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Imprenditore si propone come socio finanziatore per un birrificio

Riceviamo e pubblichiamo questo annuncio di ricerca di partnership in un progetto brassicolo.

Buongiorno, sono seriamente intenzionato ad entrare in qualità di Socio finanziatore in un birrificio, serio e dinamico, che abbia desiderio di effettuare nuovi investimenti sia in impianti che in sviluppo commerciale. Provengo dal mondo dell’industria tessile ed ho gestito importanti realta’ industriali di famiglia per molti anni.

Attualmente sono affascinato da questo mondo, amo la birra e credo nel futuro di questo settore che certamente dovrà ridimensionarsi in termini numerici, favorendo la professionalità e la ricerca della dimensione industriale sufficiente a permettere investimenti nei nuovi mercati.

Se siete interessati potete chiamare il numero 340 7337316.

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33 Commenti

  1. alexander_douglas

    Ma l’avete letta la seconda parte dell’annuncio? a me sta gente che viene dall’industria e pensando che siccome c’hai i soldi con prepotenza può cambiare un mondo che ricordiamo è genuino,artigianale e non fatto di cose industriali fatte in serie non mi va giù….anche perchè “che certamente dovrà ridimensionarsi numericamente” significa “le piccole realtà che non stanno al passo è meglio che spariscano” e una cosa buona di questo mondo è che le grandi realtà non hanno mai cercato di ammazzare,inglobare e soffocare le piccole…

    • Alexander si parla di un socio finanziatore, cioè di qualcuno che potendo investire vuole farlo in un settore che va bene. Non è qualcuno che improvvisamente vuole mettersi a fare birra perché è figo o perché il mercato tira. Offre una possibilità di crescita a chi già la fa, che è ben diverso.

      • ma soprattutto dove sta la prepotenza? dice esattamente le stesse cose che dicono i principali attori del movimento artigianale italiano

      • alexander_douglas

        Uno che ti dice testuali parole : “che certamente dovrà ridimensionarsi in termini numerici, favorendo la professionalità e la ricerca della dimensione industriale sufficiente a permettere investimenti nei nuovi mercati” è uno che vuole venire a dettare legge in un mondo che non è il suo per il semplice fatto che ci mette i soldi. E io ( e tanta altra gente credo anche) penso che gente così non farà del bene al mondo brassicoloperchè se la poni in un contesto industriale inevitabilmente metti in risalto la quantità sulla qualità per una questione di guadagno e la filosofia di chi produce artigianale penso sia esattamente l’opposto. Non è stato umile nel modo di porsi, è arrivato con la prepotenza tipica di chi avendo i soldi si sente il padrone del mondo, e a me sta storia del mito dell’imprenditore che sembri che li devi stare a venerare da mattina a sera mi è sempre stata molto sul culo. Poi ognuno per carità, libero di pensarla come preferisce 🙂

        • Come dice SR ha scritto cose che pensano in molti nel settore, compreso il sottoscritto. Se non avesse usato l’aggettivo “industriale” probabilmente l’annuncio ti sarebbe sembrato del tutto lecito: è un termine che provoca ancora pruriti nell’ambiente ed è giusto che sia così, ma dubito che qui sia usato con l’idea di trasformare la birra di qualità in qualcosa di simile dai prodotti delle multinazionali.
          Poi in generale mi sembra che stai arrivando a una serie di conclusioni eccessive, boh non vedo tutte le cose che dici tu.

          • ma poi cosa ha di così brutale il termine “industriale” se applicato al sostantivo “processo”? ma questi pensano che chi fa birra buona in giro per il mondo sta ancora là con il pentolone di rame e il carbone?

          • Mah secondo me nel nostro settore dovremo essere bravi a porci nel modo giusto rispetto a questo termine, sottolineandone gli aspetti positivi ma senza sdoganarlo in modo acritico. Vabbè è un lungo discorso che ci porterebbe abbondantemente OT

        • ma che menate ti fai?

          secondo te 400 microbirrifici in Italia sono sostenibili? secondo te per avere economia di scala serie ed esportare come fanno nel resto del mondo puoi lavorare con un 5hl e 4 maturatori? mah…

          questa ha detto chiaramente: ho il capitale da investire e cerco partner che conoscano il mestiere. e tu gli hai già fatto la radiografia senza manco sapere chi è

          certo, invece fare un birrificio con 100k euro ipotecando la casa conquisteremo il mondo…

          • alexander_douglas

            Questo ti sta dicendo ” se sei piccolo e non stare al passo è meglio che sparisci” ( perchè il senso del discorso è questo) e tu gli dai retta e ragione? contento tu….dovrebbe darci fastidio che c’è gente che lavora male( che non necessariamente sono i piccoli, ricordiamolo) non il fatto che c’è tanta gente che intraprende questo mondo….

          • alexander_douglas

            e poi perchè non sono sostenibili? se ci sono i soldi per farlo certo non sta a te decidere chi può e chi non può farlo….tanto lo sappiamo benissimo che in Italia per avere un birrificio devi avere soldi a palate a causa delle imposte vergognose che ci sono dietro quindi chi si fa l’impianto non è una persona che si ipoteca la casa per permetterselo, su….

