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Nuove birre da Birrone, PBC, Extraomnes, Oltrepò e altri

In attesa delle novità brassate per le prossime festività natalizie, i birrifici italiani continuano a sfornare nuove creazioni obbligandoci a tenere sempre alta l’attenzione sull’annuncio di birre inedite. Ad esempio risale esattamente a un mese fa (18 ottobre) la presentazione della Mortisa (6,2%) di Birrone, la prima produzione alle castagne dell’azienda veneta. Realizzata con l’impiego di sole castagne vicentine, è un’alta fermentazione con un ottimo compromesso tra la leggera affumicatura della caldarrosta, l’aroma del frutto e l’invidiabile bevibilità. Perfetta per la stagione autunnale, sarà sicuramente una novità da non mancare per gli amanti di quello che è considerato il primo (quasi) stile birrario italiano.

trepponti

Qualche giorno prima della presentazione della Mortisa, il Piccolo Birrificio Clandestino ha invece annunciato l’inedita Trepponti (5%). In questo caso siamo al cospetto di una Blanche piuttosto tradizionale, se non fosse per l’aggiunta di farro non maltato alla classica base fermentabile costituita da malto d’orzo e frumento. Per il resto tutto secondo copione, compresa ovviamente la speziatura con coriandolo e buccia d’arancia. Il colore è giallo pallido, mentre gli aromi riconducono su terreni agrumati e leggermente speziati. Una birra fresca perfetta per i mesi caldi, ma adatta in realtà a tutte le stagioni.

BiereDeGarde

Si ispira invece al desueto stile delle Bière de Garde l’ultima nata in casa Extraomnes, battezzata con lo stesso nome della tipologia di appartenenza. Come dichiarato da Luigi “Schigi” D’Amelio su Malto Gradimento, è un tipo di birra che non asseconda minimamente le mode del momento, soprattutto in relazione al contributo del luppolo, sia in termini aromatici che d’amaro. Molto interessante la spiegazione che fa lo stesso Schigi della birra:

Nel bicchiere si sentono soprattutto le note apportate dal lievito, fruttato e floreale, e quelle maltate come il caramello e il miele. A proposito di lievito, per la prima volta nella storia di Extraomnes ne abbiamo utilizzati due, entrambi di origine belga. Il primo ci serve per conferire alla birra le note fruttate, il secondo è utilizzato dopo la fermentazione tumultuosa e ci consente di dare la secchezza desiderata al prodotto. Devo dire che la Bière de Garde si è rivelata una ricetta piuttosto difficile da realizzare, proprio per gli equilibri che bisogna rispettare nel prodotto finito. Però sono contento perché il risultato è proprio quello che avevo in mente.

La Bière de Garde di Extraomnes può essere considerata come un ritorno al passato – in particolare all’epoca in cui in Italia arrivavano molte birre artigianali belghe – e ha nella capacità di celare il suo tenore alcolico (8,1%) uno dei suoi punti di forza. Non rimane che assaggiarla.

castana ibriga

In apertura abbiamo parlato di birre alle castagne ed è a questa famiglia che appartengono due delle nuove creazioni del Birrificio Oltrepò, entrambe considerabili varianti della Castana che è, per l’appunto, la Chestnut di casa. La Castana Hiver è un’elaborazione in chiave “invernale”, ottenuta aumentando del 20% il miele di castagno e aggiungendo anice stellato, mentre è stato mantenuto il dry hopping con luppolo Galaxy. La Castana Barrique (7,4%) è invece – come avrete capito – la Castana affinata per 12 mesi in botti di rovere francese: se non sbaglio l’unica altra birra italiana alle castagne passata in legno è la Vecchia Bastarda di Amiata.

La terza novità a firma Oltrepò si chiama invece Ibriga ed è un’Italian Grape Ale che dovrebbe essere pronta a breve. È realizzata con mosto di Pinot nero IGT della provincia di Pavia, utilizzato da un produttore locale per realizzare uno spumante pluripremiato. Il tenore alcolico è senza dubbio elevato (10%), quindi difficilmente saremo al cospetto di una birra dall’anima “spumantina”: più facile che si tratti di una produzione complessa e – scusate l’espressione inflazionata – “da meditazione”.

west cost

Scendiamo verso sud fino a raggiungere la Basilicata per annunciare l’ultima nata in casa Birrificio del Vulture. Si chiama West Cost (7%) ed è un’American Ipa prodotta con luppolo Cascade, che per la prima volta nella storia del giovane produttore lucano sarà lanciata anche in formato da 33 cl. Il nome è un omaggio alla zona di produzione del luppolo utilizzato, ma anche un riferimento al paese sede dell’azienda: in etichetta (illustrata da Francesco Moretti) campeggia infatti il noto Orologio della Costa di Rionero in Vulture. La West Cost è stata presentata a inizio mese.

creuza de ma

E sempre a inizio mese è stata svelata al pubblico la Creuza de Ma, nata dalla collaborazione tra due realtà romane: il birrificio Birstrò e la beer firm La Dama. La particolarità è che questa novità appartiene al sottostile delle Oyster Stout, scure prodotte con l’aggiunta di ostriche di cui in Italia esistono solo un paio di esempi. La Creuza de Ma presenta ovviamente le classiche note da Stout (caffè, cioccolato, liquirizia), arricchite dal particolarissimo contributo dei molluschi aggiunti in bollitura.

Avete provato la birra alle castagne del Birrone o la nuova Blanche di PBC? E la Bière de Garde di Extraomnes o le altre presentate in questa panoramica?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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