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Nuove birre da Lucky Brews, Loverbeer, Alder, Liquida, Malcantone e Birra Mitica

Come forse saprete qualche settimana fa si è tenuta a Torino la prima edizione dell’IGA Beer Challenge, che ha visto la partecipazione di oltre 120 Italian Grape Ale – a proposito, segnatevi la data del 13 novembre quando saranno svelati i risultati. Il dato restituisce il “peso” ormai raggiunto dallo stile, che è destinato ad aumentare ancora in futuro. Nel frattempo, infatti, i birrifici italiani continuano a sfornare nuove birre con mosto di uva e l’ultima new entry è stata annunciata pochi giorni fa dal veneto Lucky Brews (sito web). La creazione si chiama Adelino (11,2%) ed è un’IGA possente e di carattere, che impiega mosto di uva rossa Corvina passita della Valpolicella (12%). Il grist prevede una frazione di frumento e segale in aggiunta al malto d’orzo, mentre il lungo processo di maturazione (24 mesi) avviene in barrique di rovere. Il complesso profilo aromatico incorpora sensazioni che vanno dalla vaniglia alla frutta a bacca rossa, con note di legno e funky che precedono una chiusura vinosa ed elegantemente acida. Il nome è un omaggio ad Adelino Lucchese, inventore negli anni ’30 del termine “Amarone”.

Restiamo nell’ambito delle birre “selvagge” per presentare l’ultima novità a firma Lovebeer, battezzata Pindarica (8,3%). Come tutte le creazioni di Valter Loverier, anche questa segue una strada molto personale, che punta a recuperare le tecniche produttive del passato. La definizione “Wild Bitter Ale” non ha niente a che spartire con le birre quotidiane del Regno Unito, bensì intende sottolineare l’uscita del birrificio dalla sua comfort zone (l’acidità) per indagare nuovi itinerari. La cultura brassicola d’ispirazione è ancora quella belga e in particolare l’usanza dei birrai delle Fiandre di cospargere la superficie della birra in maturazione con fiori di luppolo, al fine di proteggerla dall’ossigeno e limitare l’azione dei batteri. La Pindarica è dunque una fermentazione mista che adotta questa soluzione e matura in tini di rovere, dove intervengono lieviti selvaggi e batteri lattici. L’acidità è dunque appena pronunciata e l’equilibrio è invece ottenuto con l’amaro – una novità per Loverbeer – mentre nel ventaglio aromatico si ritrovano sfumature di pepe nero, liquirizia e curry. Il luppolo utilizzato è di origine statunitense.

In una recente panoramica sulle novità italiane avevamo sottolineato come l’ultimo trend delle collaboration brew fosse quello che vedeva coinvolti birrifici e fornitori di materie prime. La tendenza è confermata dall’ultima novità di Alder (sito web), disponibile da venerdì scorso e realizzata in partnership con BarthHaas X. Lo stile di riferimento è quello delle Double IPA, declinato presumibilmente in chiave “juicy”. Oltre al malto d’orzo, di origine inglese e tedesca, è prevista infatti una percentuale di avena maltata, mentre la luppolatura è ottenuta con varietà Mosaic (anche in formato Incognito) e Galaxy. Il risultato è la Tarkus (8%), una Double IPA limpida e succosa, con un amaro delicato e un corpo medio, caratterizzata da intense note di pesca e passion fruit sorrette da una solida struttura maltata che tuttavia non intacca la straordinaria facilità di bevuta.

Dopo fermentazioni miste e alte non poteva mancare una Lager, che entra nella rassegna odierna grazie al birrificio Liquida (sito web). Questa volta il birraio Luca Tassinati ha voluto lasciarsi guidare dalle tradizioni brassicole della Franconia, sfornando una Keller. La Über (5%) è prodotta con malti Pils, Monaco e Vienna e con una luppolatura che immaginiamo di tipo continentale classico. È una birra molto facile da bere, ma che non rinuncia a mostrare un carattere deciso e rustico, con un amaro elegante e piacevole. Dopo la Ploner Pils e la Anghela, è la terza volta che Liquida si confronta con uno stile di origine tedesca: visti i precedenti non resta che assaggiarla!

Restiamo nel campo delle basse fermentazioni con un birrificio che, pronti-via, ha dimostrato subito di trovarsi a proprio agio con questa famiglia brassicola. Stiamo chiaramente parlando del giovane Malcantone, che di recente ha presentato la sua neonata Zamek (4,9%). Dalla Germania ci spostiamo in Repubblica Ceca, perché la birra è definita una Czech Amber Lager: tale espressione è spesso utilizzata per riferirsi alle Polotmavé, cioè le Lager ambrate tipiche della nazione mitteleuropea, che si distinguono a loro volta in lezak e specialni in base al grado plato. Quella di Malcantone è realizzata con Saaz e sottoposta a una lunga fase di lagerizzazione. I gradi plato sono 11, quindi se fosse nata in Repubblica Ceca sarebbe una lezak.

Concludiamo con uno stile di stampo britannico, proposto dalla giovane realtà Birra Mitica (sito web) di Ferrara. La creazione si chiama Mitica Nebbia (4%) e rientra nella tipologia delle Golden Ale. Le due varietà di luppolo provengono dal Regno Unito, mentre per il grist curiosamente sono stati scelti malti tedeschi. L’equilibrio tra i due ingredienti contraddistingue il ventaglio aromatico, con un amaro in chiusura evidente ma non intrusivo, che favorisce la bevuta ed esalta il potere dissetante della birra. Il nome è un richiamo “nostalgico” alla nebbia che caratterizzava Ferrara e la bassa padana, ma che oggi è molto meno presente rispetto al passato.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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