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Ancora nuovi birrifici: Vapori di Birra, Oxiana, Hilltop e Bilabì

vapori birraLa panoramica di oggi sui nuovi birrifici italiani comincia con un progetto completamente inedito nel panorama brassicolo nazionale. Vapori di Birra è infatti il nome del primo birrificio italiano che impiega il vapore geotermico come fonte di energia per il processo produttivo. L’azienda ha sede a Sasso Pisano (PI) e, come si può leggere sul Il Tirreno, nasce dall’iniziativa di Edo Volpi, ex dipendente Enel e impiegato proprio nel settore della geotermia. La sua idea è stata di sfruttare le proprie competenze per un birrificio del tutto particolare, che riesce a risparmiare circa il 20% dei consumi di energia elettrica e a gestire in modo rapido le variazioni di temperatura durante la produzione. L’energia geotermica è utilizzata anche per l’igienizzazione, mentre è stata accantonata solo per la refrigerazione, che avrebbe richiesto ulteriori ingenti investimenti.

Al momento Vapori di Birra produce tre birre dai nomi assolutamente a tema. La Magma (7%) è presumibilmente un’American IPA, con la classica alternanza tra note di caramello e agrumate di luppolo. La Geyser (5%) è invece una Pale Ale, anch’essa spostata sull’interpretazione più statunitense dello stile. La Solfurea invece è una Weiss (4,8%) che ricalca la classica tipologia tedesca. Le birre sono disponibili in bottiglia nel formato da 33 e 50 cl, ma anche in fusto a partire dal locale del birrificio – Vapori di Birra è infatti brewpub. Per ulteriori informazioni vi rimando al sito del birrificio.

oxianaTra i tanti nomi che stanno comparendo nel panorama laziale va ora aggiunto anche quello di Birra Oxiana, beer firm di recente fondazione che nasce con l’idea di trasformarsi in birrificio vero e proprio nell’arco di pochi mesi. Dietro al progetto ci sono Erasmo e Gianmarco e i ragazzi del Birrifugio, mentre il birraio è Sirio Maccolini. Birra Oxiana si affaccia sul mercato con tre birre che abbracciano le culture brassicole anglosassone e belga. La Ayers è un’American Pale Ale che utilizza una piccola percentuale di malto di farro e luppoli Galaxy, Magnum e Amarillo. La Bernie è invece una Blanche, quindi una birra di frumento aromatizzata con (presumibilmente) coriandolo e bucce d’arancia amara. La Velvet, infine, è una Tripel, forte stile belga che riesce a unire una trama maltata importante con una secchezza piuttosto incisiva. In futuro alla gamma si aggiungerà una stagionale (probabilmente una natalizia). Per saperne di più su questo produttore vi rimando alla sua pagina Facebook.

hilltopRestiamo in zona per annunciare la nascita di Hilltop Brewery a Bassano Romano (VT). Anche in questo caso siamo al cospetto di un birrificio “in potenza”, che in attesa di ricevere l’impianto di produzione opera come beer firm. Il nome ha un forte stampo anglosassone e infatti il marchio nasce dall’iniziativa di Conor Gallagher-Deeks, che alcuni appassionati di Roma conosceranno anche per un suo lungo trascorso in Birra del Borgo. Al momento viene prodotta solo una birra, la Barry’s Bitter, che ricalca fedelmente lo stile tradizionale impiegando solo malti e luppoli inglesi. Comunque già sono previste le prossime birre: Hop Hill Ipa (AIPA), Bella Blonde (Golden Ale), Zen Zero (Belgian Strong) e Gallagher Stout (Dry Stout). Se volete informazioni aggiuntive vi consiglio di visitare il sito web di Hilltop.

bilabiSu queste pagine vi abbiamo spesso parlato dell’attivissimo movimento pugliese. Come si può leggere su Berebirra, ai tanti produttori locali ora si aggiunge anche il brewpub Bilabì, che ha aperto recentemente a Bari. I soci sono Nicolò Scoditti e Lucio Bellomo, con quest’ultimo a curare la produzione dopo anni di esperienza maturati presso Stazione Birra e il birrificio tedesco Berger. La sala cotta è da 10 hl mentre le birre sono curiosamente (per la latitudine) tutte a bassa fermentazione, a conferma del tipo di formazione del birraio. La Giuditta (4,9% alc.) si può definire una classica Helles, con un profilo maltato in evidenza, bilanciato da un finale appena luppolato. La Precaria (4,6% alc.) è invece una Pils che si lascia bere facilmente e che non rincorre mode fini a se stesse. La Cuzzi Baba (5,5% alc.) è infine una Bock. Per saperne di più vi rimando alla pagina Facebook di Bilabì.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. MATELDA …sapete nulla ?

  2. Questo progetto è molto interessante. Non ho notizie di qualcosa di simile qui in Brasile. Salute

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