micro nel mercato, ma poche novità forti
    – germania: prosegue il rinnovamento del movimento grazie ad alcuni birrifici che “giocano” con gli stili classici e/o si lanciano in produzioni tipiche di altre nazioni (scarsi risultati)
    – belgio: anno di “purgatorio” in cui non sarà considerata LA nazione birraia
    – inghilterra: continua il trend positivo x il movimento trascinato ancora da londra
    – scandinavia: anche qua anno di “purgatorio” in cui nn sarà considerata la zona più innovativa/alla moda
    – Olanda in grande spolvero
    – Italia super ricercata! La nazione di moda!

    BIRRIFICI in EVIDENZA:
    tra i grandi: ducato, extraomnes, foglie d’erba, carrobiolo
    pesi medi ed emergenti: settimo, del forte, endorama, elav, stavio (ma anche tutti quelli nuovi dell’area romana che hai detto tu), retorto, gambolò…non vedo un vero NUOVO emergente, una VERA novità (speriam di sbagliare :P)

    SFERA DI CRISTALLO:
    – Evento mobi sulla falsariga del gbbf e lancio guida pub italia
    – Nasce un birrificio in germania che ha la mission di ridate onore e spolvero a tutti gli stili tedeschi in difficoltà e/o abbandonati
    – Arrivano in italia birre artigianali brasiliane e con più costanza canadesi, australiane e kiwi
    – Nuovo birrificio trappista
    – Stile dell’anno berliner weisse e old ale
    – spazio in tv x la birra artigianale italiana
    – un giovanissimo birraio italiano emigrato in UK x farsi le ossa, farà parlare di sè

  7. TREND ITALIA:
    Il numero dei micro arriverà a 800, di cui beerfirm circa 200.
    Gli appassionati della vecchia guardia, più che aprire birrifici, apriranno pub in città poco coperte e con buona offerta culinaria.
    Spopolerà il servizio a pompa.
    In previsione dell’estate si moltiplicheranno le uscite di birre ispirate a koelsch e golden ale, mentre in autunno-inverno di doppelbock.
    Crescita del consumo di fusti nei pub e di bottiglie in casa.

    TREND dal MONDO
    Invasione del mercato di Giappone, Cina e dintorni, da parte dei produttori belgi ma anche italiani.
    Cominceremo a sentir parlare di reinassance ungherese.
    Qualche birrificio trappista uscirà dal club.

    BIRRIFICI in EVIDENZA:
    Tra i vari concorsi trionfano ancora Ducato, Lambrate, Italiano, Amiata. Pronostico medaglie e riconoscimenti per Birrone, Gambolò, Scarampola, MC77, Turan.

    SFERA DI CRISTALLO:
    Dopo il post settimanale su nuove birre e nuovi birrifici, su CdB un post mensile sui birrifici che chiudono (grattatina, please!)
    Qualche grosso produttore/distributore di vino acquisisce piccoli micro o quote di grandi micro.
    Collaboration brew con italiane da parte di Sierra Nevada, De La Senne, De Molen, To Øl.
    De Molen apre un pub ad Amsterdam, Brewdog a Dublino.
    Aprono locali di mescita sul modello Open Baladin: prevedo lo farà qualcuno tra Menaresta, Ducato, Toccalmatto o qualche altro.
    Verrà riconosciuta la dicitura “birra artigianale” o “birra italiana” in etichetta ma i requisiti di produzione saranno così larghi che ne avranno diritto anche Menabrea e Forst.

  8. Collaboration Extraomnes-Ducato

  9. Teo Musso si butta in politica

    qualche birraio sbarca in tv in qualche talent (magari quello qua sopra)

    qualche birraio chiude baracca per trasferirsi un un altro continente

    comincia ad aprire una catena di locali foraggiati da qualche grande gruppo alimentare

    alcuni sommelier di successo fiutando l’aria invece di improvvisarsi come al solito si mettono a studiare seriamente la birra e/o organizzano con gente preparata dei corsi base per sommelier mettendo con le spalle al muro l’AIS su questo tema

    nasce usa seconda guida delle birre italiane

    nasce un web magazine (detto anche blog) italiano multiautore sulla birra

  10. alexander_douglas

    Colonna si converte al gastrofighettismo e inizia a servire peroni e moretti ( ma solo le gran riserve eh) nel nome della tradizione italiana XD

  11. TREND ITALIA
    Ancora nuovi Frati/Monaci birrai.
    birre acide, barricature e session beer a secchi.
    Poi, come già detto lo scorso anno, per differenziare gli investimenti i birrifici inizieranno a mettere sul mercato anche altri prodotti tipo: alcolici, bibite e altri generi alimentari (vedo che quest’anno anche altri sono dello stesso avviso).

