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Nuove birre da Edit, Picobrew, Rebel’s, Birrificio Sabino e Birrificio della Granda

L’avvento delle lattine nel mercato della birra artigianale italiana ha permesso ad alcuni birrifici di consolidare la propria immagine, come se la propria identità non aspettasse altro che questo contenitore per potersi esprimere al meglio. È un aspetto che ritroviamo ad esempio nel birrificio Edit di Torino, che apre la panoramica di oggi sulle nuove birre con la White For It (4,5%), una Blanche. Il tipico modello delle produzioni di frumento del Belgio è stato ripensato con un “gusto italiano”: la classica speziatura è stata sostituita dall’impiego di scorze di mandarino, camomilla e pepe lungo del Bengala. Il risultato è una birra scorrevole e dissetante, dal peculiare spunto aromatico e molto equilibrata al palato, dove l’amaro dei mandarini bilancia la morbidezza della camomilla. Perfettamente in stile Edit l’etichetta, dove campeggiano alcuni protagonisti di celebri meme.

A proposito di lattine, anche il milanese Picobrew (sito web) ha iniziato recentemente ad affidarsi a questo contenitore per alcune sue produzioni, compresa la nuova creazione pronta a essere lanciata per celebrare il quinto anniversario del marchio. La Picompleanno 2021 (5,6%) è una birra al caffè, ma diversa dal solito: la sfida del birraio Pietro Tognoni è stata di rendere gustativamente “scura” una birra chiara, senza ricorrere a malti torrefatti. Come ci è riuscito? È partito da una bassa fermentazione in stile Festbier e poi ha aggiunto un infuso di caffè in vari momenti del processo produttivo, cercando di trovare il giusto bilanciamento tra le caratteristiche organolettiche proprie della birra e il contributo dell’ingrediente speciale. Interessante l’opera di ricerca sul caffè, di origine brasiliana e proveniente da Etna Roaster, una piccola torrefazione situata alle pendici dell’Etna. Se siete curiosi, sappiate che sarà presentata giovedì 8 aprile sul canale Instagram di Alessandra Di Dio nell’ambito della rubrica Birra e caffè, con la partecipazione dello stesso Pietro.

Da Milano spostiamoci a Roma, dove qualche settimana fa il birrificio Rebel’s (sito web) ha lanciato la sua prima bassa fermentazione. Si chiama Belvedere (5%) ed è una Zwickel Pils di stampo presumibilmente “italiano”, poiché il profilo aromatico è contraddistinto dal netto contributo dei luppoli nobili continentali, come il Tettnanger. Il risultato è una birra dissetante ed elegante, che non rinuncia a mostrare un carattere deciso pur giocando sull’equilibrio tra le note erbacee e floreali del luppolo e quelle mielate e di cereali del malto d’orzo. Nome e immagine azzeccatissimi per una new entry che si candida a diventare velocemente la “chiara da battaglia” – in senso positivo ovviamente – del produttore capitolino.

Restiamo nel Lazio perché c’è un altro birrificio che ha da poco annunciato la sua prima bassa fermentazione: si tratta del Birrificio Sabino, che ha pronta in rampa di lancio la nuovissima 1994 (5%). È definita una Hausbier, uno dei tanti appellativi usati in Germania (soprattutto in Franconia) per indicare le Lager “quotidiane”. Realizzata con luppoli Rottenburger e Spalter Select, è una birra dal carattere rustico, ma equilibrata e facilissima da bere. E non è la sola novità del produttore laziale, perché, cambiando completamente genere, il Birrificio Sabino ha annunciato anche la Kumquat Juice (8,5%), una Double IPA di stampo “hazy” brassata con una massiccia infusione del tipico mandarino cinese. Morbida e avvolgente in bocca, la Kumquat Juice esibisce un intenso profumo aromatico dominato dai toni fruttati, che vanno dall’agrumato al tropicale. E attenzione, perché a breve arriveranno altre novità sul fronte del “progetto cantina”.

Concludiamo la carrellata odierna con il Birrificio della Granda (sito web), che recentemente ha presentato la sua nuova Persi Pien (10%). La base è un’Imperial Stout, mentre il nome è quello delle classiche pesche ripiene piemontesi: siamo dunque al cospetto di un altro esempio del concetto di Pastry Stout adattato alla tradizione dolciaria italiana, fenomeno che sembra lentamente diffondersi tra i nostri birrifici. La ricetta della Persi Pien prevede infatti l’impiego di avena, succo di pesca e cacao, oltre a non meglio precisati “aromi”. È una birra nera, muscolare, intensa e corposa, adatta a scaldarci nell’ultimo scampolo di inverno che sembra attenderci nei prossimi giorni.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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Un commento

  1. Il lato b della Belvedere appartiene a una Venere Callipigia?

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