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Nuove birre da Lambrate, Eremo, Alder, Birrone, Della Granda e Rock Brewery

Cominciamo l’odierna panoramica sulle nuove birre italiana con due creazioni inedite provenienti dal Birrificio Lambrate (sito web) di Milano, entrambe rientranti nella tipologie delle collaboration brew. La prima si chiama Obsession Beer (6,8%) e nasce dalla partnership con il birrificio austriaco (ma molto sloveno) Bevog (sito web): si tratta di una IPA “fruttizzata”, realizzata con l’aggiunta di mango e frutto della passione. Il risultato è una birra chiara di aspetto torbido, caratterizzata da note di frutta tropicale e sfumature balsamiche e una chiusura leggermente acidula. La seconda birra è stata battezzata SMLG (6%), acronimo di Se Maman Los Giles, ed è il frutto dell’incontro produttivo con il birrificio catalano Garage Beer Co. (Sito web). In questo caso siamo al cospetto di una New England IPA, morbida in bocca e potente nell’aroma (anche qui frutta esotica a profusione), ma anche equilibrata. La Obsession Beer è stata presentata ufficialmente giovedì scorso, mentre la SMLG farà il suo debutto giovedì 21, ovviamente presso i locali del produttore meneghino.

Qualche giorno prima della fortunata trasferta a Norimberga, dove ha conquistato due ori allo European Beer Star, l’umbro Birra dell’Eremo (sito web) aveva annunciato la sua ultima creazione, rientrante nella linea Riserva – destinata cioè alle produzioni “da cantina”. La novità si chiama Nocte (9,4%) ed è un’Imperial Stout affinata in legno, in particolare in botti di Bourbon nelle quali rimane a maturare per la bellezza di 10 mesi. Il rovere conferisce all’aroma spunti di vaniglia e note legnose, che si intrecciano con la potenza alcolica e con i toni “scuri” della birra. È un periodo in cui in Italia le Imperial Stout affinate in legno stanno andando per la maggiore, dunque se amate la tipologia avete una nuova birra da tenere in considerazione. La Nocte è già regolarmente disponibile.

Continua a sfornare novità il neonato birrificio Alder, che è partito con un numero esiguo di birre all’inizio della sua avventura, ma che ha già avuto modo di rimpinguare abbondantemente la propria offerta. L’unica creazione si chiama Death on 2 Legs (8,2%) e rientra nello stile delle Double IPA, che ancora mancava nella gamma dell’azienda lombarda. La ricetta è molto semplice, almeno sulla carta: malti tedeschi per il grist, un tocco di destrosio e abbondante luppolatura con varietà americane (Simcoe, Mosaic e Citra). I presupposti ci sono tutti perché la Death on 2 Legs scali rapidamente la classifica di gradimento delle Double IPA italiane, anche perché l’elevato tenore alcolico si sposa benissimo con le fredde giornate del periodo. Per assaggiarla dovrete però aspettare sabato 7 dicembre, quando sarà presentata ufficialmente presso la taproom di Alder a Seregno (MI).

Torna su queste pagine il veneto Birrone, che qualche giorno fa ha annunciato la sua nuovissima Black Hole (8,9%). I presupposti sono molto intriganti perché la ricetta è quella di una Baltic Porter a bassa fermentazione piuttosto robusta, lasciata riposare per alcuni mesi in una barrique che aveva precedentemente ospitato whisky Caol Ila. Il risultato è una birra nera bella tosta, impreziosita dalle note torbate provenienti dal whisky che incontrano, ammorbidendole, quelle dei malti scuri. La parte alcolica è evidente, ma si avverte come una calda carezza che accompagna tutta la bevuta. È disponibile online, nei locali di Birrone e in altri pub selezionati di tutta Italia. Maggiori informazioni sul sito del birrificio.

Continuiamo in questa alternanza tra IPA e birre scure introducendo la Hopslave (9%), ultima novità in bottiglia del 2019 per il Birrificio della Granda (sito web). Come per l’inedita di Alder, anche in questo caso lo stile di riferimento è quello delle Double IPA: la Hopslave si presenta di colore dorato con riflessi aranciati e mostra un ventaglio aromatico in cui dominano le note di frutta tropicale e di agrumi, chiaramente provenienti dai luppoli utilizzati. Il corpo è morbido e relativamente scorrevole, mentre l’amaro è deciso ma senza risultare invadente. Possiamo quindi considerarla una Double IPA di seconda generazione, che punta ad alleggerire la componente maltata per favorire la facilità di bevuta ed esaltare l’apporto aromatico dei luppoli.

E chiudiamo come abbiamo aperto, cioè con due novità provenienti dallo stesso birrificio. In questo caso il produttore è il siciliano Rock Brewery (sito web) e le birre rientrano entrambe nella linea di one shot battezzata Rock Brewery Series. La Series #07 (6,5%) è un’American IPA realizzata con una percentuale di fiocchi di avena e luppolata con varietà Denali, Calypso, Simcoe e Citra (le ultime due utilizzate in forma cryo). La Series #08 (8,5%), invece, è una Double IPA che prevede l’impiego di luppoli Lemondrop, Citra, Simcoe e Mosaic e che ricorre a un dry hopping decisamente generoso (6,5 g/L). Da notare le grafiche molto rock, che sono ovviamente in linea con l’immagine del birrificio.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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Un commento

  1. Leggo sempre volentieri la pagina delle “nuove birre”, riesce sempre a strapparmi qualche sorriso e a volte delle sonore risate. A parte qualche caso, mi sembra che i produttori facciano la gara a chi stampa l’etichetta più complicata e colorata; per non parlare degli ingredienti più assurdi… Anche il mondo della birra artigianale è lo specchio dei tempi. Un’idea potrebbe essere quella di provare a fare birre di buona qualità, non decine/centinaia di “stili” (?!?) che lasciano il tempo che trovano.

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