Cominciamo la settimana con una ghiotta panoramica sulle birre italiane inedite, molte delle quali saranno disponibili durante Beer Attraction, la storica fiera riminese in programma a partire dal weekend. Solitamente appuntamenti del genere sono l’occasione per presentare birre sperimentali o gamme parallele, invece Brewfist (sito web) ne approfitterà per lanciare ufficialmente una nuova Pils, che fa dell’apparente semplicità la sua cifra stilistica. La Nina (5,2%) è quindi pensata per essere bevuta “a litri”: realizzata con solo malto Pilsner e luppolo Aurora (varietà originaria della Slovenia), si caratterizza per un amaro moderato e persistente e aromi di miele, erba appena tagliata e crosta di pane. Da notare in etichetta la presenza del bollino Indipendente Artigianale di Unionbirrai, che molti birrifici stanno cominciando ad adottare e che verosimilmente incontreremo spesso nei prossimi mesi.
Se leggere della Nina ha solleticato la vostra predilezione per i classici stili europei, sappiate che qualche giorno fa è stata annunciata un’interessante collaborazione tra Lieviteria (sito web) e Nix (pagina Facebook). I birrai sono rispettivamente Angelo Ruggiero e Nicola Grande, accomunati da una simile predisposizione alla produzione brassicola: grande studio, attenzione ai dettagli e interesse per le tipologie tradizionali. Da loro incontro è così nata la Hazard (6,4%), una Brett Blond fermentata con lievito Trappist e successivamente rifermentata con due ceppi di Brettanomyces che dovrebbero essere cari a chi ama le fermentazioni spontanee del Belgio (Bruxellensis e Lambicus). Dopo sei mesi di maturazione ora la Hazard è pronta: di colore chiara, si contraddistingue per una bella secchezza finale e soprattutto per una finezza che difficilmente si riscontra in una fermentazione mista.
A proposito di fermentazioni non ortodosse, è il caso di segnalare sicuramente la Moon Cherry (8,5%), ultima nata nella gamma della cantina brassicola Klanbarrique (sito web). Se siete amanti del marchio “barbarico” nato in collaborazione con il Birrificio Italiano, vi sarete accorti che il nome di questa novità è simile a un’altra birra di Klanbarrique, denominata Moon Share. In effetti la Moon Cherry è un blend tra quel Barley Wine invecchiato in botti di grappa e una base acida ottenuta con l’aggiunta di ciliege trentine. Il risultato è una birra potente e complessa in cui il profilo aromatico ostenta note di prugna, cuoio e giuggiola, oltre a sfumature di distillato e ciliegia sotto spirito e a leggeri toni acetici.
Molto interessante è la linea parallela battezzata Stranger che il birrificio Luppolajo (sito web) presenterà durante Beer Attraction. Negli ultimi tempi l’azienda dell’Alto Mantovano ha modificato profondamente la sua immagine e la nuova gamma si inserisce perfettamente in questo restyling, rivolgendosi esplicitamente alla nicchia dei super appassionati (e ai mercato di Milano e Roma). Al momento sono cinque le birre di questo progetto inedito: Drink Drank Drunk è una Hoppy Lager(4,7%) che rappresenta la prima bassa fermentazione del birrificio e che fonde carattere e facilità di bevuta; Kafka Kefiah (7%) è una Tropical IPA che ricorre a un double dry hopping; Uncle Kebab (6,2%) è invece una Hazy IPA con avena e frumento in aggiunta al malto d’orzo, mouthfeel morbido e toni esotici; Panda Tries Porn (8%) è un’Imperial Blanche (tipologia sempre poco diffusa sia in Italia che all’estero); infine Smoking Ganja in a Police Station is not a Brilliant Idea (4,5%) è il nome fuori di testa per una Grodiziske alla canapa, sicuramente la più eccentrica della gamma. Merita menzione lo studio grafico alla base dell’identità visiva della linea Stranger.
Tra gli appuntamenti birrari segnalati venerdì scorso abbiamo inserito anche il quinto anniversario del Diorama (sito web). Ebbene, in questi giorni i ragazzi del locale fiorentino si sono voluti regalare anche una propria birra, realizzata in collaborazione con il birrificio No Tomorrow (sito web). Si tratta di una Berliner Weisse “fruttata” – potremmo associarla allo stile delle Catharina Sour – la cui ricetta prevede l’aggiunta di polpa di pera in fase di bollitura. Il nome è Detlef, uno dei personaggi del libro cult Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, e il motivo è presto spiegato 🙂 :
Lo stile della birra è stato deciso dopo una chiacchierata alcolica l’ultima sera dello scorso Beer Craft Arena scegliendo di fare una Berliner Weisse con le pere, e visto il connubio Berlino/pere il nome è poi venuto da sé…
La Detlef sarà chiaramente disponibile al Diorama, ma anche presso una quindicina di locali italiani. Qui tutti i dettagli.