Dopo l’abbuffata di nuove birre italiane proposta non più tardi di tre giorni fa, riprendiamo oggi le fila del discorso per concludere la panoramica sulle ultime novità dell’ambiente. Anche se il caldo fatica ad arrivare, i birrai nostrani sono impegnati nella creazione di prodotti adatti alla stagione estiva: tutte le birre che presenterò oggi nascono proprio con questo preciso intento. La prima è la Luftballon del Birrificio Leonessa, un’alta fermentazione leggera e beverina, gratificante ma non troppo impegnativa, soprattutto dal punto di vista alcolico (siamo sul 4%). Il malto utilizzato è quasi esclusivamente Pils (c’è anche un pizzico di Carapils), mentre i luppoli rispondono ai nomi di Saaz e Premiant. Le unità di amaro sono 20.
Il nome Luftballon è chiaramente ispirato alla famosa canzone di protesta del gruppo tedesco Nena. La birra sarà disponibile in fusti e in bottiglie da 33cl. Ulteriori informazioni sono presenti sulla pagina Facebook del birrificio.
Se avete una buona memoria (quindi sicuramente migliore della mia 🙂 ) ricorderete che in passato vi ho parlato del marchigiano MC77. La novità è che da qualche mese non è più una beer firm, ma un birrificio a tutti gli effetti. La disponibilità di un proprio impianto produttivo ha permesso a Cecilia e Matteo di perfezionare le proprie ricette, ma anche di dare maggiore sfogo alla propria creatività . Ecco che allora, in previsione del periodo estivo, l’MC77 ha pronta una birre inedita: si chiama Punto ed è classificata con il non-stile Session IPA. Si tratta quindi di un’alta fermentazione luppolata di stampo anglosassone, che però punta in modo deciso alla facilità di bevuta. Di conseguenza il tenore alcolico è molto contenuto (3,9%), mentre a livello organolettico si caratterizza per un buon equilibrio tra malto e luppolo.
Il nome è una dedica al modello di macchina con cui i due birrai hanno tante volte percorso la statale 77 per recarsi da Roma al birrificio (e viceversa). Se ne volete sapere di più, potete dare un’occhiata a Facebook.
La Punto non è l’unica session beer di questa carrellata, segno che i birrai italiani si stanno sempre più convertendo a produzioni facili da bere e realizzate senza troppi effetti speciali – buon per noi, aggiungerei. Come spiegato esplicitamente sul relativo sito web, anche la Jake di Birra Bellazzi rientra dunque in questa categoria. È un’American Pale Ale da 5,5% alc., con il malto inglese a fare da intelaiatura di base per sostenere la forza dei luppoli, di provenienza neozelandese (Pacific Jade e Kohatu).
Per assaggiarla in anteprima dovrete aspettare domani 31 maggio, quando sarà svelata ufficialmente nella serata organizzata presso la pizzeria/birroteca Ranzani 13 di Bologna. Per tutti i dettagli sull’evento vi rimando alla rispettiva pagina di Facebook.
Ormai ospite fisso di queste panoramiche è il Birrificio Lambrate, che da quando ha inaugurato il suo periodo “creativo”, non perde occasione per lanciare qualche novità . L’ultima arrivata è la Su De Doss (5% alc.), che, come si può leggere sul Barbiere della Birra, sarà presentata martedì 4 giugno presso i due locali meneghini di via Adelchi e via Golgi.
Anche in questo caso siamo al cospetto di una birra pensata per l’estate, sebbene la tipologia sia molto particolare rispetto alle precedenti. Citando la locandina dell’evento si tratta di una “blanche lambratese salata”, strana perifrasi che molto probabilmente è utilizzata come sinonimo di Gose. Questo raro stile di Lipsia contraddistingue infatti birre di frumento prodotte con coriandolo (una delle spezie delle Blanche) e sale, oltre che lattobacilli. L’aggettivo “lambratese” presumibilmente indica una personale deviazione rispetto al modello di riferimento, sebbene non ci sia dato di sapere in cosa consista. Se volete svelare il mistero, non vi rimane che assaggiarla direttamente martedì prossimo.
Leggere la filastrocca sull’etichetta della Punto mi fa rivalutare, e di molto, la “poesia” di Campari e Arioli 😀 !
Mi ha piacevolmente colpito il luppolo della jake, il kohatu: l ho usato anche io nelle mie ultime due cotte casalinghe, tutte e due apa. Sinceramente non mi ha particolarmente colpito…almeno secondo me non è un luppolo partcolarmente aromatico che possa reggere un luppolo e accompagno tipo amarillo o cascade, sparisce!
non ho capito, ti ha piacevolmente colpito ma non ti ha particolarmente colpito?
come ti e sembrato il kohatu? ho avuto la tua stessa idea di un APA con kohatu e amarillo ma ne vorrei sapere di piu !
Bella notizia, sono curioso di provare la nuova di MC77, la punto.. ho gradito le altre tre, spero che arrivi a RM anche questa… un giorno devo fare un giro nelle marche che ci sono vari birrifici interessanti! PS: bella l’etichetta, estiva e divertente!
A me il kohatu piace!
In homebrewing lo uso in abbondanza abbinato a luppoli che non lo coprano troppo (a volte ben dosando del nelson a volte del motueka e qualche esperimento anche direttamente con saaz).
P.S.: Se capitate a Bologna non fatevi sfuggire il Ranzani13!! Grande proposta accoppiata cibo-birra!