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Nuove birre da Vento Forte + Elch Brau, Extraomnes, Birranova e altri

Come ormai tradizione apriamo la panoramica di oggi sulle nuove birre italiane con una collaboration brew, frutto dell’incontro tra un birrificio italiano “moderno” e un antico produttore della Franconia: Vento Forte (sito web) ed Elch-Brau (sito web). Da questo insolito connubio è nata la Anders (5,6%), una Keller realizzata nel rispetto della tradizione francone ma interpretata in chiave contemporanea. Nella birra si ritrovano quindi le anime dei due birrifici, in particolare nella scelta dei luppoli: all’ortodosso Hersbrucker tedesco, infatti, è stato affiancato del Nugget proveniente dall’Oregon. Il birraio Andrea Dell’Olmo si è dichiarato molto soddisfatto del risultato finale, che evidentemente riesce nel non facile intento di reinventare lo stile “da cantina” in ottica moderna pur mantenendo il pieno rispetto della cultura brassicola locale. Da qualche giorno la Anders è disponibile anche sul mercato italiano e può rappresentare il giusto antipasto prima del Franken Fest del prossimo fine settimana.

Molta curiosità sta destando l’ultima novità a firma Extraomnes (sito web), in primis perché ispirata a un antico e raro stile belga: quello delle Uitzet (o Uytzet). Il nome è Paard (6%), un termine che in fiammingo significa “cavallo” e che in questo caso si riferisce alla fermentazione galoppante propria della tipologia. Originarie di Gent, le Uitzet erano infatti realizzate in pochi giorni dopo una fermentazione vigorosa e una bollitura rapidissima (3 o 4 ore rispetto alle consuete 30/40), impiegando solo ingredienti di prima qualità e senza nessun additivo (caramello, spezie) per coprirne eventuali difetti. Curioso inoltre il processo produttivo, che consisteva nel prendere il mosto raffreddato dopo la bollitura e dividerlo in piccoli recipienti, dove aggiungere il lievito. Una volta riempiti, parte del liquido in fermentazione veniva rimosso e aggiunto nuovo mosto non fermentato. Dubito però che Luigi D’Amelio abbia seguito lo stesso iter fino in fondo 🙂 .

Restiamo nell’ambito di stili tradizionali per presentare l’ultima nata in casa Birranova (sito web). Il produttore pugliese ha recentemente annunciato la sua Tentator (8%) e se siete conoscitori delle consuetudini brassicole tedesche quel suffisso “-ator” dovrebbe dirvi molte cose: siamo infatti al cospetto di una Doppelbock, tipologia nata all’interno dei monasteri per – e qui sconfiniamo nella leggenda – il sostentamento dei frati durante il periodo di digiuno della Quaresima. Fondata o meno che sia la storia, Birranova ha lanciato la Tentator proprio in concomitanza con questa ricorrenza religiosa, annunciandola come un vero e proprio pane liquido. È in effetti una birra corroborante, con un elevato contenuto alcolico (almeno per gli standard della Germania) e con un profilo aromatico che gioca sulla dolcezza e sui toni di caramello e pane scuro. Un ottimo riparo anche per gli ultimi freddi di stagione.

Molto particolare è la Mater Divina (8,3%), nuova creazione del laziale Deep Beer (sito web). Sin dalla sua nascita la beer firm della provincia di Frosinone ha cercato di promuovere la sua area di provenienza realizzando birre con ingredienti del territorio e affidando lo sviluppo delle sue etichette ad artisti locali. La Mater Divina è definita un’Imperial Milk Stout e prevede l’aggiunta di un 17% di latte di pecora proveniente dall’Azienda Agricola San Maurizio di Settefrati. La splendida illustrazione è invece opera di Oniro, già coinvolto in precedenza per la Cosmic Dancer: in questo caso l’immagine, che campeggia anche su una parete delle case popolari di Sora, raffigura la dea osca Mefite e rappresenta la mediazione tra il cielo e la terra, tra la donna e la natura. Un concetto estendibile anche al latte, archetipo universale e tramite simbolico tra natura e cultura.

E concludiamo come abbiamo iniziato, cioè con una birra collaborativa. La Fumeira (5,1%) è una Smoked Ale annunciata recentemente da Il Conte Gelo (sito web), ma brassata insieme a Fabio Nisoli della beer firm Babamama (sito web). Sebbene sia un’alta fermentazione, il modello di riferimento è quello delle Rauchbier tedesche: ovviamente il profilo aromatico è dominato dai malti affumicati, il cui contributo si innesta però su una trama in cui emergono anche note di caramello e crosta di pane. Al palato conclude discretamente secca e con un amaro delicato (22 IBU), rivelandosi una birra facile da bere ed equilibrata nonostante il carattere deciso.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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