SarĂ che in estate aumentano i festival birrari o semplicemente le occasioni per bere insieme, comunque nelle ultime panoramiche sulle nuove birre italiane dobbiamo curiosamente segnalare un incremento delle ricette collaborative. Non che sia una raritĂ nel resto dell’anno, ma come vedremo sono preponderanti anche nella carrellata di oggi. A partire da quella tra Umberto Calabria di Jungle Juice e Gianmaria Ricciardi di Lallemand (azienda che produce lieviti). Insieme hanno messo a punto la Y♥DIO (4,6%), una creazione molto particolare che fonde sfumature agrumate, salate, affumicate e acide. Possiamo considerarla una sorta di Gose senza aggiunta di coriandolo, con una base di malto Pils e frumento (sia maltato che in fiocchi) e un’aromatizzazione con buccia di mandarino e sale affumicato. Inoltre è previsto un sour mash con aggiunta di lattobacilli. Il risultato è una birra fresca e profumata, con un affumicato molto leggero che vira quasi sul salmastro.
Se siete esperti di novitĂ italiane, ricorderete che una ventina di giorni fa il lombardo Hammer ha annunciato una linea parallela, caratterizzata da birre realizzate con una ricetta sempre uguale (quella di un’American IPA) a eccezione dei luppoli. La creazione di debutto è stata la Galaxy Wai-iti, che prevede varietĂ australiane e neozelandesi, mentre qualche giorno fa è stata annunciata la seconda incarnazione della gamma, contraddistinta da una sola tipologia: il famoso luppolo statunitense Amarillo. Per il resto, ovviamente, la ricetta è identica – stessi malti, stesso lievito (Vermont), stessa gradazione alcolica (7%) – ma se vi piace trovare differenze aromatiche tra due birre simili allora saprete cosa ordinare nel vostro pub di fiducia.
Ăˆ alla sua prima collaborazione assoluta la Brasseria della Fonte, birrificio toscano che recentemente ha annunciato una Best Bitter (3,8%) brassata in collaborazione con il birrificio Calibro 22. Se siete amanti dei classici stili anglosassoni allora fate attenzione, perchĂ© la ricetta è piĂ¹ british della Regina Elisabetta: il mix di malti prevede varietĂ Pale (italiano), Maris Otter (Simpson), Amber (tostato in proprio) e Crystal), mentre i luppoli sono i tradizionali Target e Fuggle. Coerente anche il lievito West Yorkshire, capace di enfatizzare la base maltata e amplificare la morbidezza del corpo. Il risultato è una birra con un tocco di nocciola, crosta di pane e un leggero caramello, un finale secco e amaro e un gusto pieno nonostante la bassa gradazione alcolica. Inutile specificare che il servizio tramite handpump è la morte sua.
Dalla Toscana ci spostiamo in Abruzzo, dove il birrificio La Casa di Cura ha in serbo non poche novitĂ . La prima si chiama Mezza TSO, una versione modificata dell’ammiraglia TSO. La ricetta è ispirata a quella della sorella maggiore, ma reinterpretata in chiave NE IPA, con una gradazione alcolica molto ridotta e priva di aromatizzazioni. Rispetto alla TSO mantiene invece l’idea di utilizzare un solo luppolo per lotto: nella prima cotta è stata aggiunto il Galaxy, nella seconda (attualmente in maturazione) il Calypso. Inoltre è una birra totalmente gluten free, con la quale il birrificio ha inaugurato la sua nuova identitĂ visiva – e questa è la seconda novitĂ . Direi che i passi avanti dal punto di vista estetico sono evidenti! Per i dettagli potete consultare il sito dell’azienda.
E concludiamo con la terza collaborazione di giornata, quella tra Inofficina e Alessandro Consumati e Marco Colafigli del Birrificio Sabino di Poggio Mirteto (RI). Negli ultimi anni il locale capitolino ha lanciato diverse birre a proprio marchio, realizzate in partnership con alcuni produttori italiani. La new entry si chiama Candy Girl (8,7%) ed è una muscolare Double IPA, profumata e decisa. Autore dell’etichetta è Fabio Meschini di Clockwork Pictures, ospite insieme alle altre menti di questa birra alla serata ufficiale di presentazione, che si terrĂ venerdì 29 giugno presso il pub sito in zona Pietralata. Ulteriori informazioni su Facebook.