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Nuove birre da Brùton, Canediguerra, Extraomnes, P3 Brewing e altri

La pausa per le festività e il perdurare dell’inattività del blog ha aumentato a dismisura il numero di nuove birre italiane da presentare, attività che come saprete è una costante di Cronache di Birra. Cerchiamo allora di recuperare il tempo perduto partendo con una collaborazione prestigiosa, che ha recentemente visto protagonisti il birrificio toscano Brùton e la Brasserie De La Senne, uno dei più splendenti esponenti della new wave belga. Il risultato è una one shot battezzata Racines, dal nome del ristorante di Bruxelles dove è nata l’idea della ricetta. La base è una Saison, ma è previsto l’utilizzo di ingredienti italiani – su tutti il farro della Garfagnana – e una “infezione” di Brettanomyces Bruxellensis. Per saperne di più potete consultare il blog di Brùton e il sito de La Pinta Medicea.

Risale a inizio dicembre il lancio della Objekt 250, che va a rimpinzare quella che è la linea sperimentale di Canediguerra. Il produttore piemontese ha fatto coincidere il lancio di questa novità con il periodo natalizio e la scelta non è casuale: oltre ad avere un contenuto alcolico elevato (9,5%), la Objekt 250 si adatta particolarmente al periodo invernale. La ricetta infatti di ispira alle antiche bevande fermentate, antenate della birra come la intendiamo oggi, ed è stata realizzata aggiungendo miele di Sulla e mosto fresco di uva moscato. Dolce al gusto e delicata negli aromi, conclude secca e con un amaro equilibrato.

Restando nel nord Italia, Extraomnes si conferma un produttore attivissimo, tanto che in poco più di un mese e mezzo ha annunciato altre due birre inedite. La Resident Evil è una Belgian Strong Ale molto alcolica (10%) brassata con un dry hopping di luppolo Calypso. Per la descrizione meglio affidarsi come sempre alle parole di Schigi:

Dorato profondo e brillante. Il sakura offre le sue effimere note olfattive insieme alla pera, che domina il fruttato. Palpitante al palato, calda ed inafferrabile, esala il retrolfattivo con un soffio balsamico. La fine è sicura, in equilibrio tra leggerezza e persistenza.

L’altra novità si chiama invece Mad Peach e dovrebbe essere una Saison aromatizzata con pesche. La ricetta chiaramente gioca a esaltare le note del frutto e il pepato del lievito, armonizzandole insieme per un risultato che promette faville. Dovrebbe essere disponibile proprio nei prossimi giorni. Il contenuto alcolico? Appena 6,1% per un produttore che spesso e volentieri sfora la doppia cifra 😉 .

È una Saison, ma molto più classica, la neonata in casa P3 Brewing, presentata in anteprima al passato Birre sotto l’albero. Il nome è Jordi (6,2%) e si riferisce al primo appellativo della città di Sassari, dove il birrificio sardo ha sede, secondo il modo in cui era identificata sull’antico registro del monastero di San Pietro in Silki. Se non l’avete assaggiata durante la kermesse capitolina, sappiate che è disponibile in bottiglie da 33 cl e 75 cl.

Negli ultimi tempi abbiamo rimarcato l’interesse dei birrifici italiani nello sperimentare incontri tra ingredienti solo apparentemente in contrasto, come i malti scuri con la frutta rossa. È proprio questa la chiave della ricetta della Karenina, ultima nata in casa Elav che prende il nome dalla protagonista dell’omonimo romanzo di Lev Tolstoj. Definita Dark Ale, prevede l’impiego di lievito belga, ha il corpo di una Imperial Stout ed è brassata con l’aggiunta di chiodi di garofano e soprattutto more. Il contenuto alcolico non certo indifferente (8%) la rende adatta alla stagione in corso. Dettagli sul blog di Elav.

E concludiamo tornando in Sardegna per presentare le tante novità a firma Brew Bay, a partire dalla Murisca Qool (5,9%), un’India Pale Ale aromatizzata con fico d’india che realizza il legame con il territorio locale. Come affermato dal birrificio:

La scelta del frutto associato alla ruvidità dei luppoli e alla rotondità dei malti fa si che la birra risulti fresca e di compagnia senza rinunciare ad alcuni dettagli caldi e di corpo.

A dicembre sono invece state presentate due collaboration brew create con Raw Brewing, produttore inglese con il quale Brew Bay ha iniziato una preziosa partnership. La prima birra si chiama Mam Tor IPA (6%) e chiaramente appartiene alla tipologia delle India Pale Ale moderne. Ha aromi citrici e fruttati, con un profilo caratteristico derivante dall’impiego di luppoli americani (Chinook, Citra e Comet), mentre per l’amaro si è scelto il Marynka. La seconda è invece la Angels Bay, una Best Bitter che gioca sull’equilibrio tra il caramello dei malti, l’amaro dei luppoli tedeschi e l’aroma di quelli neozelandesi. La presentazione di entrambe le birre è avvenuta in contemporanea tra Inghilterra e Sardegna.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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