A causa di pause varie e recenti vacanze, è passato parecchio tempo dall’ultimo aggiornamento sulle nuove birre italiane. L’arrivo della bella stagione ha spinto i birrai nostrani a lanciare diverse produzioni inedite, che, come vedremo, sono tantissime anche questa volta. Partiamo a spron battuto allora dall’ultima nata in casa Extraomnes, battezzata Wallonië: come si può leggere su In Birrerya, si tratta di una Saison (5,7% alc.) meno “strana” e caratterizzata di quella standard della casa, che prevede un percentuale di segale maltata e un pizzico di zucchero candito. Il nome fa riferimento alla regione francofona del Belgio e, se non vado errato, in particolare all’interpretazione dei birrai di quella zona dello stile in questione. La birra è stata presentata lo scorso 24 aprile al Bere Buona Birra di Milano, dove ha avuto come dirimpettaia nientemeno che sua maestà Saison Dupont. Chi avrà avuto la meglio? Rigiro la domanda a chi non ha perso l’occasione per assaggiarla.
Un’altra presentazione è invece quella che si terrà stasera allo Slàinte di Roma, che ospiterà Mario Cipriano di Karma e la sua nuovissima Sumera. Data le sue peculiarità uniche, è una produzione di difficile catalogazione: è realizzata con malto d’orzo e farro, tre diverse qualità di luppolo e altrettante spezie. Al naso è protagonista la frutta, con note di banana, pera e pesca, mentre al palato emerge un buon equilibrio tra il miele della parte maltata e un retrogusto agrumato e persistente, dove le spezie diventano protagoniste. Ho avuto modo di assaggiarla al recente Un fiume di Jazz a Salerno, dove mi ha fatto una bella impressione. Se volete provarla dunque l’appuntamento è per stasera, dove sarà in degustazione insieme a De Rinaldi, Carminia e Lemonale.
Dopo parecchio tempo si rivede in queste carrellate anche il birrificio La Piazza, che proprio ieri ha annunciato la sua ultima creazione. Si chiama Jasper ed è una Pils prodotta dal birraio Fabio Ferrua in collaborazione con Enrico Ponza e Emilio Mascarello. Sul blog dell’azienda viene descritta in questi termini:
All’olfatto sprigiona gli aromi intensi dei luppoli ma è al sapore che da il meglio di sè. Il ritorno dei luppoli è profondo ma piacevole e il basso grado alcolico (5%) la rende decisamente beverina.
Nasce invece per celebrare un evento particolare la Bicentenaria, ultima fatica del Birrificio di Como. L’occasione è data dal duecentesimo anniversario del Teatro Sociale della città lacustre, che ha deciso di festeggiare il traguardo raggiunto con una birra a tema. La Bicentenaria appartiene al desueto stile Vienna, presentandosi quindi di colore ambrato e caratterizzandosi per un carattere leggero e dissetante, ma anche piacevolmente fresco e profumato. La presentazione ufficiale è fissata per domenica prossima durante un evento presso il birrificio che inizierà alle 20,30.
Concludiamo con due rumors provenienti dalla Puglia, di cui ci rende edotti il sempre puntuale BereBirra. Il primo riguarda la creazione di debutto della nuova linea a nome Nincasi, storica birreria della provincia di Brindisi. Le notizie al riguardo sono pressoché nulle, quindi occorrerà attendere qualche futuro aggiornamento per avere le idee più chiare. Discorso analogo per l’ultima creazione di Donato Di Palma e del suo Birranova, che a quanto pare si è cimentato nuovamente con una Blanche, ma aggiungendo Karkadè. Benché l’uso di questa spezia sia inusuale, Donato non è il primo birraio italiano ad averla impiegata in una birra. Sapete chi è il suo predecessore? E come si chiama(va) quella birra?
la Wallonie fa 5.7%
Sicuro? Perché Schigi dice 7 🙂
In etichetta leggo 5,7%, anche nella foto del link a InBirrerya dell’articolo 🙂
sicuro perché a me Schigi ha detto 5.5% proprio per farla più tradizionale e oltretutto basta leggere l’etichetta… http://www.inbirrerya.com/wp-content/uploads/2013/04/extraomnes-wallonie.jpg
Grazie della citazione!
La Wallonie, con l’umlaut sulla e, che però non so fare (anzi se c’è qualcuno che me lo insegna), ha 5,7 gradi mentre la Saison Extraomnes 6,9%.
Aggiungo che questa ha anche un DH di Saaz e Styrian Golding.
Un malto, due luppoli e “IL” lievito…semplice. 😉
Ah quindi segale e 7% si riferivano alla Saison e non alla Wallonie?
http://homepages.rootsweb.ancestry.com/~george/ansi_ascii_character_chart.html
ALT + 0235, direi che funziona grazie 🙂
Wallonië
Grazie!!!!
in cambio vi do la pronuncia corretta!
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/36/Nl-Walloni%C3%AB.ogg
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/36/Nl-Wallonië.ogg
quello giusto!
karkadè – olmia
Yes!
anche la zio selassie di toccalmatto.
È vero, l’avevo completamente dimenticata!
Mi sembra che l’accoppiata fiori-frumento stia riscontrando successo, vi sono diversi esempi italiani e non.
Ultimamente ho bevuto la Blossom di To Øl, american wheat con karkadè ed altri fiori…esplosivi gli aromi.
Non sei l’unico, immagino.
Per un attimo, quando ho letto “Sumera”, ho pensato al peggio!
Andrea, mi assicuri che non si tratta di un’altra “birra archeologica” 🙂 ?
🙂 Parlando con Mario non è emersa alcuna intenzione “archeologica”, semplicemente un nome che omaggia una delle prime civiltà birrarie della storia umana.
Anche io quando ho letto sumera ho temuto un altro esperimento archeologico, devo essere sincero
Penso che il primo ad usare il karkadè sia stato Simone Ghiro (Gambolo’) da homebrewer, presentandola a Stranabirra al bi-du qualche annetto fa. L’ha riproposta ora rivisitata col nome di Jambo.
Sono contento per Emilio Mascarello, uomo di grande passione brassicola!