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Nuove birre da Hammer, Eremo, La Fucina, Golden Pot e Carrobiolo

Lo stile delle Stout è uno di quelli che presenta il maggior numero di varianti e a un rapido calcolo è secondo solo a quello delle India Pale Ale. Tra le tante sotto-tipologie delle scure anglosassoni una poco conosciuta è rappresentata dalle Breakfast Stout, realizzate con l’aggiunta di ingredienti “da colazione”: come caffè, cacao, avena e vaniglia – no, uova e bacon non sono contemplati (beh, diciamo quasi mai). In Italia non esistono molte incarnazioni di queste particolari Stout, ma nell’elenco possiamo ora aggiungere la nuovissima Molid (8,3%) del birrificio Hammer (sito web). Il produttore lombardo è sempre molto aderente ai modelli di riferimento e anche qui troviamo poche sorprese: la Molid è brassata con l’impiego di avena, vaniglia, fave di cacao tostate e una varietà brasiliana di caffè proveniente dalla torrefazione Stramoka di Treviglio. Un bonbon per cominciare al meglio la giornata.

Come scritto negli scorsi giorni sui canali social di Cronache di Birra, ormai abbiamo perso il contro dei birrifici italiani che hanno adottato le lattine come metodo di confezionamento. Molto interessante è la strategia di Birra dell’Eremo (sito web), che ha deciso di destinare a questo recipiente sia alcune birre già presenti in gamma, sia alcune creazioni completamente inedite. Tra queste ultime va segnalata la Kyra (7,8%), lanciata solo qualche giorno fa e appartenente alla categoria delle DDH Double IPA. Protagonista assoluto è dunque il luppolo, usato in quantità generose (DDH sta per double dry hopping) e sorretto da una funzionale trama maltata. La Kyra è una birra discretamente alcolica, ma anche molto facile da bere grazie alla spiccata secchezza finale. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Birra dell’Eremo.

A proposito di lattine, appena qualche ora fa il birrificio La Fucina ha annunciato il lancio delle sue prime birre confezionate in alluminio. Una è la nuova versione della Bevi e nun rompe er c***o, rivista per sostituire il luppolo Galaxy con le varietà Amarillo ed Ekuanot. La seconda invece è una creazione totalmente inedita che il birraio Angelo Scacco ha battezzato Kick Inda Ass (7,6%) e si ispira alla tipologia delle Double IPA. Anche in questo caso dunque i riflettori sono puntati sul luppolo, nello specifico nelle varietà Citra e Cascade. Il nome è un modo per esorcizzare il periodo che stiamo vivendo e che si sta rivelando molto complicato per tutto il settore della birra artigianale. A tal proposito La Fucina ha in rampa di lancia il suo shop online, che si baserà su Facebook.

Dopo tanto luppolo cambiamo totalmente genere birrario per raccontare l’ultima novità del Golden Pot, storico locale della provincia di Roma che dispone di un impianto di produzione. La sua ultima creazione, nata in collaborazione con Federico Casarin del Birrificio del Doge, avrebbe dovuto veder la luce nel corso di una cotta pubblica durante l’ultima Settimana della Birra Artigianale. In quei giorni alcuni eventi furono annullati per l’inizio dell’emergenza sanitaria e lo stesso destino toccò a questa bella iniziativa. Tuttavia la birra fu prodotta lo stesso e ora, dopo una lunga maturazione, la 40 Days Later (4,9%) è pronta: si tratta di una Zwickel Pils facile da bere ma di gran carattere. Riccardo Evangelista su Facebook la racconta così:

Dopo aver coinciso con la chiusura del The Golden Pot Pub, sono sicuro che il lancio sarà l’inizio della ripartenza.

E non possiamo che unirci a questo augurio.

Dopo una Pils chiudiamo con un altro diffusissimo stile chiaro a bassa fermentazione, cioè quello delle Helles tedesche, che recentemente il birrificio Carrobiolo ha reinterpretato in una chiave decisamente originale. La Ganja e Bevi (4,5%) è infatti realizzata con ingredienti classici (malto Pils, luppoli continentali) a eccetto di un dry hopping con infiorescenze di canapa CBD effettuato per tempi prolungati a basse temperature. La canapa è italiana e appartiene alla storica varietà Eletta Campana coltivata dall’azienda Secret Garden Hemp Farm. La Ganja e Bevi è protagonista, insieme ad altre birre di Carrobiolo, di un evento online in 3 appuntamenti condotti da Simonmattia Riva. Le adesioni sono già chiuse, ma l’iniziativa è interessante e valeva la pena citarla.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. “Bevi e nun rompe er c***o”, bel nome del c***o!

  2. Insisto, l’importante é stupire ed esagerare con etichette assurde, ingredienti improbabili (ricordo una birra alla rapa rossa !?!) ed infine nomi che è meglio lasciar stare…
    Quello che c’è dentro la bottigli/lattina è solo un dettaglio.
    Sia chiaro, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ci sono tanti produttori competenti e con un certo stile.
    Prosit.

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