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Birra artigianale in Italia: le ultime novità

apaInsomma, “ultime novità” per modo di dire, visto che alcune notizie che riporto oggi non sono proprio freschissime. L’idea piuttosto è di riassumere alcuni avvenimenti che hanno caratterizzato la scena nazionale nei mesi passati. Partiamo allora dall’apertura di un nuovo brewpub, con sede in Valle d’Aosta e più precisamente in località Grande Charrière, nel comune di Saint Cristophe (AO). Il locale, chiamato Birrificio Aosta, è stato inaugurato lo scorso 7 agosto ed è il primo produttore sorto nella piccola regione del nord Italia.

La produzione già può vantare un ventaglio di stili piuttosto amplio: si va dalla APA – Aosta Pale Ale alla Mon Blanche, dalla Excalibeer (Bitter) alla Jured, fino alla Loiren (Weizen). Come raccontato da MySobry, dietro al progetto ci sono tra gli altri due ex homebrewer, Fulvio e Mauro, che come molti loro colleghi hanno deciso di fare il grande salto. Il brewpub è molto grande: si parla di oltre 100 coperti e di una sala cottura da 5hl.

Da Romagnaoggi si apprende invece che in provincia di Ravenna è sorto il nuovo Birrificio Valsenio. Situato nel comune di Casola Valsenio, località Baffadi, l’azienda ha aperto i battenti ufficialmente lo scorso 3 settembre, grazie anche ai finanziamenti ottenuti dall’ex programma Sviluppo Italia. Purtroppo non si trovano molte informazioni su questo birrificio, a parte che il logo e l’immagine grafica delle etichette sono improntati a una forte identificazione territoriale.

Per due birrifici che nascono, uno che cresce. Come riportato da Cuneo Cronaca, infatti, il birrificio Citabiunda si arricchisce con l’apertura di una sala ristorante, situata sopra il laboratorio di produzione. L’idea del Bir’ostu (questo il nome del ristorante) è diretta evoluzione delle serate speciali con cene a tema promosse nei mesi scorsi dall’azienda. La filosofia è sempre la stessa: piatti speciali a base di birra affiancati ad altri della tradizione culinaria di Langa, tutti proposti in abbinamento alle birre del Citabiunda o a vini del territorio. Chef sarà Luca Cerato, già coinvolto nelle serate a tema a cui ho accennato.

Passiamo poi al Birrificio Lodigiano, che è attualmente coinvolto in un progetto didattico collegato alla scuola superiore di agraria Villa Igea. Come riportato da Il Giorno, qui gli alunni possono avvicinarsi all’arte brassicola sotto diversi punti di vista. Oltra a uno stage presso il birrificio, al quale hanno partecipato 3 studenti, su uno dei terreni dell’azienda sono state piantate diverse sottospecie di orzo distico, adatto alla produzione di birra. Per il 2010 sono previste le prime bottiglie etichettate Villa Igea. Nel piano didattico, inoltre, sono previsti argomenti come marketing birrario e prevenzione all’alcolismo.

LolitaConcludiamo questo post con lo scoop del blog Aizercast, che avrebbe individuato in un Iper alcune nuove birre di Grado Plato. O meglio, il collegamento con l’azienda di Chieri è solo in termini di impianto produttivo, perché non sarebbero produzioni ufficiali del birrificio. L’etichetta in stile vintage propone l’illustrazione di un’ammiccante cameriera, mentre le birre sono contraddistinte da nomi femminili, come Lolita. Per saperne di più vi rimando al relativo post.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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8 Commenti

  1. “Aosta pale ale”..Che stile..La voglio!

  2. Al Bir’Ostu è presente anche una carta delle birre, 22 se non sbaglio (o se Mastro Marco non mi ha detto male), tutte straniere, dal Belgio in primis, con qualche rappresentanza di Germania, Inghilterra e America.

    Andaruma a tastè! (ergo: andremo ad assaggiare)

  3. a parte tutto l’home page è una figata…………

  4. mi riferisco al birrificio valdostano

  5. CarboneriaReggiana

    Le produzioni ufficiose di Grado Plato girano già da qualche mese, le avevo viste sempre associate alla Nanorò a marzo all’Ipercoop Grandemilia a Modena e sull’etichetta mi pare ci sia scritto anche per chi le fanno.
    Il prezzo è comunque “importante” per la grande distribuzione e non mi ero immolato…

  6. Grado Plato rischia di inimicarsi tutti i beershop ed enoteche d’Italia..

  7. mah per me a aosta possono ancora migliorare.Le ho trovate un pò anonime

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