Come spiegavo gli scorsi giorni, il tradizionale appuntamento di Pianeta Birra è l’occasione per presentare nuovi prodotti e progetti particolari. Ad esempio la Open di Baladin – di cui ho scritto dettagliatamente in settimana – non è stato l’unico nuovo marchio presentato durante la fiera riminese. Anche la Birra del Borgo infatti ne ha approfittato per lanciare una serie di produzioni inedite (Rubus, My Antonia), oltre a una interessante linea di nuove birre, chiamate Trentatre.
Anche in questo caso è riscontrabile un ottimo lavoro di comunicazione alle spalle, che gira intorno a una serie di giochi di parole costruiti sul numero trentatre. Ecco quindi che il nome richiama il principale formato di bottiglia con cui la Trentatre sarà commercializzata, oltre a un claim che si ispira a una classica espressione medica (“Dica Trentatre!”) e una serie di frasi a corredono che raccontano tutti i significati del numero.
Ecco come viene illustrato il progetto:
Trentatre sono i motivi che dopo quattro anni di Birra del Borgo ci hanno spinto a produrre queste nuove birre. La filosofia produttiva è la stessa: intensa ricerca nelle materie prime, ispirazione verso stili brassicoli tradizionali e voglia di produrre birre sempre con grande carattere.
La linea sarà composta da tre birre (trentatre sarebbero state troppe 😉 ): la Dorata, l’Ambrata e la Bruna. La prima è una Golden Ale con un naso dominato dalla freschezza del luppolo, da profumi agrumati e note mielose, mentre il retrogusto si caratterizza per un elegante finale amaro. L’Ambrata è una Pale Ale di grande intensità, con profumi agrumati e speziati e con un un finale piuttosto luppolato. La Bruna, infine, vanta un profumo di spezie e frutta secca, mentre in bocca prevale miele di castagno, prugna, fichi secchi e sentori di cacao.
L’elemento che tuttavia contraddistingue questa nuova creatura di Leonardo Di Vincenzo è l’idea di produrre birre per un segmento di mercato completamente nuovo: rispetto alla media delle sue produzioni (e non solo sue), le Trentatre saranno birre “per tutti”, che verranno posizione in canali di distribuzione alternativi e che avranno prezzi più bassi rispetto a quelli della birra artigianale italiana. L’idea, ambiziosa ed affascinante, sicuramente denota un certo coraggio e soprattutto una strategia di mercato innovativa.
Sono sempre più convinto che per uscire dalla nicchia di appassionati e creare un suo vero movimento, la birra di qualità in Italia debba innanzitutto conquistare le masse con prezzi più accessibili. Ogni proposta in questo senso è ben accetta, specialmente se proviene da un produttore. La speranza è che le Trentatre si rivelino l’ennesimo grande successo del birrificio di Borgorose.
Chi non metterebbe la mano sul fuoco sulle birre di Leonardo? (nella foto ha qualcosa di Jim Morrison..) Prosit
Lorenzo
La My Antonia era allucinante… Leonardo mi lascia sempre senza parole.
l’idea non è poi così nuova altri artigiani fanno birre da 33cc di qualità da svariati anni. piuttosto mi chiedo : come mai un prezzo più basso? materie prime più scarse o effetto dei volumi di vendta? e se così fosse come mai non si abbattono i costi di tutte le birre. marketing questo sconosciuto.
Two thumbs up per Matilde, concordo al 100%
[…] I enjoyed in Trastevere over lunch. You can read more about the beer on the Italian site Cronache di Birra (Chronicle of […]
[…] che all’estro del momento. E’ stata avviata anche la produzione, come riportato dal sito Cronachedibirra, di una linea di bottiglie (tre) da 0,33, da posizionare commercialmente in “un segmento […]
Bruna,gran birra.Carattere di donna forte,gentile ma decisa.Affascinante.E’ di sicuro la migliore sensazione gustativa degli ultimi anni,morbida,appassonante.
Una grande armonia che ora mi ricorda il suono delle cornamuse e le montagne del mio paese.
Complimenti.
molto buona la trentatre continuate cosi