Sarà l’avvicinarsi della fine dell’anno, sarà che le feste offrono sempre una vetrina importante, oppure sarà semplicemente che la richiesta di novità nel settore è sempre più pressante. Qualunque sia il motivo, sappiate che negli ultimi giorni sono state annunciate una miriade di novità brassicole da parte dei nostri birrifici. Partiamo da Toccalmatto, che la scorsa settimana ha annunciato ben due nuove birre, entrambe presenti in anteprima a Birre sotto l’albero. La prima si chiama Antani – sì proprio così – e dovrebbe appartenere allo stile delle Belgian Ale, ma visto il nome potrebbe tranquillamente essere una Imperial Stout… impossibile quindi escludere una supercazzola monumentale. La Antani appartiene alla linea sperimentale battezzata Freak Lab e l’etichetta è piena di citazioni – o per meglio dire supercazzole – prese in giro su siti e forum birrari.
L’altra novità di Toccalmatto non poteva non essere una collaboration brew. Si chiama Tohki-Shu ed è realizzata insieme ai ragazzi di Nogne O, forse il birrificio artigianale norvegese più famoso in assoluto. La birra è definita una Imperial Saison ed è brassata con l’aggiunta di Yuzu, piccolo agrume tipico dell’estremo Oriente.
Altra birra che farà la sua apparizione a Birre sotto l’albero – ma questa nata appositamente per il Natale – è la Triplice (10,5%) del laziale Free Lions. Come il nome suggerisce, siamo al cospetto di una rappresentante dello storico stile delle Tripel. Gli ingredienti sono quelli usuali, quindi scordatevi speziature e aromatizzazioni particolari, le stesse che invece spesso si ritrovano in tante kerstbier del Belgio (e non solo). Proprio in Belgio esiste però un’eccezione a questa regola non scritta, rappresentata da una Tripel natalizia di un celebre birrificio locale… indovinate a che birra sto facendo riferimento 😉 . Se la creatura di Free Lions vi si avvicinerà anche solo lontanamente, allora saremo al cospetto di una grandissima kerstbier italiana.
Uno dei birrifici più attivi in tempi recenti è Dada, che appare nella rassegna di oggi con due nuove creazioni. La prima in realtà risale a fine ottobre ed è anche lei una Tripel, che secondo il birraio segue fedelmente i dettami dello stile belga. Si chiama Triphell e ha un contenuto alcolico alto ma non clamoroso (8,4%). L’altra novità invece è stata annunciata qualche giorno fa e rappresenta un importante passo per il produttore emiliano, perché per la prima volta sconfina nel regno delle basse fermentazioni. La Duke Herzog – nome dedicato al regista bavarese Werner Herzog, uno dei maggiori esponenti del nuovo cinema tedesco – è una classica Keller da 5% alc., realizzata con luppoli Tettnanger e Perle (quindi tedeschi).
Torniamo a sud e fermiamoci a Roma, perché anche il Birstrò ultimamente sta sfornando birre a ripetizione, presentate sempre con la formula dell’evento doppio: in una sola serata vengono svelate due nuove produzioni, una del padrone di casa, l’altra di un birrificio amico. L’ultimo evento in ordine di tempo si è tenuto proprio ieri, quando il pubblico ha potuto assaggiare per la prima volta la Inverno a Piazza Vittorio (7,5%) di Birstrò e la Vaccilento (8,5%), collaboration brew tra Maltolibero e proprio Birstrò. La prima è una natalizia di colore scuro, aromatizzata con bucce d’arancia, cannella e fichi secchi (tutti provenienti dal folkloristico mercato di Piazza Vittorio). La seconda è presumibilmente una Belgian Strong Ale, anch’essa speziata in maniera simile: la ricetta prevede l’impiego di bucce d’arancia amara, fichi bianchi del Cilento e cannella indiana.
A fine novembre, invece, Birstrò aveva presentato la sua Aut Aut in un evento a cui aveva partecipato anche il giovanissimo Lady B di Scafati (SA). La Aut Aut è una Stout dai tratti molto tradizionali, se non fosse che la ricetta prevede il ricorso a una percentuale di segale che presumibilmente ne fanno emergere un carattere più rustico.
E in questo alternarsi tra kerstbier e birre “normali” non potevamo non concludere con una natalizia. È la Gioiosa di Birra Camerini, prodotta in edizione limitatissima (solo 256 bottiglie da 75 cl), con l’aggiunta di melata di bosco, zenzero è cannella. Come avrete capito è dunque una birra di Natale nella sua accezione più tradizionale, sebbene la speziatura non sia particolarmente preminente.
Pronti per assaggiare tutte queste novità?
Negli ultimi due-tre mesi davvero tante tripel…. grazie Babbo Natale!
Andrea, tra le novità ci sarebbe anche quella di Brewfist, One Way TripHell.
Sì l’avevo vista in giro ma non sapevo quanto fosse nuova… la citerò alla prossima occasione. Certo curiosa omonimia con Dada.