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Nuove birre da Birra Perugia, Bonavena, Eastside, Leder e Rock Brewery

Il mito brassicolo della West Coast americana appare inossidabile. A dispetto delle mode birrarie, che durano spesso il tempo di qualche mese, la maniera californiana (e non solo) di intendere le birre luppolate è un evergreen capace di resistere nel tempo e di tornare con decisione in maniera regolare. In questo momento specifico molti birrifici italiani si stanno confrontando con questa filosofia: è ad essa ad esempio che si ispirano le ultime due creazioni di Alder, che abbiamo incrociato nella precedente panoramica sulle novità dei nostri produttori. E non è un caso che anche la carrellata di oggi si apra con una West Coast IPA, annunciata pochi giorni fa da Birra Perugia (sito web). Si chiama Buffalo Circus (6,7%) e persegue due obiettivi: rendere il luppolo protagonista della ricetta (varietà Mosaic, Simcoe e Chinook) e mantenere alto il livello di bevibilità. Il risultato è una birra secca, verticale e profonda, con note resinose, erbacee e balsamiche. Il nome è un omaggio al “circo” che Buffalo Bill stabilì nel 1906 a Piazza d’Armi a Perugia, quando arrivò con un seguito di 4 treni, 500 tra cavalli, bisonti e longhorn e 800 tra inservienti, cow boy e nativi americani.

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In questi giorni si è molto parlato di Birraio dell’anno, premio/evento che alcuni birrifici hanno sfruttato per lanciare nuove birre. È il caso del campano Bonavena (sito web), che oltre a trionfare nella categoria Birraio emergente, ha presentato in anteprima la sua attesa Rumble in the Jungle (11,5%). Possiamo definirla una classica Imperial Stout con adjuncts, poiché la base di partenza è quella della Cassius, a cui però vengono aggiunti lattosio, cacao peruviano e caffè Kwapa del Monte Elgon fornito dalla torrefazione artigianale Castorino. Inoltre la birra è rifermentata con sciroppo d’acero e riposa 7 mesi in botti di rum Enmore. Insomma, una bombetta di tutto rispetto che ingrossa la lista di produzioni italiane appartenenti ai questa particolare tipologia brassicola, destinata a crescere nel corso del 2020.

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Il caffè sembra essere l’ingrediente speciale del momento, soprattutto se proveniente da piccole torrefazioni artigianali. Così oltre a essere presente nella novità di Bonavena, è protagonista assoluto dell’ultima fatica di Luciano Landolfi del birrificio Eastside (sito web) di Latina, battezzata Nano Challa (7%). La birra è stata messa appunto grazie alla collaborazione con due importanti realtà romane: Artisan (pagina Facebook), ottimo pub situato in zona San Lorenzo, e Faro (sito web), tempio capitolino dello specialty coffee. La ricetta parte dal modello di una Export Stout – stile invero spesso trascurato dai nostri birrifici – ma prevede ovviamente l’impiego di caffè per esaltare il profilo torrefatto dei malti scuri. Anche la Nano Challa ha debuttato a Birraio dell’anno e ora è disponibile presso l’Artisan e altri locali italiani. Molto bello anche lo studio grafico dell’etichetta.

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Accogliamo per la prima volta nelle nostre panoramiche sulle birre inedite italiane il birrificio Leder (sito web), uno dei nomi più in vista nella scena brassicola trentina. L’azienda è da sempre legate a basse fermentazioni di impronta boema, ma recentemente ha voluto sperimentare qualcosa di diverso producendo l’Imperial Mango (5%). Il nome lascia poco spazio a fraintendimenti e infatti la ricetta prevede l’aggiunta di purea di mango, innestata sulla base di una classica Weizen brassata con una percentuale di malto di segale (oltre a quelli d’orzo e di frumento). Il ricorso al frutto tropicale serve non solo a fornire un intrigante livello aromatico aggiuntivo, ma anche a esaltare la freschezza della birra. Se cercate una variazione alla tipica birra di frumento bavarese non vi resta che assaggiarla.

E concludiamo con le ultime due creazioni del siciliano Rock Brewery (sito web) appartenenti alla linea dedicata alle one shot. La Series #11 (5%) è una classica Bitter inglese, in cui protagonisti sono i malti. A tal proposito la ricetta prevede una discreta percentuale di malti tostati, che contribuiscono alla definizione del profilo aromatico insieme a decise note di caramello. Quasi agli antipodi si pone invece la Series #12 (6%), che nonostante parta anche in questo caso da uno stile tradizionale come quello delle Porter, prevede poi l’aggiunta di pistacchio e peperoncino Habanero chocolate. In particolare questa cultivar di peperoncino è stata scelta non solo per la sua piccantezza, ma anche per il contributo a livello aromatico. Il risultato però si mantiene nei confini della tipologia: il pistacchio inserisce qualche sfumatura aggiuntiva, mentre il peperoncino apporta una sensazione di tepore perfetta per le fredde giornate del periodo.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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