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Nuove birre da Olmaia, Birrificio Italiano + Brewdog, Ritual Lab e altri

Ci sono birrifici che sfornano novità praticamente una volta a settimana e birrifici che attendono persino anni prima di aggiungere una birra inedita alla propria gamma. Tra questi ultimi va sicuramente inserito L’Olmaia, che dopo molto tempo torna a far capolino nelle nostre consuete panoramiche sulle nuove creazioni brassicole con la sua Miss Bunny (4,5%). È definita una Saison atipica perché trae origine dalla ricetta del classico stile belga, ma in aggiunta prevede un’aromatizzazione con coriandolo, buccia d’arancia e, soprattutto, sale toscano di Volterra. Quest’ultimo proviene da una salina minerale certificata come la più pura d’Italia, con cui L’Olmaia ha iniziato una collaborazione ufficiale. Per il resto la Miss Bunny – il cui nome deriva dalla protagonista femminile de Il grande Lebowski – è creata con malto Pils e una percentuale di frumento e avena. Molto fresca e speziata, dovrebbe essere disponibile alla spina proprio in questi giorni.

Venerdì scorso è invece stata presentata una collaboration brew col botto, nata dall’incontro tra due nomi importantissimi nel panorama internazionale: il Birrificio Italiano e Brewdog. La birra è una Dark Lager ed è stata battezzata Grano Giusto (5,6%), perché realizzata con frumento tostato di un’antica varietà autoctona emiliana denominata “Grano del miracolo”. Se questa può essere considerata la parte “italiana” della ricetta, quella “scozzese” è nella luppolatura generosa, tratto distintivo di Brewdog. Oltre che nei locali del Birrificio Italiano (quello storico di Lurago Marinone e il più recente di Milano), la Grano Giusto è disponibile presso i Brewdog Bar d’Italia, presenti a Bologna, Firenze e Roma.

A proposito di Roma, sempre lo scorso venerdì Ritual Lab ha alzato il sipario sulla sua nuovissima Pacific IPA, presentata in contemporanea presso il locale ufficiale di Piazza Cavour e il Todo Mundo di Garlasco (PV). Come il nome suggerisce, la Pacific IPA è una bomba luppolata con la quale il birraio Giovanni Faenza continua nella sua sperimentazione con le varietà australiane: qui protagonisti sono i luppoli Enigma e Vic Secret, valorizzati al massimo grazie a una base di malti molto semplice. Profumata e secca, è molto facile da bere e quindi anche moderatamente “pericolosa”, considerando che il contenuto alcolico non è proprio di quelli che passano inosservati (6,5%).

Proprio nell’Urbe meno di una settimana fa si è tenuta l’annuale Maratona di Roma, che però quest’anno è stata celebrata da una delle tante associazioni sportive dilettantistiche della Capitale con la creazione di una propria birra artigianale. Il gruppo in questione si chiama ASD Runner Trainer e la birra Rome Marathon Edition 2018 (4,5%), brassata dalla beer firm Contromano. Pensata presumibilmente anche come integratore a fine gara – eh sì, la birra può svolgere anche questa funzione! – è una Lager leggera e senza troppi fronzoli, realizzata “solo” con acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito a bassa fermentazione. Una bella iniziativa, che ci ricorda come il consumo della nostra bevanda può tranquillamente supportare uno stile di vita salutare.

Restando in zona, è prevista per oggi la presentazione della seconda collaborazione tra il birrificio Agrilab e il The Factory. La birra si chiama Dubbelix (7%), nome che rimanda non solo al forzuto compagno di Asterix, ma anche allo stile d’ispirazione che è quello delle forti alte fermentazioni di stampo belga. La Dubbelix è infatti una Dubbel di colore ambrato carico, caratterizzata da note di crosta di pane e miele di castagno e da un gusto tendenzialmente dolce, ben bilanciato però da un lieve amaro finale. Per assaggiarla l’appuntamento è ovviamente presso il locale sito in zona Pigneto.

Torniamo a parlare di birre “tropicali” con la Tropical Jam (5%) di Brunz, birrificio della provincia di Firenze attivo ormai da una decina d’anni. La new entry è una India Pale Ale di moderna concezione, dove le notte sfumature di frutta esotica non sono date solo dalla selezione dei luppoli, ma anche dall’aggiunta di polpa di mango durante la fase produttiva. È quindi una birra rinfrescante e facile da bere, ma anche relativamente complessa e con un corpo non certamente sfuggente. Sarà presentata in anteprima assoluta durante la festa per i 10 anni del birrificio, che si terrà lunedì 30 aprile e sulla quale torneremo in uno dei prossimi pezzi sugli eventi italiani.

E concludiamo con un salto in Molise, dove a inizio mese il birrificio Kashmir ha lanciato la sua ultima creazione, battezzata Jumbocot (7,9%). Il nome richiama una particolare specie di albero di albicocche e infatti proprio questo frutto è stato aggiunto in fermentazione, su una base modellata secondo lo stile delle Tripel belghe. È dunque una birra ricca e dal carattere fruttato molto ben definito, accompagnato dal contributo floreale dei luppoli. Il gusto è chiaramente dolce, ma bilanciato da un tono leggermente acidulo, e la bevuta snella anche grazie a una piacevole secchezza che quasi nasconde l’elevata gradazione alcolica.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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