Complice la Settimana della Birra Artigianale – a proposito, come la state passando? – nelle scorse settimane vi ho dato conto delle tante nuove birre lanciate dai birrifici italiani in occasione dell’evento in corso.  In realtà ci sono tante altre novità non direttamente legate alla manifestazione, che contribuiscono ad alimentare l’enorme numero di birre costantemente prodotte in Italia. Nel post di oggi le riassumerò tutte, quindi aprite bene gli occhi, perché i nomi coinvolti sono di primissimo piano!
Partiamo dal profondo Nord e più precisamente dal birrificio Bi-Du, dove lo scorso 25 gennaio Beppe Vento ha brassato la sua ultima creazione: la Ten Ten. Un nome foriero di doppi sensi, a partire dall’occasione per cui è stata concepita: il decimo anniversario del birrificio, caduto mercoledì 4 gennaio. Un traguardo formidabile e che pochissimi birrai in Italia possono vantare, per il quale il lancio di una nuova birra era quantomeno doveroso.
Il numero 10 torna spesso nella ricetta della Ten Ten. Sarà un’alta fermentazione di colore ambrata, realizzata con 10 diversi malti, di cui il 10% rappresentato da malti speciali. I luppoli – indovinate un po’ – saranno 10, otto provenienti dal Vecchio Continente e due dagli Stati Uniti (Citra e Amarillo). Avrà una gradazione alcolica pari al 10%, mentre gli appassionati di produzione brassicola sappiano che è stato impiegato il lievito US05. Il risultato sarà un birra molto alcolica, disponibile esclusivamente in bottiglie numerate da 0,375 ml. Ne saranno prodotti solo 666 esemplari. Al momento la birra è all’ottavo giorno di maturazione, quindi bisogna attendere ancora un po’… ma già sembra promettere molto bene.
Dai confini settentrionali ci spostiamo in Sardegna, dove Nicola Perra del birrificio Barley ha in questi giorni lanciato la sua nuova birra. Si chiama BB9 e, se siete amanti del produttore sardo, saprete che il nome è già un importante indizio delle caratteristiche del prodotto. Come consuetudine, infatti, il prefisso BB suggerisce l’impiego di sapa (mosto di vino cotto), usato in passato per le sorelle maggiori BB10 e BB Evò. In questo caso trattasi della prestigiosa Malvasia di Magomadas, le cui uve sono state fornite da Roberto Zarelli dell’omonima cantina.
La BB9 è realizzata con malti chiari e una generosa quantità di luppoli da amaro (40 IBU) e da aroma. Questi ultimi contribuiscono a conferire alla birra alcune classiche connotazioni da malvasia (mandorla, pesca…) con un tocco fruttato aggiuntivo (ed esotico). Se ne volete sapere di più consultate il sito di Barley, dove la BB9 è presente tra le novità con tanto di scheda degustativa ad opera di Kuaska.
Recentemente il birrificio Opperbacco ha invece lanciato la Re di Denari, una birra prodotta con metodo Champenoise e basata sulla famosa Triplipa della casa. Ecco come viene descritta:
[…] è una birra maturata secondo metodo Champenooise, imbottigliata con lieviti Baianus viene lasciata riposare almeno 2 anni affinchè la lisi delle cellule del lievito contribuisca ad arricchire il suo bouquet. Terminato questo lungo periodo si esegue il remuage ponendo le bottiglie sulle pupitres di legno per far depositare i sedimenti sotto al tappo, successivamente espulsi congelando il vollo della bottiglia. rapidamente si aggiunge il “liquer d’expedition”, si ricolma la bottiglia di quanto uscito nella sboccatura e si tappa con tappo tradizionale e gabbietta metallica.
Anche il produttore abruzzese dunque ha lasciato il suo segno nel segmento delle birre che strizzano l’occhio al mondo dello Champagne. Sono curioso di testarne il risultato…
A proposito di segmenti particolari, anche il laziale Birradamare ha recentemente presentato la sua birra biologica, che entra a far parte della famiglia ‘Na Biretta. Si chiama ‘Na Bio ed è prodotta con una percentuale di farro biologico non maltato proveniente dalle montagne di Monteleone di Spoleto (PG). Misura 4,5% alc. ed è secca, asciutta e dissetante. Dettagli sul sito della gamma in questione.
Torniamo infine in Nord Italia per concludere con due veloci segnalazioni. A fine dicembre l’aostano B63 ha presentato la sua nuova Soul, una bassa fermentazione scura di colore nero (è una Schwarz) di 5,9% alc. Il birrificio La Piazza ha invece proposto nel suo locale la Luppolo a ManetTA, rivisitazione extra hop della Manet. la storica Kolsch della casa.
il primario su face…dice che la ten ten ora in fermetazione non promette bene( anzi usa parole piu’ pesanti!) quando sono stato al bidu ho avuto il privilegio di di fare un esame olfattivo dal fermentatore ..x me’ era buona! magari ..bebbe scrive cosi per berla tutta lui! haaaaa haaaaaa ciaoooo
Ahaahah grande Lallo, ciao
Curiosissimo di provare il nuovo prodotto del birrificio Barley, che a mio parere è una delle più interessanti realtà italiane!
D’accordo con te
A mio avviso il migliore insieme a Montegioco.
assaggiata la ten ten al nono giorno e…
gnè gnè non dico nulla.
@filippo
magari ci siamo anche visti al bidu…??? sono in attesa della jugnior! ciaoooo
no lallo, ti avrei salutato, ero là ieri dalle 15.30 alle 18
non ieri..volevo intendere se qualche volta ci siamo visti al bidu!? in non ricordo?
Segnalo che ho assaggiato la soul del B63 e l’ho trovata ottima. Molto ben equilibrata, piacevole e alquanto beverina per lo stile, evidentissime ma non eccessive note di liquirizia.