          • il punto in cui questo ti dice che se sei piccolo devi sparire lo leggi solo tu…

            questo ti dice: è un settore redditizio e che richiede capitali e competenze: io ci metto i primi, cerco chi ci mette i secondo. che male c’è?

            perché non sono sostenibili? basta saper fare le addizioni e le moltiplicazioni, cosa dette decine di volte ovunque, anche qui. basta saper fare due proporzioni fra consumi pro capite, popolazione e numero di birrifici in Italia e in qualsiasi altro paese birrario… poi se uno vuole fare il birraio a tutti i costi, è disposto a farlo per la gloria e ti vende le bocce al prezzo di un buon Chianti è un altro discorso… fatto già centinata di volte…

            in Italia bisogna avere soldi per fare un birrificio tanto quanto bisogna avere soldi per fare un’officina meccanica o un panificio. infatti non tutti i metalmeccanici hanno la loro officina, e non tutti i panettieri hanno un forno, funziona un po’ così in qualsiasi cosa, pensa che strano…

          • alexander_douglas

            Neppure tutti i birrai hanno l’impianto…ti illumino con una notizia stratosferica: esistono queste strane cose che si chiamano beer firm, pensa un po….

          • il tuo faro mi abbaglia, ma mi sfugge il nesso col discorso che si sta facendo…

          • alexander_douglas

            Che non è strettamente necessario avere un proprio impianto di produzione per fare il birraio…..tu giustamente dici che ci sono tanti metalmeccanici e tanti panettieri ma non per questo hanno il loro forno, beh anche coi birrai alla fine è così. Certo penso che sia il sogno di tutti averlo ( anche se c’è chi come preferisce girare qua e là a cercare collaborazioni, filosofia free e senza dubbio accattivante) ma c’è tanta gente che ha le idee per fare il birraio ad alti livelli ma non ha i soldi per un birrificio, ed ecco che spuntano le Beer firm. Tu dici che ci sono tantissimi microbirrifici in Italia in proporzione alla popolazione e ai consumi, ma quanti di questi sono realmente birrifici e non sono beer firm invece? Dovremmo cercarle di coltivarle queste piccole realtà invece c’è chi ragiona a volerle fare sparire….

          • abbi pazienza, qua stiamo parlando del numero di MICROBIRRIFICI sostenibile e sensato e tu mi parli dei terzisti… scusa il francesismo, ma che minchia c’entra?

            secondo te un “capitalista” si propone su Cronache per finanziare un terzista che, per definizione, è uno che affitta gli impianti proprio perché non ha i capitali per farsi il birrificio?

            stai facendo un sacco di chiacchiere ma se ti metti a fare due conti proporzionandoti agli USA scoprirai che di spazio per microbirrifici in Italia ce n’è – largheggiando – una cinquantina, se ti basi sul consumo interno. terzisti, brewpub ed export sono un discorso diverso

            io non ho nessun problema sull’avere 12,000 microbirrifici, ma se non hai abbastanza mercato finisce che produci troppo poco, se produci troppo poco finisce che non copri i costi fissi e lavori solo come un mulo, se non copri i costi fissi finisci che devi far pagare le birre un occhio della testa, se fai pagare le birre un occhio della testa e non hai qualità e marchio percepiti molto elevati finisce che quelli più grossi di te faranno prezzi migliori e ti escludono dal mercato, non ne vendi abbastanza e vai a gambe all’aria

          • alexander_douglas

            I dati di consumo interno sono indicativi ma non sono dogmi. Se ti basi su questo ragionamento allora, per fare un esempio, il Belgio non avrebbe ragione di avere la quantità immensa di produttori artigianali e di microbirrifici che ha perchè i dati sul consumo di prodotti artigianale sono sempre impietosi rapportati a quelli dei prodotti di largo consumo. Ora lo sappiamo tutti che stiamo parlando di realtà diverse ma era per fare un esempio che questi dati non possono essere presi per oro colato. Poi io non dubiro né nego che in Italia c’è gente che si è infilata in questo mondo non solo senza le possibilità economiche per farlo ma anche senza neanche le competenze necessarie, però secondo me tu estremizzi un po il discorso. Io ti ho citato le beer firm per due ragioni: a) per farti notare che chi ha l’impianto è una persona che ha tanti soldi e di conseguenza non si fa problemi per le conseguenze previste dal tuo ragionamento ( di per se inoppugnabile)….se avesse problemi economici o comunque cifre a disposizione non consone all’apertura e alla gestione di un impianto si creerebbe una beer firm ( almeno che non parliamo di cretini, ma questo è un discorso). b) se togli le beer firme e volendo i brew pub siamo sicuri che ci siano effettivamente così tanti microbirrifici in esubero?

          • alexander_douglas

            Ma il punto non sarebbe anche questo….se il discorso fosse partito da qualcuno che è interno a quest’ambito pur non condividendolo non mi avrebbe dato fastidio. Ma che uno sconosciuto ( che ci deve ancora dimostrare le sue sue presunte capacità imprenditoriali) che per sua stessa ammissione viene da un altro ambito, arriva qui dentro, propone e dispone e cerca di dirti come si deve muovere il mercato di un mondo che il suo mi indispone alquanto come cosa. A me hanno sempre insegnato di entrare in punta di piedi in casa altui, cosa che secondo me questo signor X non ha fatto manco per niente. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole ma per me è stato indisponente….

