Cimec

Nuove birre da Crak, L’Olmaia, Busa dei Briganti, Amerino, La Fucina e Kashmir

Lunedì abbiamo aperto la settimana con una panoramica sulle nuove birre italiane. Oggi torniamo sull’argomento per smarcare le tante segnalazioni arrivate in questi giorni, ma anche per confermare una tendenza di cui avevamo avuto le prime avvisaglie nel precedente articolo: la commistione delle Italian Grape Ale con altri stili brassicoli, in particolare le IPA. Secondo il birrificio Crak questo sarà addirittura uno dei trend del futuro birrario, come sottolineato mediante la loro nuova Grapes of Tomorrow (7,5%). Definita una DDH Grape IPA, è la risposta di Crak all’invito di HonestBrew, che ha chiesto a sei produttori internazionali di profetizzare il futuro del settore attraverso una birra inedita. La ricetta della Grapes of Tomorrow impiega uva Moscato Giallo, tipica dei Colli Euganei, le cui note di cedro e noce moscata si combinano con gli aromi provenienti dai luppoli Mosaic, Citra, Strata e Nelson Sauvin. Per saperne di più potete leggere la dettagliata descrizione della birra sul sito di Crak.

La Grapes of Tomorrow non è l’unica recente novità del birrificio veneto, perché dobbiamo registrare anche il rilascio di una nuova DDH IPA, battezzata Comenonfareseo (7,5%). Il nome si riferisce alle operazioni di ottimizzazione dei contenuti e della struttura dei siti web affinché appaiano in posizioni rilevanti sui motori di ricerca. Il nome è chiaramente sarcastico e tende a prendersi gioco delle tecniche di SEO, che – nella loro formulazione più semplicistica – si riducono a una serie di parole chiave da utilizzare per migliorare il posizionamento della propria pagina web. Sono proprio tali keyword ad apparire sulla lattina della Comenonfareseo, nonché nella descrizione della birra sul sito di Crak che, ironicamente, ha redatto un testo surreale utilizzando proprio quelle parole chiave. Il bello è che la pagina rischia di essere ben posizionata sui motori di ricerca per gli stessi motivi per cui viene criticato un simile approccio… Insomma siamo al cospetto di meta-SEO o qualcosa del genere. Marketing a parte, questa ennesima DDH IPA di Crak è prodotta con un mix piuttosto vario di luppoli: Talus, El Dorado, Ekuanot, Mosaic, Cashmere e Amarillo.

Anche il birrificio toscano L’Olmaia ha recentemente annunciato una new entry appartenente al novero delle IPA di stampo moderno, una tipologia “modaiola” a cui il birraio Moreno Ercolani è sempre risultato abbastanza refrattario. Nello specifico la nuovissima Ful Mun (8%) è una Double IPA prodotta con solo malto Pils e con un’interessante miscela di luppoli in cui troviamo sia varietà diffuse che meno famose: il dry hopping è realizzato con Sabro, mentre per il resto sono stati impiegati Citra, Cashmere e Loral. Il risultato è una birra potente sia in termini di aroma che di gradazione alcolica, ma anche facile da bere grazie alla sua evidente secchezza. La Ful Mun quest’anno uscirà in sostituzione della stagionale Winter Duck, poi entrerà nella gamma standard del birrificio andando a colmare un vuoto stilistico de L’Olmaia.

E se parliamo di IPA moderne non può certo mancare nella nostra carrellata una creazione realizzata sul modello delle versioni torbide della East Coast. È infatti disponibile da poco meno di una settimana la Misty Morning (6,3%), nuova New England IPA del birrificio Busa dei Briganti (sito web). L’ispirazione per questa new entry è arrivata direttamente dai colli che circondano il birrificio, quando la bruma che si leva al mattino scherma momentaneamente “un sole tropico che attende di esplodere”. La birra ricalca proprio questa poetica descrizione: appare decisamente velata alla vista, ma poi a livello olfattivo e gustativo divampa con intensi aromi di ananas, percoca, resina e sottobosco. Inutile specificare che la Misty Morning è disponibile in lattine da 440 ml: l’avvento di questo contenitore si è spesso accompagnato a un aumento di capacità rispetto alle bottiglie da 33 cl, assolutamente apprezzabile per determinate tipologie brassicole.

Rimaniamo nel campo delle luppolature generose per presentare la Top of the Hops (5,2%), ultima nata del birrificio umbro Amerino. In questo caso siamo al cospetto di un’American Pale Ale brassata con luppoli Motueka, Mosaic, Sabro, Amarillo e Citra e che la cui base fermentescibile è piuttosto variegata: oltre al normale malto d’orzo (varietà Pale) troviamo avena, segale e frumento. Il risultato è una birra leggera, molto scorrevole e decisamente fresca, la cui resa aromatica si è avvalsa di un nuovo strumento per dry hopping messo a punto dall’azienda Easybräu-Velo, che permette di ottimizzare al massimo l’estrazione degli olii essenziali del luppolo. La Top of the Hops è già regolarmente disponibile nell’offerta del Birrificio Amerino.

Dopo tante IPA e tanto luppolo, concludiamo con una bassa fermentazione più “tranquilla”, prodotta nel nome della (apparente) semplicità. Si chiama Monte Totila (5%) ed è una Helles realizzata dal birrificio molisano La Fucina: il nome è quello di un monte situato nei pressi di Pescolanciano dove in passato operava il caseificio omonimo. A quel caseificio sono legati alcuni ricordi d’infanzia del birraio Angelo Scacco e del suo socio Giovanni Di Salvo, che con questa birra di facile approccio hanno voluto riproporre quelle atmosfere di spensieratezza e leggerezza. La Monte Totila, che per inciso è la prima Lager de La Fucina, sarà presentata ufficialmente venerdì 23 ottobre presso l’87 Old Road di Marcianise (CE) durante un tap takeover dedicato proprio al birrificio molisano.

Restiamo infine in Molise per presentare un’altra American IPA, quella lanciata a inizio settimana dal birrificio Kashmir (sito web) di Filignano (IS). Si chiama Italus (6,3%) perché punta a valorizzare una nuova varietà di luppolo, battezzata Talus (in apertura l’abbiamo vista citata tra quelle utilizzate per la Comenonfareseo di Crak). Tuttavia non è una single hop, perché la ricetta prevede anche il ricorso a varietà Citra ed Eldorado, mentre il grist è composto da una percentuale di avena in fiocchi in aggiunta al malto d’orzo. La Italus è una birra secca, facile da bere, con note decise di agrumi, pino e cocco. È disponibile i fusti, bottiglie da 33 cl e minikeg da 3 litri.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Leggi anche

Nuove birre da Birrificio della Granda + Birrificio Italiano, Bondai + Alder, Opperbacco, Linfa e altri

Tra le tante birre collaborative di questa prima parte del 2024, se ne segnalano due …

Nuove birre da Wild Raccoon, Hammer, Chianti Brew Fighters, La Diana, Podere 676 e Dank Brewing

A inizio febbraio presentammo il neonato birrificio Wild Raccoon in un pezzo sui nuovi produttori …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *