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Nuove birre da Extraomnes, Lieviteria, MC-77, Torre Mozza, Beer In e Birra Fon

Nelle nostre panoramiche sulle novità dei birrifici italiani citiamo spesso birre prodotte in collaborazione con qualche pub. Ma cosa succede quando la partnership è con un grande hotel internazionale? Succede che entra in gioco il birrificio Extraomnes, come accaduto recentemente per la nascita de La Blanche du Majestic (4,8%), realizzata dall’azienda lombarda per il lussuoso Hotel Barriere Le Majestic (sito web) di Cannes, situato sulla celebre Croisette della città francese. All’ideazione ha partecipato in prima persona Emanuele Balestra, head barman dell’hotel, insieme al quale è stata individuato il Pelargonium roseum (un tipo di geranio) come elemento distintivo della speziatura. L’impiego della pianta si contestualizza naturalmente all’interno di una ricetta ispirata alle Witbier del Belgio: ci aspettiamo una birra molto interessante da bere da sola, ma anche da usare come ingrediente per cocktail e miscelati. Per verificare questa ipotesi però avete una sola possibilità: recarvi direttamente a Cannes, poiché l’ultima creazione di Extraomnes sarà disponibile solo presso il Majestic. La prossima volta che sarete invitati al famoso festival cinematografico, saprete dove andare a bere.

Se alla Costa Azzurra preferite il Salento, sappiate che da qualche ora a Lecce è disponibile una birra nata dalla collaborazione tra un birrificio italiano e – questa volta sì – una birreria locale. E che birreria: parliamo del Bluebeat (pagina Facebook), storico punto di riferimento per la birra artigianale in città. L’altro protagonista è invece Lieviteria (sito web), uno dei migliori produttori della Puglia, presso l’impianto del quale è nata la Panenka (4,7%), una Bohemian Pils che immaginiamo molto in stile per almeno due motivi. Il primo indizio arriva dalla predisposizione del birraio Angelo Ruggiero a interpretare in maniera fedele gli antichi stili europei; il secondo indizio invece arriva dal nome della birra, perché Antonin Panenka fu il calciatore cecoslovacco che con il suo rigore “a cucchiaio” – a quanto pare il primo della storia – regalò alla propria nazionale una storica vittoria agli Europei del 1976 in finale contro la Germania Ovest.

Restiamo nel campo delle basse fermentazioni mitteleuropee, seppur rivisitate, per introdurre l’ultima novità del birrificio MC-77, annunciata solo qualche giorno fa. Si chiama Crispy Boi (5%) ed è una Pils “all’italiana”, con un dry hopping di luppolo nobile. Addirittura “super nobile”, come spesso viene definita la varietà Loral, grazie alla sua capacità di unire elementi aromatici dei grandi luppoli europei (note erbacee, floreali e pepate) a quelli decisi dei cugini americani (agrumi, frutta scura). La birra di MC-77 segue proprio le peculiarità del Loral, dimostrando un carattere deciso ma senza rinunciare all’equilibrio tra la fragranza del malto e la freschezza del luppolo. Se siete amanti delle Italian Pils farà al caso vostro, ma dovrete cercarla alla spina: la Crispy Boi infatti è confezionata esclusivamente in fusto, quindi scordatevi bottiglie o lattine.

È disponibile da questa settimana la new entry del birrificio Torre Mozza (sito web), che questa volta ha deciso di puntare su una India Pale Ale di stampo modero, ma lontana dagli estremismi. La birra si chiama Hokuto (6,6%) e si contraddistingue per un colore dorato e aromi di frutta esotica e agrumi. Nonostante il corpo snello, la trama maltata è tutt’altro che evanescente: al contrario i malti Pils e Vienna costruiscono un pilastro solido su cui si sviluppa la decisa luppolatura con varietà americane e inglesi. La bevuta è accompagnata da una piacevole sensazione alcolica, che mette in guardia dagli eccessi. Il nome è chiaramente un omaggio alla Sacra Scuola di Hokuto del manga Ken il guerriero (Hokuto no Ken), che insegna come sia fondamentale imparare a dosare la potenza. Morale che può essere applicata a mille ambiti, compreso quello brassicolo.

Sono ben tre invece le novità del birrificio Beer In (sito web) di Trivero (BI). La prima di chiama Tarwé (7%) ed è stata prodotta per il decimo anniversario dell’azienda, che cade proprio nel 2021. È una Dunkel Weizenbock, stile che in Italia producono pochissimi. Decisamente indovinato il nome, anche in considerazione della ricorrenza: “Tarvè” è il nome in dialetto biellese del comune dove ha sede il birrificio; “Tarwe” in fiammingo significa frumento. Non che le Weizenbock siano tipiche del Belgio, ma il gioco di parole ci sta tutto e permette di creare un legame logico tra il territorio e l’ingrediente principe della tipologia. La seconda birra inedita si chiama Luvera (5%) ed è una IPA tutta made in Italy: i malti provengono dall’Agriturismo La Vallescura, mentre i luppoli da Italian Hops Company (varietà Aemilia e Futura). La terza neonata infine è stata battezzata Midsummer Ale (4%) ed è una Golden Ale fresca ed estiva, nonché gluten free, brassata con solo luppolo Premiant.

Concludiamo la carrellata odierna con una Berliner Weisse “moderna”, ossia aromatizzata con frutta. Si chiama Agra (3,5%) ed è stata lanciata recentemente da Birra Fon (sito web), uno dei rappresentanti della vivace scena brassicola del Trentino. La base è ovviamente una birra delicatamente acida, che prevede l’aggiunta di polpa di frutto della passione per ammorbidire la bevuta e aggiungere un interessante layer fruttato. Il corpo è ovviamente esile e leggero e l’amaro appena pronunciato: il risultato è una birra dissetante, perfetta per la stagione estiva. Può essere apprezzata come semplice aperitivo o in abbinamento a fritti di pesce e dolci alla frutta.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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