    TREND MONDO
    “l’Americanizzazione” della birra continuerà ad espandersi anche in paesi europei di grande tradizione birraria (Rep. Ceca, Germania e Inghilterra).

    BIRRIFICI RIVELAZIONE
    Pontino, Settimo e The Wall
    Dei premi e delle medaglie non mi frega niente, non li considero, oramai arrivano a pioggia.

    SFERA DI CRISTALLO
    Alcune BeerFirm italiane si faranno produrre la birra all’estero.
    Le bottiglie di Unionbirrai verranno messe da parte.
    Donne protagoniste della birra artigianale.

  12. enrico cornelli

    Considerevole aumento dell’export verso l’Asia

    Una multinazionale acquisisce un microbirrificio

    Nuova specie di luppolo Italiano

    Farinetti trasporta Musso in politica

    Apertura micro Italiani in paesi tipo Croazia e Slovenia

    Aumento dei prezzi medi

    E infine ahimè più chiusure che nuove aperture con le banche che chiedono il rientro dei prestiti

  13. ci provo pure io va…

    TREND ITALIA:
    Apertura beershop nell’area romana che si assesterà. Aumento invece dei brewpub.
    Al sud aprirà qualche altro birrificio. Molti si butteranno sulle beerfirm.
    Riscoperta degli stili teutonici.
    Grossi birrifici continueranno l’opera già iniziata, di “colonizzazione” dell’oriente (cina,thailandia,giappone)

    TREND dal MONDO
    In ascesa birrifici norvegesi. In calo quelli danesi.
    Grosso ritorno dei birrifici inglesi con attenzione particolare alle nuove mode piuttosto che gli stili british classici

    BIRRIFICI in EVIDENZA:
    In italia Settimo, Birrone
    In Europa Kernel si conferma in maniera netta.

    SFERA DI CRISTALLO:
    St.Bernardus torna a fregiarsi del marchio trappista.
    Musso condurrà un programma su sky
    Accise in diminuzione perchè saranno imposte anche sulla produzione del vino.

  14. Arrivo in Italia di materie prime degne di tale nome.

    Lancio sul mercato di una nuova tipologia di birra, non proprio un nuovo stile, ma qualcosa di mai visto.

    Recensione da parte di Andrea di alcuni stili di birra, dati per inesistenti da molti di voi.

    Sul barbiere si parlerà sempre meno di birra e sempre più di rockettari.

  15. Italia – chiuderanno molti “pseudo” birrifici, arriveranno nei locali e nei beershop birre da molti birrifici di paesi stranieri per ora assolutamente snobbati , apriranno molti altri locali che abbineranno birra a cibo di qualità (validi davvero)
    Mondo – crescita esponenziale di spagna e francia
    Birrifici – protagonista italiano un nuovo imminente birrificio laziale che spiazzerà tutti
    Sfera cristallo- talent show birrario con leo/teo

  16. Bello il giochino Nostradamus:

    -Si affermeranno ancora di piu’ luppoli europei e piu’ birrifici artigianali ne useranno, soprattutto nelle fresh hop.

    -Piu’ brewpub veri (non quelli stile galletto arrosto)
    -Stile birrario dell’ anno: Bavarian Weizen con sorpresa (luppoli da aroma esoterici).

  17. Questo articolo…ci piace! =D
    Allora:
    – innanzitutto prevedo la prossimissima premiazione di Giovanni Campari come birraio dell’anno per Ducato. I recenti successi lo danno super accreditato, nonostante l’agguerrita concorrenza;
    – sono di parte, ma complice il lavoro di fervidi esponenti, prevedo un’importante crescita della scena birraria calabrese, sul fronte produttori ma soprattutto sul fronte locali;
    – non so se in America o meno, ma verrà coniato un nuovo stile birrario;
    – nascita di altri birrifici trappisti, diciamo tra 3 e 5, di cui uno in Paese diverso da quelli attuali.

