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Nuove birre da Crak, Birrificio Italiano + Railroad, Carrobiolo, Babylon e Bossum

Oggi apriamo la nostra consueta carrellata sulle nuove birre italiane con il birrificio Crak, nome spesso presente in panoramiche del genere. Le novità del produttore veneto sono due: Farm After Sauna e Soul Hernandez. La Farm After Sauna (4,6%) è l’ulteriore evoluzione della After Sauna, una Pils lanciata a fine 2018 in collaborazione con i norvegesi di Sleeping Village che già era stata reinterpretata in chiave Rauch. Questa incarnazione, invece, è una Helles realizzata con l’orzo dell’azienda agricola di Crak e farro e avena italiani, che si contraddistingue per la fragranza dei cereali e note floreali e speziate dei luppoli tedeschi. La Soul Hernandez (6%) è invece una Stout aromatizzata con cacao e caffè, che riprende una delle prime ricette di Crak (quella della Soul Stout). Come da copione, c’è alle spalle un bel lavoro sugli ingredienti speciali: il caffè (varietà arabica) arriva dall’azienda agricola Hernandez del Camerun ed è stato tostato dal Microtorrefazione Caffettin; il cacao invece arriva dall’Olanda ed è stato selezionato dalla Chocolate Academy di Milano. Maggiori dettagli sulle due birre sono disponibili sul sito di Crak.

E a proposito di contenuti che non mancano mai, introduciamo un’importante collaborazione tra due birrifici italiani: da una parte lo storico Birrificio Italiano (sito web), dall’altro Railroad Brewing (sito web). Dalla loro partnership è nata la Tiposlip (6,9%), che a dispetto del nome (una “storpiatura” dell’ammiraglia del Birrificio Italiano), è brassata sul modello delle Blanche. La ricetta tuttavia include diverse variazioni rispetto al classico stile belga, perché prevede un’aromatizzazione con pepe nero affumicato, pepe lungo, pepe di Timut e scorza d’arancio. L’aspetto più interessante riguarda però la base fermentescibile, costituita in parte da malto torbato, che rende la Tiposlip una curiosa Blanche con note inusuali. La sperimentazione però non è fine a se stessa, ma ha anche uno scopo promozionale: come raccontato da Maurizio Maestrelli su Bargiornale di aprile, a breve i due birrifici inaugureranno la propria distilleria in cui sarà prodotto whisky. L’alambicco da 10 ettolitri dovrebbe essere arrivato proprio in questi giorni, mentre la produzione (burocrazia permettendo) dovrebbe cominciare il mese prossimo.

Restiamo in Lombardia per raccontare l’ultima creazione del birrificio Carrobiolo, rientrante nella gamma speciale denominata Barric. Se amate le birre col caffè, saprete che il produttore di Monza ne realizza una di grandissima qualità: la Coffee Brett, brassata con il supporto della microtorrefazione His Majesty the Coffee di Villasanta. Ebbene Carrobiolo ha deciso di rinnovare quella fortunata collaborazione per la sua nuova I’ve got you under my skin (5%), una Dark Ale maturata per 12 mesi in barrique ex vino rosso e aromatizzata tramite infusione a freddo di cascara. La cascara è la buccia essiccata delle drupe della pianta del caffè, solitamente un prodotto di scarto; in questo caso è stata riutilizzata in maniera creativa per caratterizzare la birra. La varietà di cascara selezionata è stata la Geisha dell’azienda panamense Finca Hartmann di Santa Clara.

Spostiamoci nelle Marche dove il birrificio Babylon (sito web) ha recentemente annunciato la sua ultima novità, battezzata ironicamente Another Fucking IPA (6%). La ricetta presenta elementi ultramoderni, perché sviluppa l’intenso profilo aromatico grazie a tre apprezzate varietà di luppoli americani e australiani (Vic Secret, Mosaic, Chinook) innestate su una struttura maltata minimalista. Il risultato è una birra facilissima da bere e contraddistinta da toni agrumati e di frutta tropicale (mango, passion fruit, lychee), accompagnati in sottofondo da sfumature erbacee e balsamiche di resina di pino. Una IPA che cerca una strada personale, pur senza lasciarsi andare in sperimentazioni ardite.

E concludiamo con un trittico di novità proveniente dal giovanissimo birrificio Bossum (pagina Facebook) di Roma. La Ponentina (4,3%) è una Session IPA di colore giallo paglierino, con decise note agrumate (in particolare pompelmo) e un amaro elegante, non troppo intenso. La Ottogradi (8%) appartiene invece alla tipologia delle Belgian Dark Strong Ale e si caratterizza per un complesso ventaglio aromatico in cui si percepiscono pennellate di caramello e nocciola, prima di lasciare il campo a una chiusura secca. La Salina (5,5%), infine, è una Gose sui generis realizzata con sale marino della Salina Margherita di Savoia, in Puglia, ma che rispetto al modello di partenza non prevede aggiunta di coriandolo, né il ricorso a lattobacilli, né tantomeno frumento. Il risultato è una birra chiara poco amara, con sentori citrici e leggermente sapidi.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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