          • un numero immenso di BIRRIFICI (non beer firm) in Belgio?!?! ma lo sai di cosa stai parlando almeno? sono all’incirca un centinaio… forse meno, che non è mai facile capire se è il solito De Proef o un birrificio vero. e lo sai quanto è il consumo pro capite in Belgio? l’export? la differenza di costi e tassazione?

            certo i dati statistici sono “indicativi”, le chiacchiere e le proprie personali convinzioni contano molto di più…

            e continua a sfuggirmi la supponenza di questo finanziatore: doveva anche inviare una sua foto in ginocchio sui ceci per avere il tuo benestare all’ingresso nell’esclusivo gotha birrario italiano? ridicolo…

      • Concordo pienamente con il tuo punto di vista Andrea.
        In effetti la persona si propone come “portafoglio” di investimenti in una realtà che a suo parere potrebbe essere florida e remunerativa. Non ci vedo niente di male, infatti non è uno dei tanti che si alza al mattino e comincia a produrre birra perché è il momento giusto.

  2. Davide Stramaglia

    Salve, io sono un appassionato che vorrebbe fare la gavetta e imparare a birrificare se il progetto si dovesse realizzare sareste disposti a darmi un opportunita’ di lavoro di affiancamento ad un mastro birraio ?

    • alexander_douglas

      salve davide, puoi lasciare un annuncio di lavoro apposito qui sul sito oppure cercare tra gli annunci degli altri birrifici che cercano personale 🙂

  3. Giusto per curiosità.
    Si sa di che zona è l’investitore….??

  4. Pieno appoggio alle affermazioni ed agli esempi puntuali di SR sul mercato italiano.
    Cercare imprenditori che mettano capitali ed abbiano l’apertura mentale di prendere qualcuno con le capacità piuttosto che il primo che si è semplicemente laureato in scienze tecno-qualcosa o che ha fatto mezza cotta all grain, merita sicuramente attenzione da parte non solo del futuro birrario ma dal movimento intero.
    Chi si ostina a rifiutare questa visione è semplicemente fuori dal mondo nonchè idealista all’eccesso.

  5. alexander_douglas

    Sei un altro che continua a confondere i birrai con i druidi. I birrifici sono attività commerciali con qualsiasi altra e sono soggetti alle stesse regole di mercato. Forse non sai che esistono molti esempi di beerfirm fallimentari. Sveglia!

  6. Curiosità…..come si è appassionato al mondo birraio tanto da volerci investire???

  7. Ha ragione alexander douglas. La presunzione di certa gente, particolarmente imprenditori, tronfi e pieni di sè, porterà allo sputtanamento questo mondo. SR poi, semplicemente, non sa di cosa parla o è in cerca di qualcuno che lo finanzi. Fa ragionamenti senza un senso logico, pieni di aria e supponenza. Bocciato.

    • Birraio, ma quanto rosichi? cos’è, hai cappottato col birrificio e ora spilli bile?

      il problema è che SR sa bene di cosa parla, e finisce pure per azzeccarci, mentre gli asini come te sono quelli che parlano senza sapere cosa dicono solo per areare le gengive

      si dà il caso che sia venuto fortuitamente a sapere che il famigerato imprenditore ha trovato poi una persona con cui mettersi in società fornendo i suoi capitali: trattasi di birrificio già avviato, da un appassionato serio e non da un arrivista, già presente sul mercato, che aveva la necessità ma non la possibilità finanziaria di investire ulteriormente nella propria impresa. quindi nulla, ma proprio nulla delle fandonie di cui avete parlato…

      siete ancora in tempo a fare bella figura cospargendovi il capo di cenere eh…

      • Ribadisco, SR non sa di cosa parla, magari sta fallendo o lo ha già fatto e sogna qualche fesso, tronfio e pieno di sè come ogni affarista, magari in disarmo, che lo finanzi. Ora si inventa anche informazioni riservate. Che noia. Bocciato ed espulso.

  8. Riccardo Failla

    Vi ricordo che in Italia, grazie al Governo Monti ed in particolare al Ministro Passera, sono stati aboliti i finanziamenti a fondo perduto.
    Ce ne fossero, di imprenditori che hanno voglia di scommettere ed investire in un mercato, come quello della Birra Artigianale…
    Non ci vedo nulla di male, anzi…

  9. Francesco Feletti

    Buongiorno,

    sarei seriamente intenzionato ad un colloquio privato, potremmo accordarci via mail per luogo e data per un primo colloquio conoscitivo.

  10. la pasta fresca , nelle molteplici forme e vari settori di vendita le puo’ interessare ? mi puo contattare allo 3358197460 oppure visiti il nostro sito internet http://www.accademiafood.com ,,, cordialmente Paolo

  11. Buona sera, può essere interessato nel aprire una birreria in una città toscana? Può contattarmi via e-mail [email protected]

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