    Sfera di cristallo: collaboration brew tra due birrifici industriali! mmm, facciamo Heineken e Guinness

  18. dici bene Andrea,……in Spagna si prevedono novità e aumento dei consumi artigianali…..

    😉

  19. Senza stare li a dividere in categorie, le butto un po’ la….. Alla fine è molto sottile la linea che divide il trend ipotizzato dalla sfera di cristallo….

    – Aumento delle importazioni americane, soprattutto dalla grande distribuzione, a prezzi decisamente piu’ abbordabili delle artigianali italiane.

    – I birrifici e le brewfirm continueranno ad aumentare perchè aumentano i consumi di birra artigianale a discapito di quella industriale.

    -Le brewfirm nuove o già presenti sul territorio produrranno all’estero (per essere piu’ competitivi)

    – Nonostante l’aumento dei consumi di birra i birrifici artigianali ormai già consolidati, prediligeranno l’export che il consumo diretto nel paese (tanto ci penseranno
    appunto i nuovi entrati e le importazioni da america ed europa a coprire il fabbisogno)

    -Aumenteranno non tanto i brewpub, quanto i brewfirmpub! Locali con propria birra artigianale ma prodotta da altri!

    – Deciso aumento di locali e pizzerie standard che proporranno almeno una spina artigianale tra le referenze.

    – Prime lattine italiane (magari targate Brewfist….)

    – per concludere Musso, Colonna, Liberati, Di Vincenzo e magari anche Polli in società acquisteranno Eataly da Farinetti, che nel frattempo si unirà a Renzi e Alfano nel nuovo Mega Partito Politico.
    Farinetti nel frattempo ha acquistato Esselunga da Caprotti.
    Esselunga che diventerà il piu’ grosso Beershop Italiano! (forse con quest’ultima previsione ho un po’ esagerato….)

  20. Dato che lo scorso anno qualche cosina ci ho azzeccato, ora ci ritento.
    Se provo a ipotizzare come sarà il “mondo birrario” nel 2014, credo che il mercato dei produttori artigianali andrà aumentando un po’ ovunque, con magari qualche produzione di qualità in paesi relativamente poco avezzi al genere, come la Spagna o i paesi dell’Est.
    In Italia invece quasi sicuramente aumenteranno i brewpub e ci saranno più nuovi locali “collegati” a birrifici esistenti, un po’ sul modello dei vari progetti legati a Baladin, ma realizzati da nomi importanti come ad esempio Brewfist, Toccalmatto e ,ma qui la vedo dura, una nuova succursale del Birrificio Italiano di Lurago.
    Ci sarà una piccola ondata di chiusure (c’è crisi per tutti, si sà), am con le nuove aperture e le beerfirm il numero complessivo di produttori di birra craft in Italia sarà superiore a quello del 2013.
    Una piccola previsione anche per la nostra finestra web sul modno della birra: secondo me ci saranno ancora altri ingressi nella redazione di Cronache di Birra, oppure un nuovo blog multi autore, sullo stile di Intravino, in cui gli altri blogger si coalizzeranno per l’invidia nei confronti di questo sito 😉

  21. Volendo rilanciare, dopo le birre al mosto di vino, quelle fatte impiegando tecniche prettamente enologiche, quelle passate in botti da vino, oltretutto rigorosamente in bottiglie da vino, con capsule ed etichette da vino oltre ai prezzi da vino, per il 2014 mi aspetto le indicazioni delle annate, d’altronde già in alcuni forum ci si esprime con queste.

    Oltre 2000 anni fa, in Palestina, qualcuno trasformò l’acqua in vino. In Italia non siamo ancora così bravi, per ora ci stiamo riuscendo con la birra.

  22. PURTROPPO ANCHE NEL 2014 LA BIRRA E’ SEMPRE CARISSIMA!

    MENO MALE CHE SOLO 2 BIRRIFICI HANNO PREZZI GIUSTI.

    VABBE’…..VADO A BERE IN SPAGNA!

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