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Nuove birre da Foglie d’Erba, Torre Mozza, Railroad, Contromano e 082Tre

La Festa delle Erbe di Primavera è una storica manifestazione che si tiene regolarmente a Forni di Sopra, nel cuore delle Dolomiti. Se siete amanti di birra artigianale, al nome del piccolo comune friulano assocerete immediatamente quello di un importante birrificio italiano: Foglie d’Erba. Ed è proprio in concomitanza con l’edizione 2021 del festival (13 – 20 giugno) che Foglie d’Erba ha lanciato una sua creazione inedita, strettamente legata all’iniziativa. La Saiùc (4,7%), in fornese “sambuco”, è una Pale Ale realizzata con una percentuale di frumento, ma soprattutto con l’impiego di fiori di sambuco che ne marcano in maniera decisiva il ventaglio aromatico. La collaborazione tra Foglie d’Erba e la Festa delle Erbe proseguirà anche in futuro, tanto che il birrificio prevede di lanciare ogni anno una birra speciale per l’occasione, realizzata ogni volta con un’erba diversa. L’etichetta è opera di Dany Pascolini.

È invece un omaggio alle classiche birre affumicate della Franconia l’ultima novità a firma Torre Mozza (sito web), produttore sempre attento agli stili birrari tradizionali. La Warlock (5,6%) è una tipica Rauchbier sviluppata sulla base di una Marzen, esattamente come il prodotto più comune dello storico birrificio Schlenkerla di Bamberga. Il nome significa “stregone” e si riferisce al modo in cui in passato era visto il birraio, quasi al confine con l’alchimista. Di colore ambrato e leggermente velata alla vista, la Warlock si contraddistingue per note erbacee e affumicate, che al palato si accompagnano al leggero gusto caramellato proprio delle Marzen. Il finale è appagante e secco e valorizzato dall’ottimo equilibrio tra i malti e i luppoli tedeschi. Ora sapete cosa abbinare ai tanti barbecue in programma nei prossimi mesi.

Rimaniamo curiosamente nel campo delle birre affumicate con la nuova new entry di Railroad Brewing (sito web). Al birrificio della provincia di Milano piace molto giocare con i nomi, talvolta in maniera ardita, e anche in questa occasione non si è smentito: la Rauch against the Macine (5%), infatti, è una birra affumicata decisamente sui generis, che a differenza della creazione di Torre Mozza si discosta in maniera netta dalla tradizione della Franconia. La ricetta infatti prevede l’aggiunta di biscotti – nel dettaglio si tratta chiaramente di Macine del Mulino Bianco, o similari – che contribuiscono a determinare il ventaglio aromatico della birra, insieme ovviamente al netto profilo affumicato. La Rauch against the Macine è regolarmente disponibile sull’ecommerce di Railroad.

Cambiano totalmente genere introducendo la Kamikaze (7,6%), prodotta recentemente da Birra Contromano. Si tratta di una New England IPA in formato “doppio” e doppio è anche il ricorso al dry hopping. La base fermentescibile è naturalmente composta da malto d’orzo, ma c’è anche una percentuale di frumento che contribuisce ad aumentare l’opalescenza. La Kamikaze è la prima creazione di Contromano a sfruttare un QR code per mostrare sul device dell’utente un’animazione dell’illustrazione presente in etichetta, alla fine della quale sono mostrate tutte le informazioni tecniche della birra. È una soluzione senza dubbio interessante per spingere i consumatori casuali a una conoscenza più approfondita del prodotto senza ricorrere a tecnologie affascinanti ma non sempre immediate come la realtà aumentata.

Concludiamo la panoramica odierna con due nuove birre provenienti dal birrificio campano 082Tre. La prima si chiama Maritata (6,3%) ed è una Italian Grape Ale realizzata con mosto di uve Asprinio di Aversa, un antico vitigno di origine etrusca. La Maritata è fermentata primariamente con Saccharomyces pastorianus, quindi appartiene alle poche birre a bassa fermentazione che rientrano nella tipologia delle Italian Grape Ale e per le quali questa dicitura arreca qualche problema semantico – Ale è infatti sinonimo di alta fermentazione. La seconda novità è stata invece battezzata Stige (10%) ed è un’Imperial Stout brassata con l’aggiunta di bacche di vaniglia e lasciata maturare con chips di rovere che simulano un affinamento in legno. Come il nome suggerisce (Stige è il fiume dell’Inferno), è una birra complessa, potente e intensa, con accenni torbati che si aggiungono alle classiche note di caffè, cioccolato fondente e vaniglia. La descrizione del birrificio fa giustamente riferimento anche all’umami, gusto spesso dimenticato ma che è facilmente riscontrabile in produzioni del genere.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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